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L’Olocausto raccontato al cinema: 30 film sulla Shoah consigliati da Cineblog

Blogo vi propone 30 film sulla Shoah per non dimenticare l’orrore dell’Olocausto.

pubblicato 27 Gennaio 2020 aggiornato 29 Luglio 2020 14:50

[Per visionare il trailer clicca sull’immagine in alto]

 

La memoria va coltivata poiché rappresenta il nostro passato, ma anche le fondamenta sulle quali costruire un futuro migliore. L’olocausto, il nazismo e gli orrori dei campi di concentramento sono il passato scolpito nella carne e nel sangue che torna a ricordarci la ferocia di cui è capace l’essere umano, malvagità che non appartiene al regno animale, ma è propria dell’uomo in quanto tale.

Il cinema in questo contesto è diventato una sorta valigia della memoria in cui riporre testimonianze, storie e racconti di tutto il bene e il male insiti nell’uomo. Un bagaglio che ogni tanto va aperto e disfatto, un baule sistemato in una virtuale cantina della memoria capace di risvegliare un ricordo che per quanto doloroso possa essere va rinnovato e tramandato affinché ciò che è accaduto non accada mai più.

A seguire vi proponiamo una nostra classifica con 30 film sulla Shoah da vedere, rivedere e riscoprire. Naturalmente la numerazione in questo caso conta poco poiché ogni singolo film che abbiamo scelto andrebbe visto a prescindere.

 

1. Schindler’s List – La lista di Schindler (1993)

Il regista Steven Spielberg pone la sua impronta nella storia del cinema portano sullo schermo la vera storia di Oskar Schindler, interpretato nel film da Liam Neeson. In un evocativo bianco e nero il film si rivela tanto potente a livello visivo quanto struggente nel narrare l’orrore dell’Olocausto e l’eroismo di un uomo che ha cercato di contrastarlo, strappando vite agli orrori dei campi di concentramento. Il film conquista 12 nomination agli Oscar vincendo 7 statuette, tra cui quelle per il miglior film e la miglior regia.

[quote layout=”big” cite=”Oskar Schindler / Liam Neeson]Stern, se in questa fabbrica si producessero granate veramente funzionanti ne sarei molto infelice.[/quote]

 

 

2. La vita è bella (1997)

Roberto Benigni firma il suo capolavoro narrando del fascismo e della promulgazione delle leggi razziali attraverso un padre che cerca di nascondere al figlioletto l’orrore dell’Olocausto. La vita è bella è pura poesia capace di riportare il cinema italiano ai fasti di un tempo. Il film pluripremiato si è aggiudicato 7 candidature all’Oscar vincendo 3 statuette: miglior film straniero, miglior attore protagonista (Roberto Benigni) e migliore colonna sonora (Nicola Piovani).

 

Giosuè: Perché i cani e gli ebrei non possono entrare, babbo?
Guido: Gli ebrei e i cani non ce li vogliono. Ognuno fa quello che gli pare, Giosuè. Là c’è un negozio, un ferramenta, dove non fanno entrare gli spagnoli e i cavalli. E là c’è un farmacista, ieri ero con un mio amico, un cinese che c’ha un canguro, dice: si può entrare? No, qui cinesi e canguro non ce li vogliamo. Eh, gli sono antipatici, che vuoi fare?

 

 

3. Il pianista (2002)

Roman Polański porta sul grande schermo il romanzo autobiografico “Il pianista” di Władysław Szpilman. L’attore Adrien Brody veste i panni di Szpilman, pianista ebreo confinato nel ghetto creato dai nazisti a Varsavia dopo l’invasione della Polonia. Il film si è aggiudicato la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 2002 e 3 Premi Oscar su 7 nomination: Migliore regia, sceneggiatura non originale e Miglior attore protagonista (Adrien Brody).

 

Szpilman: Che cosa leggi?
Henryk: Se ci pungete non sanguiniamo, se ci fate il solletico non ridiamo, se ci avvelenate non moriamo e se ci fate un torto non cercheremo di vendicarci.[1]
Szpilman: Molto appropriato.
Henryk: Per questo lo tengo con me.

