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Stasera in tv: “Cut! Zombi contro Zombi” su Rai 4

Rai 3 stasera propone Coupez!, commedia horror del 2020 del regista premio Oscar Michel Hazanavicius e remake francese del cult nipponico “One Cut of the Dead”.

17 Aprile 2024 09:44

Cut! Zombi contro Zombi (Coupez!), su Rai 1 il nuovo esilarante film del regista Premio Oscar Michel Hazanavicius, (The Artist) che ripropone in salsa francese il piccolo fenomeno nipponico del 2017 Zombie contro zombie – One Cut of the Dead.

Cut! Zombi contro Zombi – Cast e doppiatori

Rai 3 stasera propone Cut! Zombi contro Zombi (Coupez!), commedia horror del 2020 del regista premio Oscar Michel Hazanavicius e remake francese del cult nipponico "One Cut of the Dead".

Romain Duris: Rémi
Bérénice Bejo: Nadia
Grégory Gadebois: Philippe
Finnegan Oldfield: Raphaël
Matilda Lutz: Ava
Sébastien Chassagne: Armel
Raphaël Quenard: Jonathan
Lyes Salem: Mounir
Simone Hazanavicius: Romy
Agnès Hurstel: Laura
Charlie Dupont: Fredo
Luàna Bajrami: Joanna
Raïka Hazanavicius: Manon
Jean-Pascal Zadi: Faith
Yoshiko Takehara: Matsuda
Yvon Martin: Gaby

Doppiatori italiani

Francesco Pezzulli: Rémi
Federica De Bortoli: Nadia
Stefano Alessandroni: Philippe
Manuel Meli: Raphaël
Veronica Puccio: Ava
Federico Campaiola: Armel
Luca Mannocci: Jonathan
Alessandro Budroni: Mounir
Marco De Risi: Romy
Ludovica Bebi: Joanna
Raffaele Carpentieri: Faith
Anna Cugini: Matsuda
Jacopo Venturiero: Gaby

Cut! Zombi contro Zombi – Trama e trailer

Siamo sul set di un film horror a basso costo e tutto pare virare verso il disastro. Circondato da tecnici stanchi e attori disinteressati, il regista sembra essere l’unica persona dotata dell’energia necessaria per dare vita a un altro film sugli zombi. Ma mentre si prepara a girare una scena decisamente poco entusiasmante, ecco che compaiono dei veri… morti viventi! Un film inaspettato, divertentissimo e imprevedibile dove al centro di tutto c’è l’amore per il cinema, in tutte le sue forme e le sue ossessioni, in tutte le sue favolose, ammalianti, irriverenti stranezze.

Note di regia

Rai 3 stasera propone Cut! Zombi contro Zombi (Coupez!), commedia horror del 2020 del regista premio Oscar Michel Hazanavicius e remake francese del cult nipponico "One Cut of the Dead".

“Cut! Zombi contro Zombi” è un film ambizioso che inizia in modo catastrofico e si rivela pian piano con lo snodarsi della storia in modo del tutto inaspettato. Si presenta inizialmente come un B movie sugli zombi, poi viene gradualmente dirottato in un adattamento di film di zombi vero e proprio, per trasformarsi quindi in una ‘situation comedy’ e sfociare infine in un nuovo genere che, pur apparentandosi a un finto ‘making of’, riunisce tutte le sfaccettature che il film ha esplorato fino a quel momento in un finale esplosivo. All’inizio lo spettatore si chiede cosa stia guardando, alla fine capisce che non solo ha visto un film divertente, ma anche intelligente. O almeno spero!. [Michel Hazanavicius]

Curiosità sul film

Rai 3 stasera propone Cut! Zombi contro Zombi (Coupez!), commedia horror del 2020 del regista premio Oscar Michel Hazanavicius e remake francese del cult nipponico "One Cut of the Dead".

