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Locarno 2016, Pardo alla carriera a Mario Adorf

Pardo d’Oro al padre di Fantaghirò, Mario Adorf.

pubblicato 18 Aprile 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 12:27

La 69a edizione del Festival del film Locarno, che prenderà vita il 3 agosto prossimo, renderà omaggio all’attore tedesco Mario Adorf, conferendogli il Pardo alla carriera. Un riconoscimento che non solo si lega alla Retrospettiva 2016 dedicata al cinema della giovane Repubblica Federale Tedesca del dopoguerra (1949 – 1963), ma anche alle straordinarie interpretazioni dell’attore durante oltre sessant’anni di carriera.

Mario Adorf, oggi 85enne, è tra gli attori tedeschi più conosciuti e amati in Germania e all’estero. Di origini italiane e nato in Svizzera ha alle spalle oltre 200 film per il cinema e televisione, molti dei quali girati proprio nel Bel Paese. Ha lavorato con illustri registi tra i quali Sam Peckinpah, Dario Argento, Luigi Comencini, Carlo Mazzacurati, Franco Rossi, Wolfgang Staudte, Edgar Reitz, Billy Wilder, Volker Schlöndorff, Helmut Dietl, Rainer Werner Fassbinder, Claude Chabrol e Sergio Corbucci.

Negli anni ’70, come dimenticarlo, Adorf divenne un’icona del poliziesco italiano, detto anche poliziottesco, vedi i cult La polizia ringrazia, storicamente considerato capostipite del filone, e i due capolavori noir di Fernando Di Leo, Milano calibro 9 e La mala ordina. 20 anni fa, era il 1997, il suo ultimo film ‘di peso’, vedi Il senso di Smilla per la neve, per un divo che sul piccolo schermo è stato persino il padre di Fantaghirò, celebre miniserie televisiva diretta da Lamberto Bava.

L’omaggio che il Festival di Locarno dedica a Mario Adorf sarà accompagnato dalla proiezione di una selezione di film legati alla Retrospettiva 2016: Nachts, wenn der Teufel kam di Robert Siodmak (1957), Der Arzt von Stalingrad di Géza von Radványi (1958) e Am Tag, als der Regen kam di Gerd Oswald (1959). Per ampliare l’omaggio all’attore verranno inoltre proiettati A cavallo della tigre di Luigi Comencini (1961) e La mala ordina di Fernando Di Leo (1972). Queste le parole di Carlo Chatrian, Direttore artistico del Festival.

[quote layout=”big”]”La sterminata galleria di personaggi incarnati da Mario Adorf può essere considerata il miglior manifesto di quella ricchezza di proposte che ispira il programma del Festival. La Retrospettiva dedicata al cinema tedesco quest’anno ci ha fornito una ragione particolare per premiare questo straordinario interprete a suo agio tanto nel cinema d’autore quanto in quello popolare, nel registro drammatico come in quello comico, capace di marcare con la sua presenza non solo il cinema tedesco, ma anche il cinema europeo, finendo per porsi come un ponte tra culture, epoche e forme d’espressione.” [/quote]

L’omaggio che Locarno dedica a Mario Adorf sarà corredato da una conversazione con il pubblico del Festival.

Foto: © Alexander Heil

Locarno Film Festival