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Stasera in tv: “Gli sdraiati” su Rai 3

Rai 3 stasera propone “Gli sdraiati”, commedia del 2017 diretta da Francesca Archibugi e interpretata da Claudio Bisio, Gaddo Bacchini, Ilaria Brusadelli e Cochi Ponzoni.

pubblicato 20 Dicembre 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 14:58

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Cast e personaggi

Claudio Bisio: Giorgio Selva
Gaddo Bacchini: Tito Selva
Ilaria Brusadelli: Alice Bendidio
Cochi Ponzoni: Pinin Innocenti
Antonia Truppo: Rosalba Bendidio
Matteo Oscar Giuggioli: Lombo
Gigio Alberti: Gianni
Barbara Ronchi: Annalisa
Federica Fracassi: Carla
Donatella Finocchiaro: Presidente Barenghi
Sandra Ceccarelli: Livia Innocenti
Carla Chiarelli: Elena

 

Trama e recensione

 

Giorgio (Claudio Bisio) è un giornalista di successo, amato dal pubblico e stimato dai colleghi. Insieme alla ex moglie Livia (Sandra Ceccarelli) si occupa per metà del tempo del figlio Tito, un adolescente pigro che ama trascorrere le giornate con gli amici, il più possibile lontano dalle attenzioni del padre. I due parlano lingue diverse ma ciò nonostante Giorgio fa di tutto per comunicare con il figlio. Quando nella vita di Tito irrompe Alice, la nuova compagna di classe che gli fa scoprire l’amore e stravolge la routine con gli amici, finalmente anche il rapporto con il genitore sembra migliorare. Ma l’entusiasmo non durerà a lungo perché il passato di Alice è in qualche modo legato a quello di Giorgio… Giorgio e Tito sono padre e figlio. Due mondi opposti in continuo scontro.

 

 

Note di regia

 

Le famiglie sono disfunzionali in molti modi. In genere viene raccontata la solitudine dei ragazzi, l’essere incompresi, e soli, e spesso non amati.Quello che ci ha colpito del romanzo di Michele Serra è stata una specie di disfunzionalità paradossale perché invertita, la solitudine di un padre che si sente chiuso fuori dalla vita del figlio. Lui incompreso, e forse non amato.Da questo piccolo ma centrale nucleo narrativo, che si svolge come una lunga lettera che non riceve risposta, con Francesco Piccolo abbiamo costruito la nostra storia, immaginato il romanzo famigliare. Perché un uomo realizzato, rispettato, non riesce ad ottenere rispetto dal figlio, accettazione di regole minime, di comprensione dei propri punti di vista? E soprattutto, perché se ne dà la colpa? Perché reagisce in modo scomposto, inseguendolo, sbottando, perdonando, non sapendo sostanzialmente che fare? Perché subisce troppo, subisce sempre? Dello strapotere dei bambini, e poi degli adolescenti, si dice scherzando (ma nemmeno tanto) che ha portato a cose mai viste nella storia dell’umanità.La paternità in declino è Enea che si carica il vecchio Anchise sulle spalle mentre brucia Troia. Ecco, a Milano, dentro i bastioni, come in ogni quartiere centrale e borghese delle nostre città, si rovescia l’immagine classica che ci si è fissata in testa dai libri di scuola. Nella nostra Odissea contemporanea, Anchise fino a che non muore si carica sul groppone figli più grossi di lui, li consola, li giustifica, li subisce, li mantiene.I ragazzi sono tutti così? Non lo so, non credo. Noi raccontiamo dei pezzi unici, Giorgio il padre e Tito il figlio. Un rapporto che si è complicato, avvelenato sulle piccole cose, sui singoli toni, su scelte minime. Soprattutto da un senso di colpa immotivato del padre, che si espande fino a dargli una percezione un po’ allucinata della realtà. La vita di Tito è riscattata dalla vitalità, l’amore e l’amicizia, come un razzo sparato nel firmamento della vita adulta, mentre dà il peggio di sé stesso con suo padre. È il racconto di una relazione unica, individuale, Giorgio e Tito, padre e figlio, con tante persone intorno che contribuiscono a semplificarla o complicarla, come se diventasse sempre più difficile esprimere un sentimento elementare come volersi bene, e ci si incancrenisce e si patisce per problemi futili. Forse è vero che siamo una società in decadenza, che discute se sia giusto o meno che un padre obblighi a rimettere in frigo uno yogurt, fiumi di libri sull’educazione di figli sempre più smarriti, mentre flotte di ragazzi attraversano i monti e i mari sfidando la morte, per cercare nel nostro occidente nevrotico una nuova vita. E forse, portarcela. [Francesca Archibugi]

 

 

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Curiosità e colonna sonora

  • Il film è basato sul romanzo “Gli Sdraiati” di Michele Serra, opinionista e autore della celebre rubrica “L’Amaca”, pubblicata quotidianamente sulle pagine de La Repubblica, Michele Serra è giornalista, scrittore di successo e autore di numerose trasmissioni televisive, tra cui “Che Tempo che Fa”.

[quote layout=”big” cite=”Michele Serra]Il libro è privo di risposte, fatto di sole domande. Ma sono molto felice di averlo scritto perché mi somiglia.[/quote]

  • La sceneggiatura del film è della regista Francesca Archibugi e dello sceneggiatore Francesco Piccolo. Archibugi e Piccolo hanno collaborato anche per il recente dramma Vivere (2019).
  • Le musiche originali del film sono di Battista Lena collaboratore di lunga data della regista Francesca Archibugi.
  • La canzone utilizzata nel trailer è “Redemption Song” di Bob Marley

LISTA TRACCE:

1. Titoli di testa
2. Annalisa
3. Giambellino
4. Giorgio Racconta
5. Alice e Tito
6. Al Colle Della Nasca
7. Arrivo in stazione
8. Lettere all’Italia
9. Pinin
10. Arco della Pace
11. Gli alleli non coincidono
12. Alice chi?
13. Gli sdraiati – Piano Version
14. Gli sdraiati

 


 

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