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Ugo Tognazzi in 10 film e curiosità per i 100 anni dalla nascita

Blogo celebra i 100 anni dalla nascita di Ugo Tognazzi con una classifica in cui ricordiamo il grande attore con 10 film e qualche curiosità.

23 Marzo 2022 12:49

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Il 23 marzo 1922 nasceva a Cremona Ugo Tognazzi di cui oggi ricorre il centenario dalla nascita. Tognazzi grazie ad una vis comica irresitibile è considerato uno dei volti più importanti della commedia all’italiana, ma Tognazzi è anche un attore completo, un artista, un grande interprete capace di sorprendere nelle sue scelte artistiche, e in grado di passare dai toni comici ai toni drammatici con una facilità e una credibilità davvero rare.

A seguire trovate una classifica con cui abbiamo voluto raccontare Ugo Tognazzi in 10 film, impresa ardua vista l’ampia filmografia dell’attore, ma abbiamo voluto puntare su alcune delle sue performance più celebri e riuscite.

1. Il Federale (1961)

L’ambizioso fascista Primo Arcovazzi (Tognazzi) ha l’incarico di portare dall’Abruzzo a Roma un oppositore del regime, il professor Erminio Bonafé (George Wilson). I due Viaggiano in sidecar ma un incidente trasformerà il viaggio dei due in un’odissea e darà loro anche il tempo di conoscersi meglio.

  • Il film diretto da Luciano Salce, che ha un cameo nel film nei panni di un capitano tedesco ,segna il debutto del maestro Ennio Morricone che musicherà anche il successivo La voglia matta con Tognazzi ancora protagonista.

2. I mostri (1963)

Un caposaldo della commedia all’italiana con una irresistibile e istrionica accoppiata, Ugo Tognazzi e Vittorio Gassmann. Il film diretto da Dino Risi presenta 20 episodi e una serie di personaggi caricaturali che rappresentano in una sorta di specchio deformante i vizi dell’italiano medio.

  • Il film segna il debutto come attore bambino di Ricky Tognazzi che all’apoca aveva otto anni. Ricky debutta con in suo nome di battesimo nell’episodio “L’educazione sentimentale”.
  • Nell’episodio L’agguato, nel ruolo degli automobilisti che fermano l’auto in sosta vietata, compaiono il produttore Mario Cecchi Gori e l’addetto stampa Enrico Lucherini.
  • Nel 1977 uscì il sequel titolato I nuovi mostri con il ritorno di Gassmann e Tognazzi e l’aggiunta nel nutrito cast di Alberto Sordi.

3. Straziami ma di baci saziami (1968)

Il barbiere Marino (Nino Manfredi) incontra ad manifestazione folkloristica a Roma la bella marchigiana Marisa (Pamela Tiffin), che diventerà l’amore della sua vita. Purtroppo per i due innamorati iniziano le difficoltà: prima il padre di lei si oppone al matrimonio; poi dopo la morte del padre, i pettegolezzi di una donna respinta da Marino fanno credere a quest’ultimo che Marisa l’ha tradito, e così Marisa incapace di difendersi scappa. Resosi conto dell’errore, un pentito Marino la cerca invano, e quando la trova, è ormai diventata la signora Ciceri. Ma l’amore non ammette ostacoli, nemmeno un marito sordomuto (Ugo Tognazzi).

  • Il regista Dino Risi maneggia con dovizia e senza eccessi di sorta il cast di talenti comici con un Tognazzi irresistibile che svetta.
  • Il titolo del film è tratto da un verso della canzone “Creola” del 1926.

