Home Trailer Cinque Stanze: trailer e colonna sonora del film di Bruno Bigoni (Al cinema dal 25 settembre)

Cinque Stanze: trailer e colonna sonora del film di Bruno Bigoni (Al cinema dal 25 settembre)

Tutto quello che c’è da sapere su “Cinque Stanze”, il nuovo film del regista Bruno Bigoni nei cinema dal 25 settembre con Altamarea Film.

23 Settembre 2023 12:04

Dopo la tappa al Torino Film Festival, dal 25 settembre 2023 nei cinema d’Italia con Altamarea Film Cinque Stanze, il dramma del regista Bruno Bigoni.

Cinque stanze – Trama e cast

Chi dunque ha creato questo labirinto di esitazioni, questo tempo di presunzioni, questo campo seminato di mille inganni, questa porta dell’inferno, questo paniere traboccante di astuzie, questo veleno che ha il sapore del miele, questo legame che incatena i morti alla terra? – Nikos Kazantzakis

La trama ufficiale: K (Riccardo Magherini) è un uomo ormai anziano, sposato da più di trent’anni con Lara (Debora Zuin) poco più giovane di lui. Il loro è stato un matrimonio d’amore, ma il lutto per la morte della figlia di quattro anni, che li ha colpiti ancora giovani, li ha lasciati fragili e disperati. Soprattutto da parte di K c’è stato un allontanamento, che nel corso del tempo è diventato indifferenza e sopportazione nei confronti di Lara. Il film inizia e si svolge oggi. Negli ultimi sei mesi della sua vita, ormai prossimo alla pensione, K ha iniziato una relazione con una donna, Silvia, con cui divide molto del suo tempo. Lara, abbandonata a sé stessa, cerca di sopravvivere in una convivenza fatta ormai di gesti meccanici e grandi silenzi. Fino al giorno in cui si ammala gravemente. Incapace di comunicare con K, si chiude nel proprio dolore, mentre suo marito, distratto com’è dalle sue cose e dall’amante, non è neanche in grado di rendersi conto di quello che sta passando. Lara decide di lasciare K, ma tutto precipita velocemente. Lara muore, Silvia lascia K e la sua vita prende all’improvviso una nuova direzione e un nuovo senso. Per K inizia il tempo dei ricordi, dei sensi di colpa, della rabbia e dei ritorni. I fantasmi di Lara e di sua figlia sono presenze inquietanti nella casa ormai abitata solo da K. Le lettere di Lara che K troverà disseminate in casa, narrano la loro storia e lo mettono davanti alla fragilità dei suoi sentimenti e agli errori commessi nei confronti di sua moglie.

Il cast include anche Gaia Carmagnani, Federica Fracassi, Virginia Cuna, Carolina Cametti, Anna Coppola, Alfonso De Vreese, Corinna Agustoni, Milo Merzagora, Marta Tozzi, Alberto Fasoli, Bruno Bigoni, Federica Bognetti e Alice Miante.

Cinque stanze – Trailer e video

Curiosità sul film

  • Bruno Bigoni dirige da una sua sceneggiatura scritta in collaborazione di Beba Slijepcevic.
  • Il cast tecnico: Fotografia di Italo Petriccione / Montaggio di Claudio Bonafede / Scenografia di Francesca Caccia / Costumi di Luciana Malacarne / Casting director Valentina Materiale (U.I.C.D.) / Organizzatrice generale Cinzia Grossi / Direttore di produzione Marco Grecchi / Trucco e acconciature di Eva Pau / Suono in presa diretta Paolo Benvenuti / Montaggio del suono Massimo Mariani & Tommaso Barbaro / Mixaggio Massimo Mariani / Operatore macchina da presa Daniele Vascelli / Aiuto regia Pietro Repishti.
  • Il film è prodotto da Mario Castagna in collaborazione con Università IULM.

