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Stasera in tv: “Una giusta causa” su Rai 3

Rai Tre stasera propone Una giusta causa, dramma biografico del 2018 di Mimi Leder con Felicity Jones, Armie Hammer, Justin Theroux e Kathy Bates.

8 Aprile 2021 11:48

Cast e personaggi

Felicity Jones: Ruth Bader Ginsburg
Armie Hammer: Marty Ginsburg
Justin Theroux: Mel Wulf
Sam Waterston: Erwin Griswold
Kathy Bates: Dorothy Kenyon
Cailee Spaeny: Jane Ginsburg
Jack Reynor: Jim Bozarth
Stephen Root: professor Brown
Callum Shoniker: James Steven Ginsburg
Chris Mulkey: Charles Moritz
Gary Wentz: giudice William Edward Doyle
Ben Carlson: giudice William Hudson Holloway Jr.

Doppiatori italiani

Valentina Favazza: Ruth Bader Ginsburg
Gianfranco Miranda: Marty Ginsburg
Massimiliano Manfredi: Mel Wulf
Gino La Monica: Erwin Griswold
Angiola Baggi: Dorothy Kenyon
Vittoria Bartolomei: Jane Ginsburg
Marco Vivio: Jim Bozarth
Antonio Palumbo: Charles Moritz
Franco Zucca: giudice William Edward Doyle
Gianni Giuliano: giudice William Hudson Holloway Jr.

La trama

La candidata all’Oscar Felicity Jones in “Una giusta causa” è Ruth Bader Ginsburg, una delle nove donne ad entrare, nel 1956, al corso di Legge dell’Università di Harvard e che, nonostante il suo talento, fu rifiutata da tutti gli studi legali in quanto donna. Sostenuta dall’amore del marito Martin Ginsburg (Armie Hammer) e dall’avvocato progressista Dorothy Kenyon (il premio Oscar Kathy Bates), accetta un controverso caso di discriminazione di genere. Contro il parere di tutti, Ruth vinse il processo, determinando un epocale precedente nella storia degli Stati Uniti sul fronte della parità dei diritti. Un tributo a una delle figure più influenti del nostro tempo, seconda donna a essere nominata Giudice alla Corte Suprema; un omaggio a tutte le donne, un invito a non farsi sopraffare.

Note di produzione

“Una giusta causa” si ispira a una storia vera ed è stata scritta da Daniel Stiepleman, nipote del giudice Ginsburg. La regista Mimi Leder afferma di essere stata totalmente folgorata sin dalla prima lettura della sceneggiatura. “Ho subito pensato che dovevo fare questo film, sentivo l’urgenza di raccontare la sua storia. Mi sono subito identificata con il viaggio del giudice Ginsburg”.

Mimi Leder ha sentito l’urgenza di raccontare la storia di questa donna così forte che, a dispetto di ogni ostacolo, ha saputo realizzare i suoi sogni e portare avanti la sua lotta per l’uguaglianza dei diritti per le donne.
 Leder sentiva anche un certo legame con Ginsburg. “Volevo raccontare la sua storia perché anch’io ho sperimentato l’amara realtà della discriminazione e ho lottato duramente per ottenere lavori che alla fine sono stati assegnati a persone di sesso maschile. Ho sentito una similitudine nelle nostre esperienze: entrambe madri, di origine ebrea e con alle spalle una lunghissima storia d’amore basata sul rispetto umano e professionale. Il mio matrimonio dura da 32 anni, il giudice Ginsburg ha avuto un matrimonio lungo e pieno d’amore e di questo si parla molto nel film”.

Il fatto che la sceneggiatura di “Una giusta causa” sia stata scritta dal nipote di Ruth Bader Ginsburg, con il contributo della stessa Ruth, ha aggiunto alla storia una dimensione intima e autentica.

Stiepleman racconta di essere stato ispirato a scrivere la sceneggiatura di “Una giusta causa” durante il funerale di suo zio Martin, nel 2010, mentre ascoltava l’elogio funebre. “Non c’è stato matrimonio che io abbia ammirato di più di quello tra lo zio Marty e la zia Ruth – spiega Stiepleman – e quando durante la funzione funebre, uno dei loro amici più cari si è alzato e ci ha fatto sorridere raccontando ai presenti l’unico episodio di litigio tra Ruth e Marty, in quel momento ho pensato: wow, questo potrebbe essere un film incredibile!”.

Stiepleman ha elaborato la sua idea per molto tempo prima di proporla a Ruth, poi dopo circa un anno: “Chiamai Ruth e le dissi di avere un’idea per una sceneggiatura. Vorrei il tuo permesso, se possibile, e mi piacerebbe il tuo aiuto. Ruth mi rispose dicendo: Se è così che pensi che ti piacerebbe passare il tuo tempo… Così andai a Washington e trascorremmo diversi giorni insieme”.

