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Venezia 2020: Leone alla carriera per Tilda Swinton e Ann Hui

Le carriere dell’attrice britannica Tilda Swinton e della regista cinese Ann Hui onorate alla 75a edizione della Mostra del Cinema di Venezia.

pubblicato 21 Luglio 2020 aggiornato 29 Luglio 2020 09:49

Il Festival di Venezia 2020 onorerà le carriere dell’attrice britannica Tilda Swinton e della cineasta di Hong Kong Ann Hui assegnando ad entrambe uno speciale Leone d’oro.

L’attrice premio Oscar Tilda Swinton è una veterana del Festival di Venezia dove nel 1991 ha vinto la coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile grazie al ruolo in Edoardo II del regista britannico Derek Jarman. Più recentemente Swinton ha fatto tappa al Lido con due film di Luca Guadagnino: A Bigger Splash nel 2015 e il remake Suspiria nel 2018.

[quote layout=”big” cite=”Tilda Swinton]Questo grande festival mi è stato molto caro per tre decenni: essere onorato da esso in questo modo è estremamente commovente. Venire a Venezia, quest’anno di tutti gli anni, per celebrare il cinema immortale e la sua sopravvivenza ribelle di fronte a tutte le sfide che l’evoluzione potrebbe lanciarle – come a tutti noi – sarà mia sincera gioia.[/quote]

 

La regista Ann Hui dopo l’esordio nel 1979, si è fatta notare nella scena new wave di Hong Kong negli anni ’80 con film come il dramma sui rifugiati vietnamiti Boat People (1982), per poi raggiungere la sua maturità artistica negli anni novanta con pellicole come il semi-autobiografico Song of the Exile (1990). Nel 2011 gira A Simple Life presentato in concorso a Venezia, nel 2014 racconta la storia della vita di Xiao Hong, uno dei saggisti e romanzieri più famosi della Cina, nel biopic The Golden Era presentato in anteprima a Venezia.

[quote layout=”big” cite=”Ann Hui]Sono così felice di ricevere questa notizia e onorata per il premio! Così felice che sento di non riuscire a trovare le parole. Spero solo che tutto al mondo cambierà presto presto e tutti possano sentirsi di nuovo felici come me in questo momento.[/quote]

 

Salvo complicazioni, la prossima edizione del Festival di Venezia rappresenterà uno spartiacque poiché sarà il primo grande festival cinematografico a tenere un’edizione “fisica” dopo la crisi del coronavirus.

Il direttore artistico Alberto Barbera in una dichiarazione ha elogiato Swinton per una versatilità fuori dal comune e una capacità di passare dal cinema artisticamente più radicale a grandi produzioni hollywoodiane.

[quote layout=”big”]Tilda Swinton è unanimemente riconosciuta come una delle interpreti più originali e intense affermatesi sul finire del secolo scorso. La sua unicità riposa su una personalità esigente ed eccentrica, una versatilità fuori del comune, la capacità di passare dal cinema d’autore più radicale a grandi produzioni hollywoodiane, senza mai rinunciare al proprio inesausto bisogno di dar vita a personaggi inclassificabili. Ogni sua interpretazione è una sfida temeraria alle convenzioni, siano esse artistiche o sociali, il frutto della necessità di mettersi continuamente in gioco senza mai accontentarsi dei risultati raggiunti, e il desiderio di esplorare risvolti inediti dei comportamenti e delle emozioni umane, che la Swinton non si limita a veicolare ma di cui offre la personificazione più sorprendente e straniante. Ha lavorato con alcuni dei maggiori registi contemporanei, ma è soprattutto fedele ad alcuni autori, di cui è stata una musa più che una semplice attrice prediletta. Esemplare, ad esempio, il sodalizio con Derek Jarman, del quale interpretò tutti i film dal 1985 alla morte del regista inglese avvenuta nel 1994, e quello con Luca Guadagnino, con il quale ha realizzato quattro film, condividendone il progetto di dar vita a un cinema fuori degli schemi. In questo senso, Tilda Swinton si conferma come l’interprete per eccellenza del cinema contemporaneo, che non si accontenta della semplicità e del richiamo delle mode, ma aspira all’inosabile.[/quote]

 

Barbara ha elogiato Hui definendola come una delle registe più rispettate, prolifiche e versatili dell’Asia dei nostri tempi.

[quote layout=”big”]Ann Hui è una delle registe più apprezzate, prolifiche e versatili del continente asiatico, la cui carriera copre quattro decenni e attraversa tutti i generi cinematografici. Da subito riconosciuta come una delle figure cardine della cosiddetta Hong Kong New Wave, il movimento cinematografico che tra la fine degli anni Settanta e gli Ottanta rivoluzionò il cinema hongkonghese, trasformando la città cosmopolita in uno dei centri creativi più vivaci del decennio, ha diretto film di generi molto diversi, dal melodramma alla ghost story, dal film semi-autobiografico all’adattamento di importanti testi letterari, senza trascurare i drammi familiari, i film di arti marziali e il thriller. È stata anche uno dei primi registi della scena hongkonghese a unire materiale documentario al cinema di finzione. Pur prestando attenzione anche all’aspetto commerciale del cinema e riuscendo a riscuotere ampio successo di pubblico, il cinema di Ann Hui non ha mai abbandonato la prospettiva autoriale. Nel suo cinema ha sempre mostrato particolare interesse per le vicende umane e sociali, raccontando con sensibilità ma anche con la raffinatezza dell’intellettuale, storie individuali che intrecciano temi sociali importanti quali quelli dei rifugiati, degli emarginati e degli anziani. In modo pioneristico, il suo linguaggio e la sua peculiare impronta visiva non solo hanno saputo cogliere gli aspetti più specifici della città e dell’immaginario di Hong Kong ma hanno anche saputo trasporli e tradurli in una prospettiva universale.[/quote]

 

Il lavoro più recente di Swinton è nel corale The French Dispatch di Wes Anderson, mentre i prossimi progetti includono ruoli in The Human Voice di Pedro Almodóvar e in Three Thousand Year of Longing di George Miller.

La 75a edizione del Festival di Venezia si terrà dal 2 al 12 settembre con il programma che sarà annunciato il 28 luglio.

 

Fonte: La Repubblica

 

 

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