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Stasera in tv: “Le cose che non ti ho detto” con Annette Bening su Rai 2

Rai 2 stasera propone “Le cose che non ti ho detto”, film drammatico del 2019 di William Nicholson con Annette Bening, Bill Nighy. Josh O’Connor, Aiysha Hart, Rose Keegan e Nicholas Burns.

8 Aprile 2023 16:40

Le cose che non ti ho detto (Hope Gap), su Rai 2 il secondo lungometraggio del regista britannico candidato all’Oscar William Nicholson (Firelight) con Annette Bening e Bill Nighy. “Le cose che non ti ho detto” è un racconto intimo ed emozionante basato su una vicenda autobiografica del regista. In questo film si racconta in modo diretto e senza falsi sentimentalismi la separazione tra due genitori e l’impatto emotivo che questo evento scatena sui componenti della famiglia. È una storia di dolore e separazione, ma anche di crescita e di consapevolezza, una storia in cui ci possiamo riconoscere, perché appartiene a molti di noi.

Le cose che non ti ho detto – Cast e personaggi

Annette Bening: Grace (voce italiana di Roberta Greganti)
Bill Nighy: Edward (voce italiana di Gianni Giuliano)
Josh O’Connor: Jamie
Aiysha Hart: Jess
Rose Keegan: Receptionist
Nicholas Burns: Gary
Ryan McKen: Dev
Ninette Finch: Headscarf Lady
Nicholas Blane: sacerdote
Sally Rogers: Angela
Derren Litten: amico
Joel MacCormack: venditore computer

Le cose che non ti ho detto – Trama e trailer

Grace (Annette Bening) ed Edward (Bill Nighy), sposati da 29 anni, vivono una vita tranquilla nella città costiera di Seaford, Inghilterra, in una casa piena di libri e oggetti accumulati. Quando il figlio Jamie (Josh O’Connor) va a trovarli per il fine settimana, Edward lo informa che ha deciso di lasciare sua madre Grace che non accetta la decisione di Edward e cade in una depressione profonda. Sarà Jamie attraverso la sua vicinanza a risvegliare in lei l’attitudine alla felicità e a una nuova possibilità di vita. In questa storia non ci sono cattivi ma solo persone reali, che hanno vissuto per troppo tempo trascinando dietro di sé vecchi errori e ora ne stanno pagando le conseguenze.mNon ci sono risposte immediate né percorsi semplici che portino ad una soluzione. Un marito, una moglie e il loro figlio sono costretti ad affrontare verità dure, e ripartendo da quelle verità, sono costretti a plasmare nuovamente le loro vite.

Curiosità sul film

  • Il film è basato sull’esperienza di vita di William Nicholson, quando il matrimonio dei suoi genitori fallì dopo 33 anni.
  • Girato in parte sul posto a Seaford, nell’East Sussex.
  • Basato e ampliato dall’opera teatrale di Nicholson “The Retreat from Moscow”.
  • Nicholson ha detto che gli piace vedere la storia come una via di mezzo tra “Breve incontro” e “Chi ha paura di Virginia Woolf”.

Note di regia

“Suppongo di aver convissuto a lungo con quello che è successo nella mia vita.” Il viaggio di William Nicholson per portare sul grande schermo la storia della rottura dei genitori è stato lungo. Da giovane, i genitori di Nicholson si separarono dopo quasi 30 anni di matrimonio, questo evento lo influenzò profondamente e cambiò il suo modo di vedere la sua famiglia; fino ad allora percepita come un’unità apparentemente indistruttibile. Anni dopo, Nicholson sentì che questa situazione molto personale sarebbe stata un terreno fertile dal quale attingere nella sua scrittura, per un film ispirato alla sua esperienza, ma non direttamente basato su di essa. “La rottura dei miei genitori non è niente di particolarmente speciale, succede a così tante persone” spiega Nicholson “Ma ci ho pensato molto e quello che davvero mi confonde è la mia posizione che è stata sempre neutra, di fatto non ho mai preso le parti di nessuno dei due.”

