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Breve storia di lunghi tradimenti: la finanza globalizzata al cinema

Marengo torna in sala con il Bank Thriller ricco di azione, finanza spietata e senza scrupoli

di cuttv
pubblicato 27 Gennaio 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 09:10

Oggi, un paese non si conquista, si compra”. Da questo assunto parte Breve storia di lunghi tradimenti, il“Bank Thriller” di Davide Marengo, sceneggiato con Paolo Logli, Alessandro Pondi, Andrea Cotti e Isotta Toso, partendo dal romanzo omonimo di Tullio Avoledo (Giulio Einaudi Editore).

Una profonda riflessione sulla funzione della finanza globalizzata nel mondo contemporaneo, per la trama d’azione e d’amore, tessuta da banche senza scrupoli e uomini pronti a uccidere, faccendieri che mediano nell’ombra di governi e grandi speculatori, disastri ecologici all’ombra degli incontri del G20.

[quote layout=”big” cite=”Davide Marengo]”il film racconta come oggi, nel 21° secolo, impadronirsi delle risorse dei Paesi emergenti o del Terzo Mondo, non avviene più come nei secoli scorsi attraverso guerre, rivoluzioni interne e colpi di Stato, ma grazie a complessi meccanismi finanziari, in cui a gestire gli eventi è la finanza e non sono più i governi”

[/quote]Il perverso ingranaggio nel quale finisce la monotona esistenza di Giulio Rovedo (Guido Caprino), un giovane avvocato di provincia, in crisi con la moglie Valeria (Maya Sansa) e un lavoro nel piccolo Banco Lario che, dopo il suicidio del capo e l’acquisizione da una potente multinazionale, viene trascinato nel vortice di un intrigo internazionale tra Sudamerica ed Europa, dal nuovo amministratore delegato, ovvero la bella e spietata Cecilia Swartz (Carolina Crescentini).

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L’indesiderata trasferta di lavoro in Sud America, porta Giulio e il suo sguardo ironico nella Repubblica di Queimada, dove il Salar de Queimada, (nella realtà Salar de Uyuni boliviano) nasconde il 50% di tutto il litio esistente al mondo, sotto la suggestiva superficie che riflette gli interessi della finanza mondiale.

Un Paese diviso dalla corruzione di uno spietato dittatore e la resistenza che si batte per i diritti del popolo, facendo esplicito riferimento al Queimada di Gillo Pontecorvo, che il malcapitato lascerà per tornare in patria e alla folle corsa verso la risoluzione di un enigma che coinvolge personaggi di spicco e poteri più o meno occulti.

Il film, girato tra Roma, Torino, Londra, Cartagena e i 4.500 metri di altitudine del Salar de Uyuni in Bolivia, completa il cast con Philippe Leroy, Ennio Fantastichini, Francesco Pannofino, Nino Frassica, Paolo Calabresi, Roberto Citran, Marcello Mazzarella, Salvo Basile, Manuela Morabito, Oscar Borda.

Breve storia di lunghi tradimenti, prodotto da Sandro Silvestri – Emme Cinematrografica, in collaborazione con Rai Cinema, il contributo del Ministero dei Beni Culturali – Direzione Cinema e il sostegno della Regione Lazio – Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo, sarà distribuito nelle sale da Microcinema, a partire dal 28 gennaio 2016.