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Black Mass – L’ultimo gangster: le recensioni Americane e Italiane

I pareri dei critici su “Black Mass – L’ultimo gangster”

di carla
pubblicato 12 Ottobre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 12:10

E’ uscito la settimana scorsa il thriller Black Mass – L’ultimo gangster diretto da Scott Cooper con Johnny Depp, Benedict Cumberbatch, Juno Temple, Kevin Bacon, Dakota Johnson, Corey Stoll, Joel Edgerton, Peter Sarsgaard, Jesse Plemons, Adam Scott, Julianne Nicholson. Vi è piaciuto? Dopo la nostra recensione, ecco i pareri dei critici Americani e Italiani. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha raccolto il 76% di voti positivi. Vediamo nel dettaglio:

Christopher Orr – The Atlantic: Il ruolo migliore di Johnny Depp, da molti anni.

Peter Rainer – Christian Science Monitor: Johnny Depp tiene lo schermo con pura malevolenza. Voto: B-

Wesley Morris – Grantland: La recitazione è molto più forte e più soul di quanto mi sarei aspettato, e non solo da Depp.

Barry Hertz – Globe and Mail: Ogni volta che Depp è sullo schermo, Nothing Else Matters.

Kenneth Turan – Los Angeles Times: Un cupo film che ci attira completamente in un mondo oscuro del crimine e della complicità.

Steven Rea – Philadelphia Inquirer: un film emozionante. Voto: 3/4

Jocelyn Noveck – Associated Press: è assolutamente agghiacciante vedere Depp. L’attore assomiglia un po’ a Jack Nicholson in The Departed, ma evita abilmente ogni caricatura e diventa più sinistro ad ogni omicidio.

Lou Lumenick – New York Post: Bentornato nel mondo reale, signor Depp. Voto: 3/4

Richard Roeper – Chicago Sun-Times: una buona e solida crime story. Niente di più, niente di meno. Voto: 3/4

Peter Howell – Toronto Star: Un dramma che si insinua e gocciola sangue come in un film dell’orrore, e per molti versi lo è. Voto: 3/4

Ann Hornaday – Washington Post: regista e attori non sono riusciti a risolvere uno dei problemi più duraturi del cinema: rendere i criminali interessanti senza esaltarli. Voto: 2/4

Rafer Guzman – Newsday: l’antieroe brutale di Depp è il punto culminante. Voto: 3/4

Bill Goodykoontz – Arizona Republic: La recitazione in “Black Mass” è meravigliosa. Voto: 4/5

Moira MacDonald – Seattle Times: E’ uno di quei film che non piace (tante armi, tante morti), ma si apprezza per il suo mestiere e la tensione, e per la volontà del cast nel perdersi nel buio. Voto: 3/4

Tony Hicks – San Jose Mercury News: “Black Mass” potrebbe regalare a Depp una nomination agli Oscar, anche se il film in sé non è molto ambizioso. Voto: 3/4

Rene Rodriguez – Miami Herald: il film fatica a trovare qualcosa di nuovo da dire sulla criminalità organizzata e sulla lealtà tra gli uomini. Ma l’unica cosa che il film riesce a fare è ricordarci che abbiamo visto tutta questa roba fatta prima, e fatta meglio. Voto: 2/4

Dave Calhoun – Time Out: Johnny Depp è più coinvolgente di quello che è stato da anni, anche se la sua interpretazione può sembrare un po’ limitata ad una sola nota. Voto: 3/5

Alonso Duralde – TheWrap: Johnny Depp ha l’abilità di un uomo con la propensione per essere sia terribile che affascinante.

Todd McCarthy – Hollywood Reporter: Johnny Depp brilla in questo solido film gangster biografico.

Scott Foundas – Variety: Johnny Depp funziona nella parte del famigerato gangster di Boston James ‘Whitey’ Bulger in questo teso ed elegante dramma criminale di Scott Cooper.

Francesco Alò – Il Messaggero: (…) un gangster movie scorsesiano senza Scorsese alla regia. Peccato perché Cooper è un interessante giovane regista “vecchio amante della New Hollywood anni ’70. Ci saranno altre occasioni. Questa, purtroppo, l’ha sprecata.

Maurizio Acerbi – il Giornale: A dar volto allo spietato Bulger è un ritrovato Johnny Deep, costretto per esigenze di scena a recitare con un particolare trucco che non solo lo rende quasi irriconoscibile, ma ne limita anche il solito campionario di faccette quasi irriconoscibile, restituendoci un attore capace, solo con uno sguardo allucinato, di incutere soggezione, dando espressione all’anima maligna del suo personaggio. Il cast di contorno poi, perfettamente scelto, contribuisce a rendere ancora più credibile l’intera operazione, impreziosita da una fotografia e da una ricostruzione d’epoca da Nomination.

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: Una sola pecca si può imputare a Black Mass (…): ed è che viene dopo una lunga serie di film – dalla trilogia del Padrino ai tanti «bravi ragazzi» di Martin Scorsese, da C’era una volta in America a The Yards di James Gray – che hanno rifondato il genere gangsteristico da sempre caro a Hollywood, con risultati spesso buoni se non addirittura fantastici. Insomma, qualcuno potrebbe dire: si sentiva il bisogno di una nuova variante sul tema? E, tuttavia, nella filmografia di Scott Cooper – un cineasta che in altre occasioni ci è sembrato troppo compiaciuto a indugiare sui particolari e a giocare sui toni cupi – questo ci sembra il risultato più felice (…) La regia fila asciutta e rigorosa; ed è convincente l’ambientazione d’epoca nel rione popolare di Boston South dove i Bulger sono cresciuti. Impersonando Whitey Johnny Depp al solito si trasforma con coraggio: stempiato, ingrassato, lo sguardo azzurro freddo e minaccioso, affronta un altro di quei travestimenti che potrebbero distruggere la sua fama di sex symbol; e una volta di più dimostra le sue mimetiche, duttili qualità di interprete. Ma quanto ci piacerebbe vederlo in un ruolo, diciamo così, più normale.