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Magic Mike XXL: Recensione in Anteprima

Più coreografie, più allusioni sessuali e più cazzeggio. Debutto alla regia con Magic Mike XXL per Gregory Jacobs

pubblicato 19 Settembre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 12:35

Costato appena 7 milioni di dollari, diretto da Steven Soderbergh e ‘ispirato’ alla vera vita di Channing Tatum, Magic Mike è stato uno dei casi cinematografici del 2012 con 167,221,571 dollari incassati in tutto il mondo. Persi per strada Matthew McConaughey, nel frattempo premio Oscar, ed Alex Pettyfer, è stato Gregory Jacobs, storico collaboratore di Soderbergh, ad occuparsi dell’inevitabile sequel Warner, Magic Mike XXL, per un esordio alla regia decisamente ‘extra-large’ tanto nei toni quanto nella sua ormonale rappresentazione cinematografica.

Comunque affiancato dall’amico Steven, qui produttore esecutivo, montatore e direttore della fotografia, Jacobs non ha fatto altro che caricare su un camioncino i reduci del primo Magic Mike, tramutando questo sequel in una sorta di road movie tra passato, presente e futuro, con venature nostalgiche, eccessi di vario tipo, nudità a profusione, allusioni sessuali tutt’altro che velate, balli sfrenati, esilaranti battute e palesi strizzatine d’occhio al mondo gay.

Un soggetto assai scarno, in realtà, con Mike che 3 anni or sono ha abbandonato l’esistenza da spogliarellista per cambiare vita una volta per tutte. Peccato che il lavoro intrapreso non decolli, mentre l’amata fidanzata l’ha abbandonato una volta scoperte le sue ambizioni matrimoniali. Il ‘Re di Tampa’ decide così di unirsi agli ex compagni per un ultimo esplosivo spettacolo a Myrtle Beach, luogo in cui migliaia di donne assisteranno alla convention nazionale degli stripper. Inizia così un viaggio che porterà i ragazzi a destinazione, tra Jacksonville e Savannah, se non fosse che gli immancabili imprevisti finiranno per riportare a galla vecchie amicizie e amori mai dimenticati, ma anche nuovi esaltanti incontri sentimentali, tra coreografie inedite e look innovativi che li aiuteranno a scrollarsi di dosso fantasmi passati e paure presenti.

Dimezzati gli incassi al botteghino Usa rispetto al primo capitolo, ma comunque in grado di rastrellare 117,798,805 dollari in tutto il mondo dopo esserne costati appena 15, Magic Mike 2 ha proprio in quel XXL il ‘marchio della bestia’, perché volutamente ‘ecessivo’ in ogni sua forma. Detto tutto o quasi quel che c’era da dire sui suoi protagonisti con il primo riuscito capitolo di Soderbergh, Jacobs ha puntato tutte le sue carte sui numeri da ballo, sul divertimento sfrenato, sul cameratismo omoerotico, sugli atletici e danzerecci corpi di questi spogliarellisti in grado di scatenare furiose urla femminili. Tanto dentro quanto fuori dallo schermo. Tolto questo rimane davvero poco o niente, è innegabile, ma è proprio la consapevolezza con cui l’operazione è stata portata a termine, paradossalmente, che tiene a galla l’intero baraccone. La differenza sostanziale che lo allontana dal deludente Sex and the City 2, sequel a cui XXL è stato paragonato negli States, sorge proprio in questa cosciente esplosione ‘camp’, che vede tutti i suoi protagonisti ironicamente immersi nella parte. Il Tatum che se la ride sotto i baffi mentre ritrova la passione per il ballo nella propria cantina adibita a laboratorio parla da se’, tra trapani e sbarre d’acciaio dal doppio-senso fallico.

Tra geniali omaggi ai Backstreet Boys, drag queen, milf assetate di manzo e ‘ammiccanti’ coreografie al limite del porno, il film trainato da un Channing quasi plastico intrattiene per quasi due ore, cavalcando di fatto gli stessi obbiettivi dei suoi fisicati protagonisti, con Joe Manganiello simpatico ‘superdotato’ chiamato a riempire il vuoto lasciato vagante da McConaughey e Mat Bomer ‘educato’ angelo azzurro formato ‘illuminato’. Non propriamente spogliarellisti bensì ‘artisti’, veri e propri ‘guaritori’ dell’altro sesso dalla battuta facile e dal rimorchio automatico. Tra le guest star tutte al femminile occhio alla ‘maîtresse’ Jada Pinkett Smith, alla ‘scarpetta di Cenerentola’ Andie MacDowell, alla ‘signora Depp’ Amber Heard e alla prezzemolina Elizabeth Banks.

Clamorosamente piatto dal punto di vista introspettivo, Magic Mike XXL vive di musica e appariscenti balletti, chiamati a riempire quegli enormi vuoti di scrittura che contraddistinguono la sceneggiatura di Reid Carolin, già autore del primo capitolo. Un sequel, questo XXL, pensato e realizzato unicamente per far soldi grazie al boom del titolo originale, moltiplicando per 3 pettorali, slip, canzoni, risate e spogliarelli. Un’evoluzione quasi scontata e in fin dei conti accettabile per chi propriamente questo si attende da un film sullo strip maschile, a cui però mettere un immediato punto prima che il giochino vada in frantumi. Perché un ipotetico e tutt’altro che improbabile Magic Mike 3, viste le premesse, non avrebbe davvero alcun senso di esistere.

[rating title=”Voto di Federico” value=”6″ layout=”left”]

Magic Mike XXL (Usa, 2015, commedia) di Gregory Jacobs; con Channing Tatum, Juan Piedrahita, Sharon Blackwood, Alison Faulk, Josh Diogo, Joe Manganiello, Kevin Nash, Gabriel Iglesias, Matt Bomer, Adam Rodriguez, Vicky Vox – uscita giovedì 24 settembre 2015.