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Possessioni al cinema: il meglio e il peggio secondo Cineblog

Il meglio e il peggio delle possessioni demoniache in sala? Eccolo!

pubblicato 24 Ottobre 2012 aggiornato 31 Luglio 2020 21:00

Da noi già recensito, e da domani in sala, torniamo a parlarvi di The Possession per proporvi una doppia Top 5 sulle migliori e sulle peggiori ‘possessioni demoniache’ viste al cinema. D’altronde l’horror di Ole Bornedal, prodotto da Sam Raimi, ha conquistato il box office Usa, incassando quasi 50 milioni di dollari. Un successo che segue quello di altri film estremamente simili, come Il rito, lo stesso Paranormal Activity, Il quarto tipo e Drag Me to Hell, visti in sala negli ultimi anni.

Eppure Hollywood sembra sempre più brancolare nel buio, quando c’è da sceneggiare un film spiritico. Perché le storie sembrano sempre tutte uguali. La fastidiosa sensazione di già visto regna incontrastata, il ‘tratto da una storia vera’ domina sovrano, e di qualità se ne vede spesso e volentieri assai poca. Tranne in rare ma intriganti occasioni. Che abbiamo provato a ‘classificare’, dopo il saltino, dividendo il ‘meglio’ dal ‘peggio’.

Top 5 che potevano esser decisamente più ricche e variegate, visto il numero di film ‘demoniaci’ visti al cinema negli ultimi 10 anni, ed è per questo motivo che chiediamo a voi l’immancabile opinione. Quali altri film avreste inserito all’interno delle due liste, e quali eliminato? E soprattutto, c’è davvero ancora bisogno di sviscerare il ‘tema’, 40 anni dopo l’inarrivabile capolavoro firmato William Friedkin?

I TOP 5:

l’Esorcista: 1973. Il precursore. Il film che sconvolse il mondo. Un’ora di pura tensione, senza mai mostrare quasi nulla. Fino all’esplosione finale. Tema musicale storico (Tubular Bells), leggende sulla lavorazione mitologiche, due sequel, un prequel e una riedizione in versione integrale del 2000, con circa undici minuti di scene inedite. Irripetibile

Rosemary’s Baby: 1968. Polanski anticipa Friedkin, ma c’è un ma. Perché anche qui abbiamo una ‘possessione’ demoniaca. Ma è sessuale. E vede il diavolo entrare in scena. Regia memorabile. Mia Farrow spaventosamente sublime. Due sequel, sconosciuti ai più. Guardate cosa è successo al figlio di Rosemary (per la tv) e Sharon’s Baby

Poltergeist: il caso cinematografico del 1982. 8 anni dopo Non aprite quella Porta , Tobe Hooper colpisce ancora. 3 le nomination agli Oscar. Mostruosi gli effetti speciali, splendida la colonna sonora di Jerry Goldsmith. Da 10 anni circa si parla di un remake. Produrrà Sam Raimi. Paura. Vera.

InsidiousThe Exorcism of Emily RoseIl messaggero: i migliori horror di genere usciti in sala negli ultimi anni. Rari casi di come Hollywood possa ancora colpire nel segno, quando torna ad incrociare il mondo degli spiriti.

Amityville Horror: 20 anni dopo Ai confini della Realtà, Stuart Rosenberg riabbraccia il mondo del mistery (horror), traendo spunto dall’immancabile ‘storia ispirata a fatti realmente accaduti’. Successo spaventoso. 86 milioni di dollari incassati solo in America. 8 sequel ed un remake. Nel bene o nel male, è cult.

I 5 FLOP:

The Possession – stride malamente il nome di Raimi in cabina di produzione. Misterioso il successo nei cinema d’America. Più risate che terrore. Più sbadigli che urla. Più incredulità che sorprese. E un fidanzato della madre che sparisce nel nulla… senza più un dente.

Il Mai Nato – un ottimo sceneggiatore può anche essere un ottimo regista? No. Basta vedere David S. Goyer. C’era anche lui nei credits de Il Cavaliere Oscuro – il Ritorno. Poi ha perso la testa, è passato dietro la macchina da presa, e ha dato vita a questa fesseria. Che difatti sposa in pieno il proprio titolo. Il (regista) mai nato.

Devil – soggetto di M. Night Shyamalan. Basta fermarsi qui. Come uscire dal cinema, prendere un ascensore e… iniziare a ridere.

The Omen (2006) – remake de Il presagio di Richard Donner del 1976, l’Omen firmato John Moore fa decisamente spavento. Per quanto brutto.

The Messengers – prima di Twilight. Kristen Stewart poteva fermarsi qui, dinanzi a quest’obbrobrio, ma ha invece avuto la forza di rialzarsi, credere in se’ stessa, e buttarsi nella saga più redditizia dell’ultimo quinquennio. Da porcheria a porcheria? Questa è un’altra storia…