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  • Michel Hazanavicius alla sua prima incursione nel genere horror dirige “CUT! Zombi contro Zombi” (Coupez!) da una sua sceneggiatura basata su Zombie contro zombie – One Cut of the Dead di Shinichiro Ueda a sua volta basato sull’opera teatrale Ghost in the Box di Ryoichi Wada.
  • Il team che ha supportato il regista Michel Hazanavicius dietro le quinte ha incluso Jonathan Ricquebourg (fotografia), Joan Le Boru (scenografia), Mickaël Dumontier & Michel Hazanavicius (montaggio), Virginie Montel (costumi), Vesna Peborde (trucco), Margo Blache (acconciature), Jean Minondo, Selim Azzazi, Ken Yasumoto & Jean-Paul Hurier (sonoro), Olivier Thery Lapiney (Direttore di produzione), Frank Mettre (Post-produzione), Julien Gayot (Direttore di scena).
    “Coupez!” era originariamente intitolato “Z (comme Z)” fino a quando i registi ucraini non hanno chiesto a Michel Hazanavicius di cambiare il titolo. Il motivo è l’uso della lettera “Z” dipinta sui carri armati dell’esercito russo durante la loro invasione dell’Ucraina.
  • La prima parte, il piano sequenza di 32 minuti, è stato provati per cinque settimane prima delle riprese e ci sono voluti quattro giorni per girarlo. Non è un’inquadratura unica, poiché ad un certo punto c’è un unico taglio per motivi tecnici (quindi in realtà sono due lunghe inquadrature).
  • Per vendere al pubblico l’idea del film nel film, Yoshiko Takehara riprende il suo ruolo di produttrice del film interpretato nel film originale: “E’ incredibile. Porta un’allegria che non solo è piacevole, ma anche molto utile a livello narrativo. Si può credere in un progetto come quello del film, se nasce dalla mente di una persona come lei.”
  • Il regista Michel Hazanavicius desiderava da molto tempo dirigere una commedia sulle riprese di un film e stava raccogliendo idee per un nuovo film. Quando il produttore Vincent Maraval gli ha mostrato “Zombie contro zombie – One Cut of the Dead” (2017), un film giapponese di cui aveva appena acquistato i diritti, Hazanavicius lo ha adorato e ha accettato di dirigere un remake.
  • L’intero film è stato girato in sei settimane nell’autodromo di Évry, per un budget molto limitato di 4 milioni di euro.
  • Il regista Michel Hazanavicius commenta gli omaggi sui titoli di coda a Bertrand Tavernier e Jean-Paul Belmondo, con un ringraziamento a Quentin Dupieux: “Quentin interpreta un piccolissimo ruolo muto: quello del regista di un film mediocre. Ho fatto dei camei per lui, così gli ho chiesto di farne uno per me. Tavernier e Belmondo sono un’altra cosa. Dobbiamo loro molto. Entrambi hanno contato per me, nella mia vita, per il fatto che faccio film e probabilmente per il modo in cui li faccio. Se ne sono andati durante la lavorazione del film, volevo mandare loro un piccolo segno. Ho voluto loro molto bene.”
  • Il film è prodotto da Noëmie Devide, Brahim Chioua, Michel Hazanavicius, Vincent Maraval, Alain De La Mata, John Penotti.

Intervista con il regista

Rai 3 stasera propone Cut! Zombi contro Zombi (Coupez!), commedia horror del 2020 del regista premio Oscar Michel Hazanavicius e remake francese del cult nipponico "One Cut of the Dead".

Il regista Michel Hazanavicius racconta come è nato “CUT! Zombi contro zombi”.