“Perché è successo? Perché trent’anni di matrimonio non hanno portato a nulla? Perché ha causato tanto dolore a mia madre?” queste erano le domande ricorrenti dello scrittore. “Quando ho deciso di scriverlo è diventato emozionante, ci sono momenti emotivamente molto forti, alcuni dei quali sono realmente accaduti a me e ai miei genitori”. Oltre ad affrontare l’effetto della rottura sulla vita di una coppia di adulti, Nicholson ha cercato di descrivere l’impatto emotivo sui figli adolescenti o già adulti, quando i loro genitori si separano più tardi nella vita. “Tendiamo a pensare che il divorzio sia devastante per i bambini piccoli ma che non disturbi molto i ragazzi più grandi, in realtà secondo me è esattamente il contrario perchè se sei cresciuto in una famiglia unita e i tuoi genitori improvvisamente si separano, è inevitabile rivalutare completamente tutta la tua infanzia, cercare risposte e provare a capire se tutto il vissuto sia stato soltanto una farsa”.

Dopo aver scritto la sceneggiatura, Nicholson si è rivolto al produttore David Thompson, che ha immediatamente percepito il potenziale nel dramma psicologico, in particolare nella tematica così contemporanea. “Sono stato attratto dalla sceneggiatura perché sembrava autentica e ‘potente’ senza essere sentimentale. I genitori che si separano quando i loro figli sono alla fine dell’adolescenza o sui vent’anni è, purtroppo un fenomeno comune e attuale, ciò rende la storia incredibilmente risonante. Soprattutto perché il film si concentra più sull’impatto che il divorzio ha sul figlio della coppia piuttosto che quello sui suoi genitori”.

La storia ha toccato a livello personale molti dei componenti del cast .  “Questa sceneggiatura mi ha emozionata profondamente” afferma Melanie Lenihan. “I miei genitori hanno divorziato quando avevo 10 anni, io invece ho divorziato e i miei figli sono due ragazzi adolescenti, così mi sono identificata con tutti gli aspetti della storia”. Nicholson continua “Quello che mi ha colpito quando eravamo in preparazione di questo film è stato il numero di persone che ha dichiarato di aver vissuto lo stesso tipo di esperienza. Il film analizza le relazioni, i fardelli che le relazioni impongono alle persone e in particolare I fardelli che i genitori, spesso inconsapevolmente, impongono ai loro figli”.  Dato il suo legame personale con il racconto, Nicholson non poteva immaginare nessuno al di fuori di sé stesso nel ruolo di regista.

“Lavoro come sceneggiatore da molto tempo, è un lavoro che a me piace e sono molto orgoglioso di alcuni dei miei lavori, ma non ho alcun controllo sulle modalità di realizzazione dei film che scrivo. È così che dovrebbe essere – il regista fa il film, non lo sceneggiatore. Ma ci sono momenti in cui questo aspetto può diventare frustrante” spiega Nicholson “Con Le Cose Che Non Ti Ho Deto non potevo sopportare che qualcun altro lo dirigesse. Quindi eccomi qui, a farlo da solo”.

David Thompson era davvero felice di poterlo sostenere alla regia.  “Ho avuto la fortuna di lavorare con William per molti anni, abbiamo iniziato tanto tempo fà con Shadowlands, ma volevo davvero lavorare con lui come regista dato che ha una visione veramente creativa del mondo. Ho pensato che sarebbe stato fantastico avere l’opportunità di lavorare con uno scrittore/regista con una visione così aperta riguardo tematiche tanto importanti, e inoltre William è una persona realmente aperta alla collaborazione “. La natura personale, ma allo stesso tempo universale, del materiale è stato un elemento chiave per molti dei componenti del cast sia artistico che tecnico.  “È un argomento vasto e complicato, comprendere come due persone possano convivere, coabitare, costituire una famiglia e rimangano fedeli per così tanti anni per poi allontanarsi e diventare quasi due estranei” dice Bill Nighy, che nel film interpreta il marito e padre Edward Axton.  “Il film nel suo insieme mi ha commosso e per me è stato davvero semplice, ho interpretato me stessa. “Sono stata travolta e sono onorata che William mi abbia chiesto di farlo. La pellicola è ispirata da qualcosa che gli è realmente accaduta e quindi so quanto sia delicato ed estremamente personale per lui”, afferma Annette Bening, nei panni della moglie di Edward, Grace Axton.