 

 

4. Il diario di Anna Frank (1959)

La storia della giovane ebrea tedesca divenuta un simbolo della Shoah per il suo diario, scritto nel periodo in cui lei e la sua famiglia si nascondevano dai nazisti, e per la sua tragica morte nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. Il diario di Anna Frank è un film del 1959 diretto da George Stevens vincitore di tre Premi Oscar: migliore attrice non protagonista a Shelley Winters nel ruolo di Petronella Van Daan, migliore fotografia in bianco e nero e migliore scenografia in bianco e nero. Il film, basato sull’adattamento teatrale del diario, è stato girato a 14 anni di distanza dalla morte di Anna Frank.

[quote layout=”big” cite=”Anna Frank]Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità.[/quote]

 

 

5. Arrivederci ragazzi (1987)

Il regista francese Louis Malle dirige un film ambientato nel 1944 in parte basato sulla sua infanzia e in parte su aneddoti reali ed episodi immaginari. La trama segue l’amicizia in divenire di due ragazzi, uno dei quali è un giovane ebreo entrato nel Collegio dei Carmelitani Scalzi di Fontainebleau sotto falso nome per sfuggire alle persecuzioni dei nazisti, ma la sua copertura salterà con la conseguente deportazione in un campo di concentramento da cui il ragazzo non tornerà più. Il film premiato con il Leone d’oro alla 44ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia venne anche candidato a 2 Premi Oscar: Miglior film straniero (Francia) e Miglior sceneggiatura originale a Louis Malle.

[quote layout=”big” cite=”Julien Quentin / Gaspard Manesse]Chi salva un uomo, salva il mondo intero.[/quote]

 

 

6. Il bambino con il pigiama righe (2008)

Il regista Mark Herman (Grazie, signora Thatcher) porta sul grande schermo Il bambino con il pigiama a righe, un romanzo bestseller dello scrittore John Boyne. Il film ci racconta l’orrore dei campi di sterminio attraverso gli occhi di due bambini di otto anni: Bruno figlio di un ufficiale nazista e Shmuel, un bambino ebreo rinchiuso in un campo di concentramento. Il Rabbino Benjamin Blech rispetto ad alcuni elementi controversi del libro di Boyne spiega: “Ad Auschwitz non c’erano bambini ebrei di 9 anni – I nazisti gassavano immediatamente tutti coloro che non fossero abbastanza grandi per lavorare…”.

[quote layout=”big” cite=”Estratto dal romanzo]Questa è la storia di Bruno e della sua famiglia. Tutto questo è accaduto tanto tempo fa e non dovrebbe più accadere. Non oggi.[/quote]

 

 

7. La scelta di Sophie (1982)

Il regista Alan J. Pakula (Tutti gli uomini del presidente) adatta per il grande schermo La scelta di Sophie, un romanzo dello scrittore americano William Styron. Sophie interpretata da Meryl Streep è una donna polacca sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti, che ha trovato una ragione per vivere in Nathan (Kevin Kline), un intellettuale ebreo brillante, ma instabile e ossessionato dall’Olocausto. L’arrivo nella vita della coppia di uno scrittore di New York (Peter MacNicol) riporterà a galla un segreto di un passato oscuro che rischia di compromettere la felicità di Sophie. Il film è stato candidato a 5 Premi Oscar con una statuetta vinta da Meryl Streep come Miglior attrice protagonista. L’American Film Institute ha inserito il film nella classifica dei 100 migliori film americani di tutti i tempi (91° posto).

 

Auschwitz in quanto tale resta inspiegabile. L’affermazione più profonda che sia stata fatta sinora su Auschwitz non era un’affermazione, ma una risposta.
La domanda: “Ad Auschwitz, dimmi, dov’era Dio?”
La risposta: “Dov’era l’uomo?”

