Home Curiosità There Is No Evil: trailer del dramma iraniano Orso d’oro a Berlino 2020

There Is No Evil: trailer del dramma iraniano Orso d’oro a Berlino 2020

Il regista iraniano Mohammad Rasoulof conquista Berlino con il suo dramma “There Is No Evil”, su libertà di espressione e pena di morte.

pubblicato 2 Marzo 2020 aggiornato 29 Luglio 2020 13:00

[Per visionare il trailer clicca sull’immagine in alto]

 

Disponibili trailer e poster di There Is No Evil (Sheytān vojud nadārad) Orso d’oro per il miglior film al Festival del cinema di Berlino 2020 appena conclusosi. Il film presenta quattro storie sulla pena di morte e la libertà individuale rispetto alla minaccia costante di vivere all’ombra ad un regime dispotico e liberticida.

Il film è scritto e diretto dal regista iraniano Mohammad Rasoulof (Le bianche distese, Lerd, L’isola di ferro) e vede protagonisti Ehsan Mirhosseini, Shaghayegh Shourian, Kaveh Ahangar, Alireza Zareparast e Salar Khamseh.

 

La trama ufficiale:

 

Le quattro storie che compongono il film offrono variazioni sui temi cruciali della forza morale e della pena di morte, chiedendo fino a che punto la libertà individuale può essere espressa sotto un regime dispotico e le sue minacce apparentemente inevitabili. Mohammad Rasoulof crea solo un legame narrativo libero tra queste storie, eppure sono tutte tragicamente e inesorabilmente connesse. Nel contesto dell’oppressione strutturale, la scelta sembra essere limitata alla resistenza o alla sopravvivenza. Ma con ogni storia bruscamente interrotta, siamo invitati a considerare come uomini e donne possano affermare la propria libertà anche in tali situazioni.

 

Mohammad Rasoulof è un regista indipendente iraniano condannato più volte dalla Corte Rivoluzionaria Iraniana. Attraverso le loro azioni di censura, le autorità iraniane non hanno limitato Rasoulof solo come individuo, ma anche la sua libertà artistica e di espressione. Nel 2010 Rasoulof è stato arrestato sul set e accusato di filmare senza permesso. Condannato dal governo iraniano a sei anni di carcere, la pena è poi stata ridotta ad un anno e da allora è libero su cauzione. Nel settembre 2017 il suo passaporto è stato confiscato al suo ritorno in Iran e gli è stato proibito di lasciare il paese. Il 23 luglio 2019 Rasoulof è stato condannato dalla Corte Rivoluzionaria Iraniana ad un anno di reclusione e un divieto di due anni di lasciare il Paese e di partecipare ad attività sociali e politiche a causa del suo film A Man of Integrity. il 5 agosto 2019 Rasoulof ha fatto appello e lungo la strada per il tribunale in un atto di solidarietà professionale, lui e il suo avvocato sono stati accompagnati da alcuni dei più famosi registi iraniani e altre personalità del cinema come Kianoush Ayyari, Majid Barzegar, Reza Dormishian, Asghar Farhadi, Bahman Farmanara, Rakhshān Banietemad, Fatemeh Motamed-Arya, Jafar Panahi, Hasan Pourshirazi e altri. Rasoulof ha debuttato alla regia nel 2002 con il lungometraggio The Twilight (Gagooman) seguito da L’isola di ferro (2005) e Le bianche distese (2009). Goodbye (Be omid-e didar) è stato presentato in anteprima al Festival di Cannes del 2011 nella sezione Un Certain Regard e ha vinto il premio per la regia. Anche il suo film Manuscripts Don’t Burn è stato proiettato nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes del 2013, dove ha vinto il Premio FIPRESCI. “A Man of Integrity” ha vinto il primo premio nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes del 2017. Nessuno dei film di Rasoulof è stato distribuito in Iran.