Durante questo periodo, Stiepleman frugava tra gli archivi personali di Ruth, durante il giorno, e alla Library of Congress durante la notte e poi trascorreva il resto del tempo a intervistarla su ciò che aveva trovato.
 “Parlavamo del loro matrimonio, del loro primo incontro e del fatto che lei fosse una delle nove donne della facoltà di legge di Harvard negli anni ’50… La interrogavo su come si fosse sentita al riguardo e di come si fossero sostenuti a vicenda. Non appena feci queste domande una storia più grande ha cominciato a emergere e a prendere forma”.

“Una delle mie più grandi gioie nello sviluppo di questo progetto, è stata quella di poter realmente conoscere mia zia Ruth per la prima volta, e lei ha conosciuto me come scrittore”, afferma Daniel.

Secondo Stiepleman, per Ruth era fondamentale che la storia rimanesse concreta. Stiepleman sottolinea come Ruth non abbia mai mostrato un senso di protagonismo quando si trattava di raccontare la sua storia. “Non l’ho mai sentita dire se mi descrivi così, posso apparire una persona troppo dura, piuttosto diceva sempre è così che è la legge, e facciamo che la legge sia giusta. Era davvero importante per lei e la ammiro moltissimo”.

Ma ciò che lo ha veramente toccato è stata la sua passione e dedizione nei confronti della Costituzione. “Penso che ci sia qualcosa di più profondo che è fondamentale per poter capire davvero Ruth: quanto lei rispetti pienamente la Costituzione, la legge e il paese. Quello che ho imparato da lei è cosa sia davvero il patriottismo…”.

Una volta scritta una prima bozza, Stiepleman la inviò a Karen Loop (il suo supervisore durante il periodo in cui insegnava sceneggiatura al Columbia College di Chicago). Lei fu così colpita dalla storia, che la mostrò subito al produttore Robert Cort.

Quando lesse la sceneggiatura, Cort intravide la forza del racconto anche nella sua forma più grezza. “Abbiamo lavorato quasi 18 mesi su quella bozza prima di portarla alla luce, ed è stata accolta con enorme interesse da tutta la comunità”, ricorda Cort. “È stata inserita nella ‘Blacklist’, che è la lista delle migliori sceneggiature di Hollywood non ancora prodotte. Quello fu l’inizio”.

Cort paragona Ruth a Wonder Woman. “Una giusta causa è la storia di una delle grandi donne del nostro tempo. Ruth, per molti versi, è il nostro supereroe. Nei primi 15-20 minuti del film si racconta di Harvard e poi del periodo in cui Ruth ha vissuto a New York; abbiamo cercato di mostrare alcuni momenti ed eventi della sua vita che in qualche modo l’hanno segnata maggiormente e hanno dato origine alla persona che è”.

Curiosità

  • “Una giusta causa” narra la vicenda di Ruth Bader Ginsburg, prima giovane docente di diritto, avvocata, magistrata e infine giudice della Corte suprema degli Stati Uniti d’America, che ha dedicato la propria vita a favore dei diritti delle donne e della parità di genere.
  • Daniel Stiepleman – lo scrittore del film – è il nipote di Ruth Bader Ginsburg.
  • Quando Ruth si prepara a comparire davanti alla corte d’appello federale, si esercita di fronte ad una giuria di finti giudici, tra cui il suo ex professore Gerald Gunther e la giurista, attivista per i diritti civili e sacerdote episcopale Pauli Murray. Durante la sessione di prove, Murray assume l’identità di un giudice maschio; infatti, nella biografia di Rosalind Rosenberg del 2017 “Jane Crow: The Life of Pauli Murray”, Rosenberg rivela che Murray era, in effetti, ciò che oggi definiremmo transgender – e si identificava come maschio.
  • Rendendosi conto che voleva vedere la vera Ruth Bader Ginsburg alla fine del suo film, la regista Mimi Leder ha scritto alla Giudice Suprema ed è stata felicissima quando ha risposto con un sì. La sua apparizione nel film ha richiesto tre ciak (Ginsberg non ne voleva più).
  • Ruth Bader Ginsburg ha assistito alla prima del film, insieme alle sue amiche Gloria Steinem e Hillary Clinton. Giorni dopo, le furono diagnosticati noduli cancerosi ai polmoni.
  • Mimi Leder ha sottolineato che i suoi due attori principali, Felicity Jones e Armie Hammer, hanno incontrato la Giudice Suprema prima dell’inizio delle riprese. Apparentemente, Ruth Bader Ginsburg era molto presa da Hammer, che interpretava il suo defunto marito.
  • I sostenitori del film hanno insistito sul fatto che il marito di Ruth Bader Ginsburg, interpretato nel film da Armie Hammer, non dovrebbe apparire così solidale ed essere più antagonista nei confronti del successo di sua moglie. Lo sceneggiatore Daniel Stiepleman si è rifiutato di approcciarlo in tal modo.
  • Durante la discussione di apertura, Felicity Jones si ferma perché a disagio; la vera Ruth Ginsburg non ha esitato durante la discussione di apertura.
  • Ruth Bader Ginsburg è stata felicissima del film finale, inclusa la scena di sesso.
  • Natalie Portman è stata designata al ruolo di Ruth Bader Ginsburg per almeno 4 anni poiché il progetto era bloccato in fase di sviluppo. Alla fine ha abbandonato.