 

 

8. Jakob il bugiardo (1999)

Robin Williams è protagonista di questo remake dell’omonimo film tedesco del 1975 a sua volta basato sull’omonimo romanzo di Jurek Becker. Il film diretto da Peter Kassovitz si svolge nel 1944 in Polonia, dove un negoziante ebreo di nome Jakob convocato al quartier generale del ghetto dopo aver violato il coprifuoco ascolta per caso una trasmissione radiofonica tedesca sui movimenti di truppe russe. Tornato al ghetto Jakob condivide le sue informazioni con un amico, una confidenza che darà il via a voci sull’esistenza di una radio segreta all’interno del ghetto. Jakob sfrutta così l’occasione per diffondere la speranza in tutto il ghetto continuando a divulgare informazioni dalla “sua radio segreta” e al contempo nasconde una giovane ragazza ebrea fuggita da un treno diretto ai campi di concentramento.

[quote layout=”big” cite=”Jakob / Robin Williams]Voi mi chiederete: «Come ebreo, come hai potuto raccontare una barzelletta del genere in un momento come quello?!» È così che siamo sopravvissuti, queste sono le cose che ci hanno fatto andare avanti, il resto ce l’avevano preso i tedeschi, avevano costruito alti muri di filo spinato, per rinchiuderci nel ghetto, siamo stati isolati dal resto del mondo per anni, senza ricevere notizie. Quindi ci aggrappavamo alle piccole cose, una barzelletta macabra, una giornata di sole, un passaparola incoraggiante.[/quote]

 

 

 

9. Jona che visse nella balena (1993)

Il regista Roberto Faenza (Un giorno questo dolore ti sarà utile) porta sul grande schermo il romanzo autobiografico “Anni d’infanzia. Un bambino nei lager” dello scrittore olandese Jona Oberski. Il film segue Jona, un bambino di quattro anni di Amsterdam che dopo l’occupazione della città da parte dei tedeschi viene deportato insieme ai suoi genitori dapprima nel campo di concentramento di Westerbork e successivamente in quello di Bergen-Belsen, dove trascorrerà l’intero periodo della guerra. Il film si è aggiudicato 3 David di Donatello Miglior regia (Roberto Faenza), colonna sonora (Ennio Morricone) e costumi (Elisabetta Beraldo). Faenza nel 2014 dirigerà Anita B., un altro film sull’Olocausto basato sul romanzo “Quanta stella c’è nel cielo” di Edith Bruck.

[quote layout=”big” cite=”La signora Daniel / Francesca De Sapio]Guarda sempre il cielo e non odiare mai nessuno.[/quote]

 

 

 

10. La tregua (1997)

Il romanzo “La tregua” di Primo Levi approda sul grande schermo diretto da Francesco Rosi (Le mani sulla città) alla sua ultima regia. La trama basata sulle memorie di Primo Levi descrive le esperienze dell’autore, interpretato nel film dall’attore americano John Turturro, dall’abbandono di Auschwitz (Monowitz) da parte dei tedeschi con l’arrivo dell’Armata Rossa sovietica al viaggio del deportato ebreo per ritornare in Italia, nella città natale di Torino. il film si è aggiudicato 4 David di Donatello: Miglior film, regia, produttore e montaggio.

[quote layout=”big” cite=”Primo Levi]Ma solo dopo molti mesi svanì in me l’abitudine di camminare con lo sguardo fisso al suolo, come per cercarvi qualcosa da mangiare o da intascare presto e vendere per pane; e non ha cessato di visitarmi, ad intervalli ora fitti, ora radi, un sogno pieno di spavento.[/quote]

 

Il resto della nostra classifica…

 

11. La signora dello zoo di Varsavia (2017)
12. Train de vie – Un treno per vivere (1998)
13. Il figlio di Saul (2015)
14. Defiance – I giorni del coraggio (2008)
15. A voce alta (2008)
16. Kapò (1959)
17. Vento di primavera (2010)
18. L’oro di Roma (1961)
19. Storia di una ladra di libri (2013)
20. La verità negata (2016)

21. Un sacchetto di biglie (2017)
22. L’amico ritrovato (1989)
23. Dottor Korczak (1990)
24. Divisi si perde (2000)
25. La zona grigia (2001)
26. La finestra di fronte (2003)
27. Corri ragazzo corri (2013)
28. Il falsario – Operazione Bernhard (2008)
29. Adam Resurrected (2009)
30. Senza destino (2005)