Note di regia

“Siamo andati alla ricerca di avventure perché i nostri cuori non sapevano più inventarle.” – Re Artù

Il senso di questo film non è rendere visibile l’invisibile, ma rendere visibile il visibile. Uno dei tanti quotidiani che affrontiamo tutti i giorni. Pregno di tanti sentimenti, d’incapacità e desideri mancati. La sua forma, la struttura che mette in campo è la chiave della narrazione filmica. Il tempo disintegrato, lo spazio che definisce le azioni, l’immaginario dei personaggi è analizzato e decifrato. Un cinema che non impone nulla, che cerca di suggerire le cose che narra, per vederle accadere. Svelare un dialogo a più livelli, con gli attori, con la situazione, con la gente che si incontra. Si tratta in definitiva di cercare di realizzare un’idea di cinema un po’ più esigente, più approfondita, anche se dolente. Accompagnare lo spettatore là dove, forse, non sarebbe mai andato. Cinque stanze non è un film sul dolore ma sulla caduta, sulla difficoltà di alzarsi. C’entra il dolore sì, ma anche la costanza, il coraggio, la forza, il desiderio. Non tutti ce l’hanno queste qualità, e così si cade, cercando di non farsi troppo male. Lo sguardo che il film pone sui personaggi è affettuoso e mai irruento. Costruisce una sorta di geografia dell’anima di questi tre personaggi, legati a un destino comune: quello di vivere. Ho voluto raccontare la storia di K, di Lara e di Silvia in questo momento drammatico della loro vita in modo leggero, lasciando inalterato il loro sguardo, arricchendo i personaggi con quella complicità e naturalezza che li fanno leggeri anche se dolenti. K è un uomo senza qualità, che vive alla giornata, incapace ormai di vedere e di sentire. Lara è una donna affascinante ma perduta, ormai svuotata di quella vita a cui ha dato tutto. Silvia è una donna determinata, sfrontata, decisa, intraprendente, selvaggia ma soprattutto sola. Ogni stanza raccontata, contiene a narra uno o più personaggi della vicenda. Definisce il luogo e in qualche modo ne determina il comportamento. Ciò che accade, trova il suo significato proprio nella stanza dove è avvenuto. Sono ovviamente riferimenti simbolici, spazi mentali, luoghi reali nella forma, ma immaginari nel vissuto dei personaggi. Soprattutto per la stanza legata agli esterni, l’unica non ambientata in un interno. Le stanze così diventano parte integrante della vita dei personaggi e ciò che sembra a noi enigmatico o magari incongruente, non lo è per loro e per la loro vita. In Cinque stanze ho cercato una forma “musicale” fatta di tensioni e di corrispondenze che si sviluppano nel tempo. Una certa circolarità senza un apparente baricentro, senza un vero protagonista, con tanti punti di vista sullo stesso accadimento. Cerco di dire agli spettatori che nella vita tutto è confuso, che è giusto avere punti di vista diversi su ciò che ci accade. Cerco di far uscire da ogni stanza raccontata un vissuto che sovente genera conclusioni contraddittorie, proprio come nella realtà di tutti i giorni. [Bruno Bigoni[

Bruno Bigoni – Note biografiche

Nel 1972 è tra i soci fondatori del Teatro dell’Elfo con cui lavora per anni come attore. Nel 1977 si laurea in Lettere Moderne alla statale di Milano con Adelio Ferrero con una tesi sulla Nouvelle Vague Francese. Nel 1979 è tra gli ideatori e fondatori della rassegna Film-Maker di Milano.

Nel 1983 gira (in co-regia con Kiko Stella) il suo primo film Live che ottiene riconoscimenti di pubblico e di critica in vari Festival nazionali e Internazionali. Nel 1987 inizia la sua attività in campo documentaristico con Nome di battaglia: Bruno che vince nello stesso anno: Il Festival del Nouveau Cinema di Montreal, Il Salso film Festival, Il Premio Film-Maker.

Nel 1990 fonda insieme a Minnie Ferrara e Kiko Stella la Minnie Ferrara & Associati, società di produzione e distribuzione con cui realizza tutti i suoi lavori seguenti. In questi anni collabora alla cattedra di Storia delle Teoriche del Cinema, presso l’Università Cattolica di Milano. Prosegue poi la sua collaborazione come docente di Regia e direzione dell’attore, con
l’Università IULM di Milano.

