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cineblog@berlinale – Il film cinese Apart Together apre la sessantesima edizione del Film Festival di Berlino

Laura sarà la nostra corrispondente da Berlino per questi dieci giorni di Berlinale, con un post al giorno per i film in concorso e qualche extra per i fuori concorso. Le diamo il benvenuto su Cineblog ed ecco il suo primo dispaccio!La storia di una problematica riunificazione familiare, ambientata a Shangai e diretta dal regista

pubblicato 11 Febbraio 2010 aggiornato 20 Novembre 2023 15:59

Laura sarà la nostra corrispondente da Berlino per questi dieci giorni di Berlinale, con un post al giorno per i film in concorso e qualche extra per i fuori concorso. Le diamo il benvenuto su Cineblog ed ecco il suo primo dispaccio!

La storia di una problematica riunificazione familiare, ambientata a Shangai e diretta dal regista cinese Wang Quanan, ha aperto oggi la Berlinale, il festival invernale che quest’anno compie 60 anni, proprio quando si celebrano i 20 anni della riunificazione tedesca. Si tratta quindi di un’edizione particolare, molto simbolica, in cui il festival parlerà molto di se stesso e della storia di Berlino. Anche il film di apertura, il cinese Apart Together (Tuan Yuan) è stato scelto per il suo valore simbolico, secondo quanto ha spiegato il direttore Dieter Kosslick.

La Potsdamerplatz, la piazza attorno a cui ruota la Berlinale, è vestita a festa. Luci e tappeti rossi sono pronti per il gala di apertura di questa sera. Le code ai botteghini sono costanti da ieri, e quest’anno sono anche comparsi per la prima volta i bagarini. La strade sono ghiacciate e i giornali dicono che sarà il festival più freddo da decadi. Record a parte, la gente, soprattutto gli stranieri non abituati, cadono in continuazione sui marciapiedi ricoperti dalla neve.

I giurati sono gia appostati, tra loro anche Francesca Comencini, e saranno coordinati dal regista tedesco Werner Herzog. Questa mattina sono arrivate in città le prime star, tra loro Renèe Zellweger e Tilda Swinton, una habituè della Berlinale, che quest’anno è venuta a presentare il film “Io sono l’amore”, girato a Milano e diretto da Luca Guadagnino, che sarà proiettato all’interno della sezione di cinema culinario.

Venti in totale sono i film che competono per l’orso d’oro, 17 di loro sono anteprime assolute. È altissima l’aspettativa per The Ghost Writer, l’ultimo film di Roman Polanski (il grande assente) e interpretato da Pierce Brosnam e Ewan Mc Gregor. Tra gli altri titoli in concorso, ci sono Howl che ricostruisce la vicenda del poeta e scrittore Allen Ginsberg, The Killer Inside Me di Michael Winterbottom e Greenberg di Noah Baumbach che racconta la crisi esistenziale di un uomo (interpretato da Ben Stiller) che dopo aver perso il lavoro a Los Angeles si trasferisce a New York. Mentre Zhang Yimou si presenta con un remake di Blood Simple dei Cohen con A woman, a gun and a Noodle soup.

Anche quest’anno non ci sono film italiani in concorso. Il film di Silvio Soldini Cosa Voglio di Più interpretato da Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher viene presentato nella selezione ufficiale ma fuori gara. Mentre Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek verrà presentato all’interno della sezione Panorama.

Il vero regalo di compleanno sarà però domani sera con la proiezione integrale e restaurata di Metropolis, il capolavoro del cinema muto diretto da Fritz Lang e accompagnato per l’occasione dalla Rundfunk-Sinfonieorchester di Berlino. Per la prima volta in pubblico si presentano le scene del film ritrovate lo scorso 2008 a Buenos Aires, in Argentina.

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