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Cannes 2012 – Oltre le colline: la recensione del film di Cristian Mungiu

L’amicizia tra due donne, tra fede, sesso e rigide regole da monastero: leggi la recensione di Oltre le colline, premiato a Cannes 2012.

pubblicato 20 Maggio 2012 aggiornato 1 Agosto 2020 01:16

Oltre le colline narra la storia di Voichita e Alina, due vecchie amiche, che si ritrovano dopo tanti anni. In questo periodo la prima è diventata suora e la seconda si è trasferita in Germania da sola. Alina prova a recuperare l’amicizia e l’affetto di Voichita, la cui vita ormai è quella di stare in un monastero, completamente in funzione della fede…

4 mesi, 3 settimane, 2 giorni è un film molto importante per quel che riguarda l’ultimo decennio. Non solo perché ha dato a Cristian Mungiu la Palma d’Oro, ma perché è un po’ il simbolo della vitalità della cinematografia rumena contemporanea, che il pubblico cinefilo ha potuto osservare in tantissimi festival. Si tratta di film che ragionano sulla dittatura di Ceasescu e sulle sue conseguenze, e che ragionano sulla realtà con uno sguardo unico e preciso, non per tutti i gusti.

Oltre le colline è basato sulle testimonianze riportare nelle opere di Tatiana Niculescu Bran, e narra di uno scontro “decisivo”: quello contro la fede più cieca e buia. Sin dal primo momento in cui Alina mette piede nella camera di Voichita, si nota la tensione sessuale tra le due, quando la prima si spoglia per farsi massaggiare e si scopre il seno davanti alla seconda. Ma non possono dormire assieme, è vietato dalle regole del monastero, ovviamente.

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Una volta amanti, ed ora anime solitarie, una per scelta, l’altra no, Alina e Voichita si ritrovano all’interno di un mondo che ha le proprie regole. E non sono di certo flessibili… Quel che però interessa a Mungiu non è attaccare la religione in sé, ma descrivere il modo in cui gli esseri umani la usano. Oltre le colline finisce quindi per descrivere il nostro mondo: che è senza speranza, senza Dio e senza umanità.

Non è un caso se, fuori dal monastero, troviamo le scene con i picchi di ironia spietata che ci si dovrebbe aspettare da un film del genere: ufficiali, medici e poliziotti fanno il proprio dovere, spesso dichiarano professionalità assoluta, per poi tradirsi parlando di altro in mezzo ad una faccenda molto seria… Non mancano poi alcune scene che la risata la strappano davvero, come quella in cui ad Alina vengono letti i 464 (!) peccati esistenti (deve segnarsi quelli che ha commesso prima della sua confessione…).

Film lungo, faticoso e austero, Oltre le colline (in francese è Au-delà des collines) non è forse il capolavoro che ci si aspettava dopo 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni, ed all’inizio sembra indugiare troppo in quei meccanismi che hanno reso popolare tra i cinefili il cinema rumeno, con inquadrature lunghissime, come quella della prima cena, un pianosequenza fisso di vari minuti, che ricorda quello del film precedente. Ma è uno slow-burner che acchiappa sempre più, e che dice qualcosa di giusto. L’ultima parte, per dire, è un po’ “L’Esorcista” diretto da un rumeno…

Voto di Gabriele: 7

Oltre le colline (Dupa dealuri, Romania, 2012, 155′) di Cristian Mungiu; con Cosmina Stratan, Cristina Flutur, Valeriu Andriuta, Dana Tapalaga, Catalina Harabagiu, Gina Tandura, Vica Agache – Qui il trailer italiano – Uscita in sala il 31 ottobre 2012.

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