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Stasera in tv: “Fiore” su Rai 3

Rai 3 stasera propone “Fiore”, film drammatico del 2016 diretto da Claudio Giovannesi (La paranza dei bambini) e interpretato da Daphne Scoccia, Josciua Algeri e Valerio Mastandrea.

pubblicato 2 Agosto 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 17:44

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Cast e personaggi

Daphne Scoccia: Daphne
Josciua Algeri: Josh
Valerio Mastandrea: Ascanio
Laura Vasiliu: Stefania
Aniello Arena: Padre di Gessica
Gessica Giulianielli: Gessica Di Nardo
Klea Marku: Irene Mancini
Francesca Riso: Brenda Russo

 

La trama

 

Carcere minorile. Daphne, detenuta per rapina, si innamora di Josh, anche lui giovane rapinatore. In carcere i maschi e le femmine non si possono incontrare e l’amore è vietato: la relazione di Daphne e Josh vive solo di sguardi da una cella all’altra, brevi conversazioni attraverso le sbarre e lettere clandestine. Il carcere non è più solo privazione della libertà ma diventa anche mancanza d’amore. FIORE è il racconto del desiderio d’amore di una ragazza adolescente e della forza di un sentimento che infrange ogni legge.

 

Curiosità

  • Regista, sceneggiatore e musicista, Claudio Giovannesi è nato a Roma nel 1978. Nel 2009 ha diretto il suo primo lungometraggio La casa sulle nuvole e il documentario Fratelli d’Italia (Premio speciale della giuria al Festival Internazionale del Film di Roma). Nel 2012 ha diretto il suo secondo lungometraggio Alì ha gli occhi azzurri che ha vinto il Premio speciale della giuria e il Premio alla miglior opera prima e seconda al Festival Internazionale del Film di Roma ed è stato presentato in concorso al Tribeca Film Festival. Nel 2013 gira il documentario Wolf vincitore del Premio Speciale della Giuria al 31° Torino Film Festival. Nel 2014 ha partecipato al film collettivo 9 x 10 Novanta presentato alla 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, nel 2015 ha diretto gli episodi 7 e 8 della serie Gomorra 2 e nel 2019 ha diretto La paranza dei bambini, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Roberto Saviano.
  • Tra i riconoscimenti ricevuti dal film segnaliamo: 2 Nastri d’argento (Premio speciale a Claudio Giovannesi & Premio Guglielmo Biraghi a Daphne Scoccia), 1 David di Donatello (Migliore attore non protagonista a Valerio Mastandrea), 2 Ciak d’oro (Bello & Invisibile a Claudio Giovannesi e Rivelazione dell’anno a Daphne Scoccia. Inoltre Claudio Giovannesi ha ricevuto il Premio Mario Monicelli – Regista del miglior film al Bari International Film Festival.
  • Le musiche originali del film sono del regista Claudio Giovannesi e del compositore Andrea Moscianese. I due musicisti hanno collaborato anche per le colonne sonore dei documentari “Wolf” e “9×10 novanta” (episodio “Il mio dovere di sposa”) e i lungometraggi “Alì ha gli occhi azzurri e “La Paranza dei bambini”.

Note di regia

 

LA DOCUMENTAZIONE: La realizzazione di Fiore, dalla scrittura alla messa in scena, si è basata sulla documentazione: sull’incontro con la realtà e successivamente sulla sua trasformazione in drammaturgia e racconto per immagini, con l’obiettivo di realizzare un film con il massimo grado di verosimiglianza possibile. Con questo intento, io e gli sceneggiatori abbiamo trascorso un periodo di quattro mesi (da gennaio a maggio 2014) di insegnamento volontario all’interno dell’Istituto Penale per i Minori di Casal del Marmo: il carcere minorile di Roma. Abbiamo coinvolto i detenuti, ragazzi e ragazze, in una serie di laboratori sul tema del linguaggio video e cinematografico, per riuscire a scrivere la sceneggiatura all’interno del carcere e basarla sulle loro esperienze e sulle loro reali biografie.

 


 

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IL TEMA: I maschi e le femmine in carcere non si possono frequentare e non hanno nessuna attività in comune, ma nonostante la detenzione e il divieto assoluto d’incontro riescono lo stesso a vivere storie d’amore: relazioni fatte di lettere, di sguardi da una cella all’altra e di conversazioni brevi, sottratte all’attenzione della polizia penitenziaria.Nonostante l’ambientazione carceraria del film, quello che ci emozionava non era un racconto morale sul reato e la condanna, ma erano i sentimenti degli adolescenti costretti nella detenzione: il film è raccontato tutto dal punto di vista della protagonista diciassettenne, che vive contemporaneamente l’esperienza del carcere e quella del primo amore. E’ possibile vivere l’adolescenza in un contesto carcerario? Preservare la grazia e l’innocenza pur essendo colpevoli davanti alle legge? Questa contraddizione è stata l’origine del lavoro, il paradosso di due adolescenti che vivono la forza del primo amore in un luogo dove l’amore è vietato.

 

 

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LA MESSA IN SCENA: Il cast dei detenuti adolescenti è composto da attori non professionisti, per la maggior parte ex detenuti o in regime di messa alla prova, qualcuno conosciuto nei laboratori in carcere, quando il Dipartimento di Giustizia Minorile mi ha dato il permesso di coinvolgerlo nel film. Anche i ruoli degli assistenti di polizia penitenziaria sono interpretati per la maggior parte da veri poliziotti. La ricerca della location è stata molto faticosa: nonostante la collaborazione iniziata con i laboratori abbiamo potuto girare nel carcere minorile di Roma solo poche scene, a causa della difficoltà di far coincidere gli orari notturni e diurni di una troupe con gli orari del regime carcerario. La maggior parte del film è stata girata nel carcere minorile dell’Aquila, un carcere senza detenuti, trasferiti in altri istituti dopo il terremoto, ristrutturato e mai più rimesso in opera.

 


 

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