4. Barbarella (1968)

L’anno è il 40.000. Dopo aver fluttuato pacificamente a gravità zero, l’astronauta Barbarella (Jane Fonda) atterra sul pianeta ghiacciato Lythion e parte alla ricerca del famoso scienziato Durand Durand (Milo O’Shea) nella Città Nera, Sogo, dove ogni ora viene concepito un nuovo peccato. Lì incontra oggetti come l’Excessive Machine, un vero e proprio organo sessuale su cui un esperto artista della tastiera, in questo caso lo stesso Durand Durand, può portare a morte una vittima per piacere, una regina lesbica che può far prendere forma alle sue fantasie nella sua Camera dei sogni e un gruppo di donne che fumano un narghilè gigante che dispensa Essenza dell’uomo attraverso una povera vittima che lotta nel suo globo di vetro.

  • In origine il personaggio di Barbarella era stato proposto a Virna Lisi, Brigitte Bardot che aveva ispirato il personaggio originale del fumetto e Sophia Loren ma rifiutarono tutte. Tognazzi nel film interpreta un personaggio di nome Mark Hand
  • Tutti i costumi del film, compreso quello di Fonda, sono stati disegnati dal costumista francese Jacques Fonteray e realizzati da Sartoria Farani, con il costume di Barbarella nelle scene finali, come riportano i titoli di coda, “ispirato da un’idea dello stilista Paco Rabanne”.
  • “Barbarella” ha ispirato il nome della band new wave inglese Duran Duran che prende il nome dall’antagonista del film.
  • “Barbarella” si piazzò secondo tra i film più visti in Gran Bretagna nel 1968, dietro Il libro della giungla.

5. In nome del popolo italiano (1971)

Un oscuro magistrato italiano (Ugo Tognazzi) sospetta che un noto industriale (Vittorio Gassman) abbia commesso un omicidio e decide di indagare su di lui e portarlo in tribunale ad ogni costo. Inizia così tra i due una schermaglia che sfocia in una forte antipatia, tale da spingere il magistrato, una volta internato l’industriale in un manicomio criminale dopo una sentenza di condanna, ad ignorare deliberatamente nuove prove che avrebbero scagionato l’odiato avversario.

  • Alla fine del film, diretto da Dino Risi, il pubblico italiano esulta perché la Nazionale ha vinto la finale dei Mondiali di calcio contro l’Inghilterra. In realtà un tale incontro non si è mai verificato; in realtà l’Italia non ha mai giocato con l’Inghilterra in una Coppa del Mondo prima del 1990. Nella Coppa del Mondo del 1970 (quindi poco prima che il film fosse girato), l’Italia ha perso la finale contro il Brasile.

6. Romanzo popolare (1974)

Il 50enne Giulio (Ugo Tognazzi) e la sua figlioccia di 17 anni, Vincenzina (Ornella Muti) si innamorano perdutamente e presto si sposano. La gelosia di Giulio però ostacola la loro felicità. Vincenzina ha veramente tradito Giulio con il giovane amico poliziotto (Michele Placido)?

  • Il film diretto da Mario Monicelli ha vinto un David di Donatello per la Migliore sceneggiatura (Age, Scarpelli e Mario Monicelli) e un Globo d’oro al Miglior attore rivelazione (Michele Placido).
  • “Romanzo Popolare” all’epoca fu un grande successo e incassò miliardo e mezzo di lire.
  • Ornella Muti nel film è doppiata da Valeria Ruocco, mentre la colonna sonora è di Enzo Jannacci.

7. Amici miei (1975)

Altro caposaldo della commedia all’italiana, Amici Miei segue le goliardate di quattro amici in quel di Firenze: il proprietario di bar Necchi (Duilio Del Prete), Il giornalista Perozzi (Philippe Noiret), l’architetto Melandri (Gastone Moschin) e il nobile decaduto Mascetti (Ugo Tognazzi). La “banda” trascorre il tempo libero organizzando scherzi elaborati o si limita a girovagare per la Toscana in cerca di “vittime”. Uno di questi viaggi porta i quattro nell’ospedale del professor Sassaroli (Adolfo Celi) che alla fine si unisce al gruppo e ne sposa il credo burlesco.