Era da molto tempo che volevo scrivere una commedia ambientata su un set cinematografico film. Da quando lavoro, ho avuto l’opportunità di osservare durante le riprese molti comportamenti divertenti e di trovarmi di fronte a scene a volte sorprendenti, a volte ridicole, a volte commoventi. Mi piace questo materiale di base: un set cinematografico è una sorta di micro-società un po’ esacerbata, dove i personaggi si rivelano spesso in modo spettacolare. Così, durante il primo lock-down, ho iniziato a raccogliere alcuni appunti e a lavorare su una storia che ruotava intorno all’idea di un piano-sequenza. Poi, per puro caso, ne ho parlato con Vincent Maraval che, molto contento del mio interesse per l’argomento, mi ha detto che la sua società aveva appena acquistato i diritti di un film giapponese, Zombie contro zombie – One Cut of the Dead (2017), che era molto simile a quello che gli stavo raccontando. Ho guardato il film e l’ho trovato molto bello, con una struttura brillante. Così ho detto a Vincent e Noémie Devide – che avevano scoperto l’originale a un festival – che ero disposto a farne il remake. CUT! Zombi contro zombi è quindi il remake del film giapponese di Shinichirō Ueda, a sua volta tratto da un’opera teatrale: Ghost in the box.

Hazanavicius parla del cast, in particolare di Romain Duris e Bérénice Bejo.

E’ un film con molti personaggi, che sono presenti quasi tutto il tempo. La fortuna è stata avere un gruppo di grandi attori disponibili, tutti felici di essere lì. L’elenco è lungo, ma mi è piaciuto lavorare con ognuno di loro. Romain Duris è un attore che adoro e fa parte di quegli attori che migliorano con il tempo. Invecchia bene. È molto bello, molto divertente e desideravo lavorare con lui da molto tempo. È estremamente generoso. Il suo personaggio non è proprio quello del ‘clown bianco’, è più complesso, ma è circondato da casi umani e Romain ha sempre avuto l’intelligenza di lasciare spazio ai suoi partner. Interpreta ciò che c’è da interpretare, senza preoccuparsi del risultato o del fatto che ha il ruolo principale e senza cercare di essere divertente. Questo è estremamente piacevole per un regista. È sempre equilibrato, anche se è pronto a seguirvi in direzioni che non si aspettava. Quella con lui è una vera collaborazione. E poi ha accettato in meno di 24 ore: è sempre bello avere un attore entusiasta che ha voglia di fare. In effetti, il film ha generato un’energia piuttosto allucinante. Quando ho chiamato gli attori, il sì è stato quasi immediato. E sono stati tutti felici di partecipare a una commedia in cui potersi sfogare, una commedia con putridi zombi, ma anche con personaggi che conoscono già bene, visto che appartengono al mondo cinema. Ogni film è diverso, ogni personaggio è diverso, non c’è una legge che dice che devo fare tutti i miei film con Bérénice, né che lei accetti tutto quello che le propongo. Inoltre, a dire il vero, per questo film prima avevo pensato che non fosse lei la persona giusta. Le ho detto che non avremmo fatto questo film insieme. Avevo immaginato un personaggio più duro, per un’attrice come Blanche Gardin, ad esempio. E poi le ho chiesto di leggere il copione. Le piaceva e aveva un modo di apprezzarlo che mi ha convinto e che sarebbe stato eccellente in questo ruolo. Alla fine, nel film è imperiale. È un’attrice straordinaria, che non ha trucchi, parte da zero ogni volta. Lavora molto sui suoi ruoli – non solo fisicamente – ma arriva sul set con un’enorme disponibilità, il che significa che possiamo davvero lavorare, cercare, migliorare. Porta anche molta umanità, rispetta sempre il personaggio, senza cercare l’effetto, il che arricchisce la commedia. È una di quelle attrici così brave da poter interpretare molti personaggi diversi: basta spingere un po’ per passare alla commedia. È sempre difficile parlare bene della persona che si ama nel contesto della promozione di un film, perché ci si rivolge a noi come a una coppia; quindi, c’è qualcosa di immodesto che sa di autocompiacimento. Ma qui sto parlando dell’attrice Bérénice Bejo, quindi va bene così. E ora che pratica il Krav Maga, preferirei dire qualcosa di buono su di lei.