Le emozioni sono arrivate subito anche al direttore della fotografia Anna Valdez Hanks. “Quando ho letto per la prima volta la sceneggiatura mi sono collegata molto strettamente alla storia a livello emotivo. A metà del copione non riuscivo a trattenere le lacrime”.  “Mi fu inviata la sceneggiatura in un momento in cui ero bombardato da copioni e lo scelsi perchè mi sembrava un progetto concreto” dice Josh O’Connor, che interpreta il figlio della coppia, Jamie. La verità è sempre stata al centro di ciò che Nicholson voleva trasmettere nella sceneggiatura e nella storia; il fatto che nessuno esca vincitore o vinto e inoltre che quasi sempre non c’è un lato giusto e sbagliato in situazioni come queste. Scrivere in modo coinvolgente ma al tempo stesso sincero è sempre stata la sua sfida.  “E’ difficile scrivere bene se non si definisce un cattivo nella storia, è molto più semplice se hai un protagonista e un antagonista. Nicholson però è riuscito a scrivere una bellissima sceneggiatura rimanendo fedele alla realtà dei fatti” dice Bening.

William Nicholson / Note biografiche

William Nicholson è nato nel 1948, ha studiato alla Downside School and Christ’s College di Cambridge. Ha lavorato come regista di documentari per la BBC dove ha iniziato come autore per poi passare alla fiction televisiva. I suoi lavori per la televisione includono Shadowlands e Life Story, entrambi vincitori del BAFTA Best Television Drama Award; altri lavori di successo sono The March e Sweet As You Are. Nel 1988 ha ricevuto il Writer’s Award della Royal Television Society.

La sua prima opera teatrale è un adattamento di Shadowlands per il teatro, ha girato i teatri del West End ed è stato l’Evening Standard Best Play del 1990. Il suo successo è proseguito e l’anno successivo ha vinto il Tony Award a Broadway. È stato nominato all’Oscar per la sceneggiatura nella versione cinematografica, diretta da Richard Attenborough e con Anthony Hopkins e Debra Winger.

Da allora ha scritto altri film – Sarafina!, Nell, Il primo cavaliere, Grey Owl, Il gladiatore (come co-sceneggiatore, per il quale ha ricevuto una seconda nomination agli Oscar), Elizabeth:The Golden Age, Les Miserables, Mandela: Long Walk To Freedom, Unbroken, Everest e Ogni tuo respiro. Nel 1997 scrive e dirige Firelight.

Ha scritto cinque opere teatrali: Shadowlands, Map Of The Heart, Katherine Howard, The Retreat From Moscow (che è stato in scena per cinque mesi a Broadway e ha ricevuto tre nomination ai Tony Award) e Crash.

Il suo romanzo per bambini, The Wind Singer ha vinto il Premio Smarties Gold e il premio Blue Peter Book dell’anno. Insieme ai suoi sequel, Slaves Of The Mistery e Firesong, è stato un successo planetario ed è stato pubblicato in tutti i paesi, dagli USA alla Cina. La sua seconda trilogia, The Noble Warriors, è composta da Seeker, Jango e Noman. Ha anche pubblicato un romanzo d’amore adolescenziale, Rich and Mad.

I suoi romanzi per adulti sono The Society Of Others del 2004 e The Trial Of True Love, pubblicato nel 2005.La sua raccolta di sette romanzi del Sussex è iniziata con The Secret Intensity Of Everyday Life nel 2009, e ora comprende All The Hopeful Lovers, The Golden Hour, Motherland, Reckless, The Lovers Of Amherst e Adventures In Modern Marriage. Nicholson vive nel Sussex con la moglie Virginia e i loro tre figli.

Le cose che non ti ho detto – La colonna sonora

  • Le musiche originali del film sono del candidato al Golden Globe Alex Heffes (Il rito, Cappuccetto rosso sangue, Bastille Day, Miss Bala, The Program, Mandela: Long Walk to Freedom).

1. Main Titles (2:02)
2. Jamies’s Memory (1:28)
3. Grace Alone (1:38)
4. Edward’s Story On The Train & Grace Is Gone (2:54)
5. Grace Dreams (1:46)
6. I Have Been Here Before (4:18)

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