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Frankenstein: 19 curiosità sul film con Boris Karloff

Prima o dopo aver visto “I, Frankenstein” vi consiglio un’occhiata al capolavoro “Frankenstein” di James Whale

di carla
pubblicato 23 Gennaio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 04:52

Oggi, 23 gennaio, esce nei cinema italiani il film I, Frankenstein (ecco la nostra recensione) diretto da Stuart Beattie con Aaron Eckhart, Bill Nighy, Yvonne Strahovski, Miranda Otto. Oggi però vi voglio anche consigliare la visione del Frankenstein di James Whale, datato 1931, con la magnifica interpretazione di Boris Karloff, la Creatura per eccellenza. Ecco qualche curiosità sul film.

– E’ stata girata una bobina di prova di 20 minuti, con Bela Lugosi nella parte del mostro. Il video è considerato perduto. L’attore Edward Van Sloan presente nel video ha dichiarato che il Lugosi assomigliava al Golem, con una grande parrucca e “una pelle argillosa e lucida”.
– Bela Lugosi ha rifiutato la parte del Mostro e si è pentito. Ma in quel momento disse che era una star nel suo paese, e non era venuto in America “per essere uno spaventapasseri”.
– Durante le riprese c’era una certa preoccupazione per Marilyn Harris che interpreta Maria, e che aveva sette anni. Si sarebbe spaventata alla vista di Boris Karloff? Assolutamente no.

– Quando il mostro incontra Maria la bimba gli offre dei fiori che vengono poi buttati nell’acqua. Quando i fiori finiscono la creatura cerca qualcosa da gettare in acqua e guarda Maria. In tutte le stampe americane del film la scena finisce qui. Ma nella versione originale l’azione continua e si vede il mostro afferrare Maria, buttarla nel lago e guardarla arrabbiato e confuso perché la bimba non galleggia come hanno fatto i fiori. Questo scena è stata eliminata perché i censori hanno contestato la fine violenta della bambina. E’ stata poi ripristinata nella ristampa DVD (la vedete qui sopra).
– Marilyn Harris ha girato diverse riprese della scena dell’annegamento ma non andavano bene. Anche se bagnata e stanca, ha accettato di fare un ultimo take della scena, quella che appare nel film finito, dopo che il regista James Whale le promise tutto quello che voleva. La bimba chiese una dozzina di uova sode, che amava tanto. Whale gliene diede due dozzine. Marilyn non era capace di nuotare, aveva preso solo un paio di lezioni di nuoto prima di girare e non aveva mai fatto immersioni.
– Dopo aver portato il mostro in vita, il dottor Frankenstein pronuncia la famosa frase: “Ora so cosa vuol dire essere Dio!” ma i censori hanno richiesto la rimozione perché sostenevano fosse una bestemmia. A quel punto la battuta è stata coperta da un forte tuono. Una registrazione pulita del dialogo mancante è stato rinvenuta su un disco Vitaphone.
– La battuta “E’ vivo! E’ vivo!” è al numero 49 (su 100) delle citazioni dell’American Film Institute.
– Originariamente erano stati presi in considerazione Leslie Howard per il ruolo del barone Henry Frankenstein e Bette Davis come Elizabeth. Il regista James Whale ha insistito per Colin Clive per il ruolo di Henry. E per la parte di Elizabeth venne scelta Mae Clarke.
– John Carradine ha rifiutato la parte del mostro.
– Il protagonista del libro di Mary Shelley, il dottor Victor Frankenstein, è stato ribattezzato nel film come Henry, perché “Victor suonava troppo ostile” al pubblico americano al momento.
– Boris Karloff spesso ha definito il mostro Frankenstein come “un caro vecchio ragazzo”.
– Il mostro in questo film non assomiglia fisicamente al personaggio creato da Mary Shelley nel suo romanzo. E’ stato il truccatore Jack P. Pierce che creò la testa piatta, le viti nel il collo e le palpebre cadenti. Ogni futura pellicola su Frankenstein prende ispirazione dal make-up di Pierce.
– – Il make-up di Jack P. Pierce è sotto copyright fino al 2026, e concesso in licenza dalla Universal.
frankenstein – Jack P. Pierce ha applicato un cerone grigio-verde sulla pelle di Boris Karloff che appariva poi come un tono grigio pallidissimo sulla pellicola in bianco e nero. Sulle locandine spesso viene presentato dalla pelle verdastra.
– Nel romanzo di Mary Shelley non viene mai raccontato come animare la creatura. Nel libro, Frankenstein, narrante, si rifiuta di divulgare il metodo in modo che nessuno possa ricreare le sue azioni. Tuttavia, l’uso del fulmine per resuscitare il mostro è diventato la metodologia accettata e compare praticamente in ogni film su Frankenstein, da allora.
– Le scarpe che Boris Karloff indossava pesavano 5 chili.
– Il film era stato vietato in Kansas alla sua uscita originale perché esponeva “la crudeltà e la tendenza a svilire la morale”.
– Nel 1991 il film è stato inserito nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.