Dal 1991 in poi si dedica con sempre maggiore attenzione al cinema documentario di carattere sociale. Da sempre, alterna la sua attività di regista con l’insegnamento e la formazione. Del 1993 è Veleno, lungometraggio di finzione presentato in concorso al Festival di Locarno e vincitore del premio Anteprima ’93 come miglior film indipendente italiano.

Dal 2001 è tra i registi de La squadra, il serial drama televisivo in onda su RAI 3. Tra i suoi più recenti documentari ricordiamo:

Oggi è un altro giorno in co-regia con Beppe De Santis (1° Premio assoluto. Libero Bizzarri); Amleto… frammenti con attori portatori di handicap (Premio Fedic – 54° Mostra del Cinema di Venezia); Faber omaggio a Fabrizio De André; I sogni degli Elfi viaggio nella storia del Teatro dell’Elfo; Comizi d’amore (2000) omaggio a Pier Paolo Pasolini; Cuori all’assalto (Primo premio miglior documentario italiano al Libero Bizzarri 2003); Riccardo III, lungometraggio realizzato con detenuti e studenti all’interno della II Casa Circondariale di Bollate; Chiamami Mara (2005) sul tema del transessualismo e della discriminazione sessuale; Don Chisciotte e… (2006) rivisitazione del classico di Miguel de Cervantes; Del 2012 Il Colore del vento, viaggio nel mar Mediterraneo sulle orme di “Creuza De Ma”, di Fabrizio De Andrè, distribuito da Teodora Film; Nel 2015 Sull’Anarchia, viaggio nel mondo Libertario, evento speciale alla rassegna Filmmaker di Milano; Nel 2016 scrive e dirige il mockumentary Chi mi ha incontrato, non mi ha visto sulla figura misteriosa del poeta Athur Rimbaud; Il film è stato riconosciuto di interesse culturale e realizzato con contributo economico del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Prodotto da Altamarea Film, Fake Film, in collaborazione con Start, è stato presentato al 34° Torino Film Festival, Milano Filmaker Festival, Trieste Film Festival – Alpe Andria; nel 2017 dirige il documentario My war is not over, sul trascorso e sul lavoro di Harry Shindler, veterano inglese sbarcato ad Anzio oggi MBE per il lavoro che svolge: ricostruire l’identità dei tanti soldati alleati senza nome, sepolti nei nostri cimiteri o dispersi. Il film è prodotto da Proxima Milano, distribuito da Altamarea Film, e realizzato con il contributo economico della Lombardia Film Commission e Regione Lombardia. Il film partecipa al 35° Torino Film Festival – sezione Festa Mobile, vince il best documentary (Aprile 2018) all’Oniros Film Awards (Imdb), ed è finalista si Nastri d’Argento 2017, categoria Cinema del reale.

Eventi e proiezioni

MILANO |Cinema Palestrina, da lunedì 25 a sabato 30 settembre
25 settembre ore 21, incontro con il regista e il cast, modera Barbara Sorrentini

ROMA | Cinema delle Provincie, da mercoledì 27 settembre a domenica 1 ottobre
sabato 30 settembre, ore 20.30, incontro con il regista, modera Mario Sesti

PRATO | Multiplex Omina Center, da giovedì 28 settembre a mercoldì 4 ottobre
domenica 1 ottobre, ore 20.30, incontro con il regista

MILANO | Cinema Mexico, lunedì 9 e 16 ottobre

e prossimamente a
Torino, Mantova, Legnano, Pontremoli

Cinque stanze – La colonna sonora

  • Le musiche originali del film sono del compositore Fabio Gianni, pianista tastierista specializzato nel latin e latin jazz ma con alle spalle lunga esperienza nel pop (tour con P.F.M., Dirotta su Cuba, Ivan Cattaneo etc..), nel blues e diploma in piano jazz.
  • La colonna sonora include la canzone “I baci” cantata da Alessio Lega. Musica e testo di Alessio Lega. Album: Mala Testa (2013), su gentile concessione dell’autore.

1. green 02:28
2. yellow 01:44
3. blue 02:01
4. violet 02:36
5. orange 02:28

La colonna sonora di “Cinque Stanze” è disponibile QUI.

Cinque stanze – Il poster ufficiale