  • Il ruolo del nobile decaduto in origine era stato proposto a Marcello Mastroianni, mentre Ugo Tognazzi avrebbe dovuto interpretare il giornalista. Mastroianni però rifiutò la parte, che venne quindi proposta a Raimondo Vianello, ma anche Vianello declinò. Il personaggio fu allora assegnato a Tognazzi e per la parte del giornalista fu ingaggiato invece Philippe Noiret, che con Tognazzi aveva già lavorato due anni prima nel film di Marco Ferreri La grande abbuffata.
  • Il film doveva essere diretto da Pietro Germi, ma il regista morì nel 1974. Mario Monicelli sostituì il collega e amico ma nei titoli di apertura è possibile leggere “Un film di Pietro Germi” in omaggio al compianto regista .
  • Nel film Phillippe Noiret è doppiato da Renzo Montagnani che interpreterà Guido Necchi nei sequel Amici Miei Atto II e Amici Miei Atto III.

https://www.youtube.com/watch?v=4nm72SW1ktE

8. L’anatra all’arancia (1975)

Lisa (Monica Vitti) chiede il divorzio al marito Livio (Ugo Tognazzi) che accetta, ma prima della separazione organizza un ultimo fine settimana insieme alla sua segretaria (Barbara Bouchet) e all’amante della moglie (John Richardson).

  • Quando è stato trasmesso per la prima volta in Portogallo, il film ha dato inizio a una piccola rivolta politica a causa di presunte scene esplicite. L’amministratore della TV pubblica è andato in onda dopo il film, scusandosi per aver mostrato tali contenuti, che hanno trasformato un piccolo incidente in una grande questione politica.
  • Il film è diretto da Luciano Salce che ha diretto Tognazzi in diversi film tra cui Il Federale e La voglia matta.
  • Monica vitti per il ruolo in questo film ha vinto un David di Donatello e un Nastro d’argento.

9. Il vizietto (1978)

Due uomini gay che vivono a St. Tropez vedono la loro vita di coppia sconvolta quando il figlio di uno degli uomini annuncia che si sta per sposare. Cercano di nascondere il loro stile di vita e la loro proprietà di un club di drag queen al piano di sotto quando la fidanzata e i suoi genitori vengono a cena.

  • Il film diretto da Édouard Molinaro è l’adattamento cinematografico della commedia teatrale La Cage aux Folles di Jean Poiret, interpretata a teatro dallo stesso Poiret e Michel Serrault. Nel film Searrult riprende il ruolo interpretato a teatro mentre il personaggio di Poiret viene interpretato da Tognazzi.
  • Il film è stato candidato a tre Premio Oscar (Miglior regia, sceneggiatura non originale e costumi) e ha vinto un Golden Globe come Miglior film straniero (Francia), un Premio César al Miglior attore protagonista (Michel Serrault) e un David di Donatello al Miglior attore straniero (Michel Serrault)
  • Quando è uscito nel 1978, si è classificato come il film in lingua straniera con il maggior incasso di sempre negli Stati Uniti. Il film ha avuto due sequel: Il vizietto II (1980) ancora diretto da Molinaro, e Matrimonio con vizietto (Il vizietto III) (1985) di Georges Lautner. Nel 1996 il regista statunitense Mike Nichols ha diretto un remake hollywoodiano dal titolo Piume di struzzo (1996), con Robin Williams protagonista e Gene Hackman nel ruolo dell’aspirante consuocero e senatore repubblicano.

10. La tragedia di un uomo ridicolo (1981)

Il figlio del proprietario di un grande caseificio italiano viene rapito, ma poiché la fabbrica è sull’orlo del fallimento, il proprietario escogita un piano per utilizzare il riscatto come reinvestimento nella fabbrica.

  • Presentato in concorso al Festival di Cannes 1981, valse a Ugo Tognazzi il premio per la migliore interpretazione maschile. Tognazzi ha vinto anche un Nastro d’argento al Miglior attore protagonista.
  • Il film diretto da Bernardo Bertolucci segna l’ultima interpretazione dell’attore Renato Salvatori (Poveri ma belli).