  • Sebbene interpreti la loro figlia, Cailee Spaeny ha solo 13 anni meno di Felicity Jones e 11 anni meno di Armie Hammer.
  • Anche se ha supplicato il decano, Ginsburg è andata e ha conseguito la laurea in legge alla Columbia e non ad Harvard.
  • Ruth Bader Ginsburg è alta 1,58 m. Felicity Jones è alta 1,60 m.
  • Felicity Jones aveva delle capsule montate sui denti per renderla fisicamente più simile a Ruth Bader Ginsburg.
  • Justin Theroux ha detto di non aver mai parlato con Melvin Wulf durante la preparazione per il ruolo. Nel 2020, dopo la morte di Ruth Bader Ginsburg, il 93enne Wulf ha detto che la scena controversa del film non è mai avvenuta nella vita reale e che sua moglie non era contenta del ritratto che il film ha fatto di lui. Era d’accordo sul fatto di aver incontrato Ruth Kiki Bader nel 1944, quando lei aveva 12 anni e lui era un cameriere di 16 anni in un campo per ragazze ebree sui Monti Adirondack. Non si sono incontrati di nuovo fino a 26 anni dopo, quando lei lo ha riconosciuto grazie al periodo nel campo e ha chiesto alla sua A.C.L.U. (American Civil LIberties Union) di sostenere il suo caso fiscale contro la discriminazione sessuale. Ha vinto la causa e hanno continuato a lavorare insieme all’ACLU, dal momento che lei aveva ha co-fondato il Women’s Rights Project e ha prestato servizio nel Consiglio e come Consigliere generale. Nel 1977 lui si trovò coinvolto in beghe politiche all’interno dell’A.C.L.U. e chiese il suo aiuto. Lei gli disse che non era nel suo interesse politico aiutarlo. Dopo l’episodio, i due non si sono più parlati. Lui entrò in uno studio privato, mentre lei divenne giudice solo 3 anni dopo.
  • Il primo caso trattato nella classe sui contratti di Ginsburg alla Harvard Law School fu Hawkins contro McGee (1943). Questo è stato anche il primo caso trattato nella classe dei contratti nel film Esami per la vita (1973), anch’esso ambientato alla Harvard Law School.
  • Anche se Ruth Ginsburg si è diplomata al primo posto della sua classe ad Harvard e alla Columbia, non è stata in grado di ottenere un lavoro in uno studio legale.
  • “Una giusta causa” è stato girato in 34 giorni – 33 a Montreal e uno a Washington DC.
  • Il primo lungometraggio di Mimi Leder in 18 anni. La pellicola precedente di Leder era il thriller d’azione The Code con protagonisti Morgan Freeman e Antonio Banderas.
  • “Una giusta causa” costato 20 milioni id dollari ne ha incassati nel mondo circa 39.

La colonna sonora

  • Le musiche originali di “Una giusta causa” sono di Mychael Danna (Foxcatcher, Little Miss Sunshine, Deadpool), compositore canadese vincitore del Golden Globe per la migliore colonna sonora e il premio Oscar per il film Vita di Pi.

TRACK LISTINGS:

1. A Harvard Man 0:28
2. The Times Have Already Changed 2:42
3. Mrs. Ginsburg 1:23
4. More Tests to Run 1:23
5. Never Giving Up 1:57
6. How Fortunate You Are to Be Here 1:42
7. Thank You, Mr. Green 0:56
8. Topple the System 1:13
9. Many Hats 1:38
10. 14th Amendment 0:55
11. Denver, Colorado 1:27
12. Her Heart 1:01
13. What a Horrifying Age 0:55
14. Your Life’s Work 1:32
15. Given the Natural Order of Things 1:45
16. We’ll See You in Court 0:50
17. And May It Please the Court 2:17
18. Go On, Professor Ginsburg 4:09
19. The Right of the Country to Change 1:11
20. 96 to 3 1:08

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