Home Curiosità Quei bravi ragazzi avrebbe causato perdite a Warner Bros – Produttore non ci sta e fa causa allo studio

Quei bravi ragazzi avrebbe causato perdite a Warner Bros – Produttore non ci sta e fa causa allo studio

Secondo Warner Bros. il classico “Quei Bravi ragazzi” di Scorsese non è stato un successo al box office, ma il produttore Irwin Winkler non ci sta.

pubblicato 23 Settembre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 12:29

Spesso l’incasso globale di un film può ingannare, se a prima vista un film sembra aver pienamente fatto il suo dovere coprendo il budget e in qualche caso superandolo abbondantemente, spesso ci si dimentica dei costi di marketing e promozione che sono una grossa fetta che va tolta dal totale. A proposito di ricavi e perdite un altro problema nasce quando uno studio afferma che un film non ha fatto soldi anche se questa affermazione sfida la matematica. E’ il caso di Quei bravi ragazzi e di Warner Bros. che afferma che il classico gangster-movie di Martin Scorsese è un film che ha causato perdite allo studio. Irwin Winkler, uno dei produttori del film però non ci sta e ha citato in giudizio lo studio perché non crede che tale affermazioni siano veritiere.

Winkler un produttore di alto profilo il cui nome è nei crediti di diversi classici tra cui Toro scatenato e Uomini veri secondo The Hollywood Reporter ha diritto al 50% degli utili netti di Quei bravi ragazzi, film costato 30 milioni di dollari che ha incassato 275 milioni al box office. Le cifre sembrerebbero parlare da sole, ma Warner Bros. ha invece sostenuto che Quei bravi ragazzi ha in realtà perso denaro.

Secondo Winkler i numeri reali a livello di introiti non sono stati mostrati fino al 2014 ed è per questo che li sentiamo solo adesso. La denuncia di Winkler afferma che mentre WB sostiene che il film ha portato un introito di soli 32 milioni di dollari nel fatturato home video, il numero era in realtà di 128 milioni. A quanto pare elencando il profitto home video sotto la controllata Warner Home Video, in contrasto con la Warner Brothers Entertainment, quell’introito non è stato sommato al totale dei profitti del film. Winkler afferma che Warner avrebbe nascosto un attivo del film per un totale di 140.000.000$ di utili. Warner ha risposto definendo tali accuse “infondate” e ha promesso di difendersi da queste affermazioni nella sedi appropriate.

Diversi studios cinematografici hanno lamentato perdite nel corso degli anni che a prima vista sembrano davvero improbabili, Warner Bros. ad esempio ha già affermato che Harry Potter e l’Ordine della Fenice ha perso soldi (nonostante abbia incassato quasi 1 miliardo al box office globale). Peter Jackson ha citato in giudizio la New Line Cinema per ricevere quella che credeva fosse la sua quota appropriata sui profitti per i film della trilogia Il Signore degli Anelli. A quanto pare il contratto di Winkler con la Warner risale al 1981, ma era ancora valido nel 1990, anno in cui è uscito Quei bravi ragazzi.

Quei bravi ragazzi tratto dal romanzo “Il delitto paga bene” di Nicholas Pileggi, a sua volta basato sulle vicende del pentito Henry Hill, ha vinto un Premio Oscar su sei nomination (miglior attore non protagonista a Joe Pesci) ed è diventato parte della cultura americana e della storia del cinema.

 

Fonte: CinemaBlend