Hazanavicius parla della prima parte realizzato in un piano sequenza.

Si tratta di un vero e proprio piano sequenza di 32 minuti, con solo un piccolo taglio, che ho dovuto fare per una ragione tecnica. Ma ci sono riuscito proprio perché è stato pensato, girato, eseguito come un piano sequenza. Non sono mai stato ossessionato da questo tema come Gaspar Noé o Alfonso Cuarón. Non è mai stato il mio Santo Graal, anche se è ovvio che spesso ha una grande forza narrativa. Ne ho fatte alcuni, ma per le commedie in particolare tendo a tagliare per ottenere il meglio da ogni inquadratura, per mettere in risalto gli attori, per controllare il ritmo, ecc… In questo caso, abbiamo dovuto affrontare questo esercizio, con l’aggiunta della specificità di farlo apparire negativo. Ovviamente, contenendo il fallimento, poiché prepara alla parte successiva. Così ho fatto lo storyboard di tutto. Alla fine, vedo questo piano sequenza come 250 inquadrature collegate da un unico movimento della macchina da presa. E poi abbiamo lavorato con gli attori. Abbiamo provato per cinque settimane su sei di preparazione. Gli attori sono venuti sul set ogni giorno, così come Jonathan Ricquebourg, il direttore della fotografia, che si è occupato delle luci e delle inquadrature. Le cose si sono evolute. Quindi ho rifatto lo storyboard, in modo che ogni movimento, ogni posizione della macchina da presa, ogni tempistica fosse provata e riprovata finché non è stata integrata da tutti. Durante l’ultima settimana di preparazione, abbiamo lavorato con i macchinari, gli effetti speciali, le controfigure, il trucco e i costumi. Avevamo sangue finto, decapitazioni, personaggi che si trasformavano in zombi con pochi secondi per il cambio di trucco, protesi, lenti, ecc… Abbiamo coreografato tutto, in modo che fosse il più preciso possibile in termini di movimenti e tempi. Alla fine, abbiamo girato in quattro giorni, con il piacere di fare ogni volta una performance. Ma la ripresa migliore è stata quella del pomeriggio del quarto giorno. E devo dire che l’intero team era mirabilmente unito, e ciò che abbiamo vissuto non è poi così lontano da ciò che viene raccontato nel film. Da Jonathan Ricquebourg, un giovane e talentuoso direttore della fotografia, a Julien Decoin, il primo assistente, per non parlare dello scenografo Joan Le Boru, di Vesna Peborde, della truccatrice e di Margo Blache, la parrucchiera: sono stato fortunato ad avere un team tanto affiatato quanto talentuoso.

One Cut of the Dead – Il film originale

Scritto, diretto e montato Ueda Shinichiro, “Zombie contro Zombie” aka “One Cut of the Dead” (il cui titolo giapponese si traduce letteralmente come “Non fermare la macchina da presa!”) è stato prodotto da Yoshida Konosuke, Kentaro Kodama, Koji Muta, Koji Ichibashi e Koji Sone. Il film promette azione a base di zombie e un’unico piano sequenza di 37 minuti.

La trama ufficiale: Un regista viene ingaggiato per girare un film di zombie in un’unico piano sequenza in un luogo di montagna. In balia di un delirio di onnipotenza di stampo “artistico” realizza riprese per oltre 40 scene. Mentre cast e troupe sono letteralmente esausti, vengono attaccati dai veri morti viventi. Desideroso di fare il più grande film horror di tutti i tempi, il regista continua a girare in un’unico piano sequenza, indifferente al fatto che intorno a lui la sua squadra viene trasformata in zombie.

