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Maze Runner – La fuga: la recensione di Blogo

In “Maze Runner – La fuga” proseguono le avventure di Thomas e i Radurai al di fuori del labirinto, ma il meccanismo avventuroso si inceppa.

pubblicato 17 Ottobre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 11:47

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Il fenomeno della letteratura cosiddetta “Young Adult” portata sul grande schermo ha avuto un boom grazie a Twilight e Hunger Games e generato una serie di pellicole dalla qualità altalenante vedi il pessimo Beautiful Creatures – La sedicesima luna, l’interessante ma poco incisivo Shadowhunters dirottato in seguito sul piccolo schermo e un paio di degni successori di Hunger Games, i distopici e post-apocalittici The Divergent Series e Maze Runner – il labirinto, quest’ultimo giunto al suo secondo capitolo cinematografico dall’esplicativo titolo Maze Runner – La fuga.

Prima di inoltrarci in pregi e difetti di questo secondo capitolo vediamo cosa è accaduto nel film originale e cosa ci attende in questo primo sequel.

 

Nelle puntate precedenti…

Thomas interpretato dal Dylan O’Brien della serie tv Teen Wolf si risveglia senza memoria in una radura abitata da una gruppo di adolescenti suoi coetanei e circondata da enormi mura che celano un misterioso e letale labirinto custodito da terrificanti creature biomeccaniche. Thomas ben presto conoscerà i suoi compagni di sventura noti come “Radurai” che da tempo cercano di mappare il labirinto in cerca di una qualche via di uscita grazie ai ragazzi più veloci del gruppo noti come “corridori”. Un manipolo di sopravvissuti al labirinto riuscirà a guadagnare l’uscita solo per scoprire di essere al centro di un esperimento scientifico ordito da una nefasta organizzazione denominata WiCKeD (nei libri la C.A.T.T.I.V.O.) ma non solo, i ragazzi scopriranno che all’esterno il mondo che conoscevano non esiste più dopo che è stato desertificato da eruzioni solari che hanno carbonizzato il pianeta diversi anni prima, così si troveranno di fronte ad un desolante scenario post-apocalittico.

 

Comincia la fuga…

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Maze Runner – La fuga inizia esattamente dove “Il labirinto” era terminato con Thomas e i suoi compagni che vengono prelevati da alcuni uomini e trasferiti in una struttura dove verranno accolti e dove scoprirano di non essere i soli ragazzi al centro degli esperimenti della WiCKeD. Thomas incontrerà colui che sembra a capo della struttura, l’ambiguo Janson (Aidan Cooper), che sembra non avere nulla a che fare con l’esperimento e sembra voler aiutare i ragazzi a trovare un rifugio sicuro. Thomas però nutre dei sospetti che lo porteranno a scoprire che la  struttura è in realtà della WiCKeD e che lui e i suoi compagni non sono altro che cavie da laboratorio sacrificabili al centro di una terrificante sperimentazione per trovare una cura ad un virus che sta trasformando il genere umano in un’orda di rabbiosi infetti noti come “Spaccati”. Scoperto il piano della WiCkeD, i radurai guidati da Thomas fuggono dalla struttura e si inoltrano nella Terra bruciata, un territorio ostile e infestato dagli Spaccati. Il piano è trovare il “Braccio destro”, un manipolo di ribelli che hanno organizzato una strenua resistenza contro gli esperimenti della WiCKeD localizzando diverse strutture di detenzione e liberando molti dei ragazzi destinati a morte certa.

 

Il mondo post-apocalittico di Wes Ball

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Maze Runner – La fuga è il secondo film del regista Wes Ball che a suo tempo si fece notare per un interessante cortometraggio realizzato in CG e ambientato in un cupo scenario post-apocalittico. Ball è un esperto in effetti visivi e CG e in questo sequel si nota, tutto è visivamente immersivo e curato sin nei minimi dettagli anche laddove il regista rischia un po’ troppo, mostrando in piena luce alcuni infetti realizzati interamente in CG e sfiorando di poco un fastidioso effetto “videogame” già visto nel post-apocalittico Io sono leggenda con Will Smith. Se il mondo post-apocalittico di Ball è visivamente impeccabile, dal punto di vista meramente narrativo manca di quella “ostilità” che si era accennata nella premessa, se non fosse per un paio di incursioni degli Spaccati e una tempesta di fulmini la parte centrale del film, quella del viaggio, si dipana sonnolenta e senza regalare quell’atmosfera da “survival-movie” che ci si sarebbe attesi. Tutto il repertorio alla “Mad Max” è ammorbidito e in qualche modo addomesticato ad uso e consumo di un pubblico di adolescenti, una scelta che pone ancora una volta l’accento sul bisogno da parte dei realizzatori di rivolgersi ad un target ben preciso rischiando, come in questo caso, di edulcorare il risultato finale.

 

Conclusioni

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Da questo sequel ci si attendeva senza alcun dubbio di più, in special modo dopo un primo film decisamente riuscito e capace di svelare e porre le basi dell’enorme potenzialità della storia. Lo scrittore James Dashner ha anticipato che ci sarebbero stati dei cambiamenti rispetto ai suoi libri per dinamicizzare il tutto e così è stato, ma queste modifiche non hanno mutato il dipanarsi della trama che parte col botto, si snoda sonnolenta e si ridesta in un finale che termina con un doveroso “to be continued” che non fa altro che accentuare un secondo capitolo dalla confezione impeccabile, ma palesemente non all’altezza delle aspettative e tutto girato con il freno a mano tirato.

 

[rating title=”Voto di Pietro” value=”6″ layout=”left”]

Maze Runner – La fuga (azione – fantascienza / USA 2015). Un film di Wes Ball. Con Nathalie Emmanuel, Aidan Gillen, Dylan O’Brien, Kaya Scodelario, Thomas Brodie-Sangster, Giancarlo Esposito, Ki Hong Lee, Patricia Clarkson, Barry Pepper, Lili Taylor, Katherine McNamara, Rosa Salazar, Jacob Lofland. Al cinema dal 15 ottobre 2015.