Quando “Zombie contro Zombie” ha debuttato in un cinema d’essai di Tokyo da 84 posti, programmato per sei giorni a novembre dello scorso anno, lo zombie-movie realizzato con un micro-budget sembrava destinato a seguire il percorso dei circa 400 film indipendenti in Giappone che ogni anno non riescono ad ottenere un rilascio nelle sale completo. Realizzato con soli 27.000$ (3 milioni di Yen) con un cast pressoché sconosciuto, il film è stato in seguito proiettato su circa 200 schermi con una richiesta in crescendo e trovando acquirenti a livello internazionale dalla Cina al Brasile.

L’umorismo bizzarro, una sequenza d’apertura realizzata in un’unico piano sequenza di 37 minuti, colpi di scena e numerosi riferimenti e citazioni del genere zombie hanno conquistato il pubblico all’estero quando il film è stato mostrato nei vari festival internazionali, tra cui una standing ovation e un Premio del Pubblico al Far East Film Festival 2018.

Il regista / sceneggiatore / montatore Shinichiro Ueda, 34 anni, ha realizzato “Zombie contro Zombie” in otto giorni dopo aver partecipato ad un workshop per promettenti attori e registi presso la scuola di recitazione “Enbu Seminar” di Tokyo, che inizialmente ha distribuito il film. Dopo aver ottenuto ottime recensioni in patria e all’estero, il film è stato distribuito in tre sale cinematografiche a Tokyo alla fine di giugno. Gli sconti applicati sul biglietto per coloro che indossavano make-up zombie e spettatori che hanno visto il film ripetutamente, insieme a vari eventi e al passaparola sui social media, hanno contribuito ad attirare l’attenzione trasformando “Zombie contro Zombie” in un fenomeno da fandom.

Il film ha raggiunto un incasso di 7,2 milioni di dollari (800 milioni di Yen) a livello nazionale. Il massiccio successo del film ha anche scaturito una controversia. Il regista Ueda ha riconosciuto in un’intervista di luglio che il film è stato in parte ispirato allo spettacolo di una piccola compagnia teatrale che ha visto cinque anni fa. Lo sceneggiatore dell’opera, Ryoichi Wada, ha visto “Zombie contro Zombie” a luglio e ha twittato su quanto fosse divertente e quanto fosse contento che i suoi amici più stretti avessero prodotto un film così bello. In seguito però Wada sembra aver cambiato atteggiamento, e intervistato sui media si è lamentanto delle troppe somiglianze con il suo lavoro teatrale, aggiungendo che stava consultando un avvocato per una eventuale causa legale.

Cut! Zombi contro Zombi – La colonna sonora

Rai 3 stasera propone Cut! Zombi contro Zombi (Coupez!), commedia horror del 2020 del regista premio Oscar Michel Hazanavicius e remake francese del cult nipponico "One Cut of the Dead".

  • Le musiche originali del film pubblicate da Rambling Records sono del compositore francese premio Oscar Alexandre Desplat (The Grand Budapest Hotel, La forma dell’acqua, Harry Potter i doni della morte, The Queen, Godzilla, Il discorso del re).
  • Il regista Michel Hazanavicius parla della collaborazione con Alexandre Desplat: “è un grande compositore, capisce rapidamente, ha un’analisi della drammaturgia che aggiunge molto al film e una profonda sensibilità. E poi è molto umile. Quando gli si dice che qualcosa non funziona, fa qualcos’altro con una facilità sconcertante. È quasi fastidioso quanto tutto sembri facile con lui. Dalla musica dell’ascensore alla vera e propria colonna sonora del film, compresa ovviamente la musica del film sugli zombi: con lui è tutto semplice, sa fare tutto. Ho adorato lavorarci insieme”.

1. Mort de Natsumi
2. Lieu chargé
3. Attaque Hosoda
4. Love theme
5. Chase
6. Ascenseur
7. Thème de Romy
8. Quartier général
9. 70s theme
10. Rémi appelle en régie
11. Fatih 1
12. Course Higurashi
13. Fatih 2
14. Reportage télé

La colonna sonora di “Cut! Zombi contro zombi” è disponibile su Amazon.

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