Venezia 66 – Queer Lion: i film candidati della terza edizione
Questa che vedete qui sopra è la sigla della terza edizione del Queer Lion, premio collaterale del Festival di Venezia che premierà il miglior film a tematica omosessuale tra quelli visti in tutte le sezioni. Due anni fa vinse The Speed of Life di Ed Radtke, con menzione speciale per Sleuth di[…]
Questa che vedete qui sopra è la sigla della terza edizione del Queer Lion, premio collaterale del Festival di Venezia che premierà il miglior film a tematica omosessuale tra quelli visti in tutte le sezioni. Due anni fa vinse The Speed of Life di Ed Radtke, con menzione speciale per Sleuth di Kenneth Branagh, mentre l’anno scorso vinse Un altro pianeta di Stefano Tummolini.
La giuria del 3. Queer Lion è composta dai Presidenti di Giuria Gustav Hofer e Luca Ragazzi, autori del meraviglioso Improvvisamente l’inverno scorso, e da Mark Smith (classe 1980, vice direttore della rivista mensile “Time Out Amsterdam” e collaboratore per “Style.com” e per “Dazed & Confused”), Peter Marcias (regista e sceneggiatore sardo, autore di numerosi spot, documentari e cortometraggi), Roberto Schinardi (giornalista, critico cinematografico e televisivo, collabora con il manifesto, Ciak, Ciak in Mostra, Torino Magazine, Pride ed il portale Gay.it).
Si segnalano anche quattro film di interesse queer anche nella retrospettiva Questi fantasmi 2: cinema italiano ritrovato: La nave delle donne maledette di Raffaello Matarazzo, nella versione francese non censurata e con accenni di scene lesbiche per l’epoca abbastanza espliciti; Morte di un amico di Franco Rossi, con Pasolini collaboratore in fase di sceneggiatura; Nudi per vivere di Elio Montesti (ovvero lo pseudonimo di Elio Petri, Giuliano Montaldo, Giulio Questi), in una Parigi by night dove non mancano i locali omosessuali; Il tramontana di Adriano Barbano, ambientato in un collegio maschile, tra cameratismo e qualche sguardo di troppo da parte dei frati.
Sono 14 i film ufficialmente in gara, ma la giuria potrà prendere in considerazione anche altre pellicole di tutte le sezioni (ad esempio: è strano non vedere il film di Yonfan, sempre vicino alle tematiche LGBT). Per leggere l’elenco, cliccate su continua.
Film con tematiche LGBT
A Single Man di Tom Ford (Usa, 2009 – 99’) con Colin Firth, Julianne Moore, Matthew Goode
Venezia 66
Una giornata nella vita di George, un professore gay inglese, che dopo la morte del suo compagno inizia a Los Angeles una ordinaria e solitaria esistenza, tra Charley, la sua migliore amica e confidente, ed i suoi numerosi giovani studenti. Il film, opera prima dello stilista gay Tom Ford, è tratto dal libro omonimo del 1964 di Christopher Isherwood, che romanza il reale incontro tra lo stesso Isherwood con Don Bachardy, suo futuro compagno per il resto della vita.
Choi voi (Adrift) di Thac Chuyen Bui (Vietnam, 2009 – 110’) con Yen Hai, Pham Linh-Dan, Khoa Dui
Orizzonti
Duyen è sposata con Hai, un uomo giovane ed ancora molto innocente. Malgrado la felicità iniziale, la vita della coppia si svuota in fretta: non fanno l’amore e sono poco più che buoni amici. Cam, una scrittrice, è amica di Duyen e ne è innamorata. Il matrimonio di questa la rattrista e per nasconderle i suoi veri sentimenti, giudicati immorali dalla società vietnamita, finge di soffrire per l’amore di Tho, di cui è però innamorata anche un’altra donna, Vi.
Io sono l’amore (I Am Love) di Luca Guadagnino (Italia, 2009 – 120’) con Tilda Swinton, Marisa Berenson
Orizzonti
Strategie familiari ed avvicendamenti alla guida dell’impresa di famiglia coinvolgono Emma e Tancredi, i loro figli Elisabetta, Edoardo e Gianluca, i compagni e promessi sposi; ma equilibri e legami sono destinati ben presto a spezzarsi. Nel film corale di Guadagnino si mescolano intrecci, affari e sentimenti tra molti personaggi, tra questi, una delle protagoniste femminili è lesbica. Sceneggiato da Barbara Alberti, Ivan Cotroneo e lo stesso Guadagnino.
Il compleanno (David’s Birthday) di Marco Filiberti (Italia, 2009 – 106’) con Maria de Medeiros, Alessandro Gassman, Piera Degli Esposti
Controcampo italiano
Due coppie di amici, Matteo e Francesca, Diego e Shary, decidono di trascorrere insieme l’estate in una casa sulla spiaggia. Matteo, psicanalista, è sposato con Francesca ed ha una bambina di 5 anni, Elena. Diego, avvocato ed eterno ragazzo, giovanissimo ha messo incinta Shary, dalla quale ha avuto David (interpretato dal modello brasiliano Thyago Alves). All’arrivo di David, Matteo comincia a provare un senso di profondo turbamento nei confronti del ragazzo alimentando un clima sempre più teso tra le coppie.
L’amore e basta di Stefano Consiglio (Italia, 2009 – 75’) con Luca Zingaretti
6. Giornate degli Autori
Il film racconta le storie d’amore di 9 coppie omosessuali: Alessandro e Marco, studenti universitari a Catania; Nathalie e Valérie, quarantenni di Versailles; Catherine e Christine, sessantenni insieme da 20 anni; Lillo e Claudio, cinquantenni romani insieme da 17 anni; Thomas e Johan a Berlino; Emiliana e Lorenza, da 7 anni insieme nella Bassa Padana tra Parma e Mantova; Gino e Massimo, da 30 anni coppia nel palermitano, così come i parigini Gaël e William; ed infine le coniugi spagnole Maria e Marisol, legalmente unite in matrimonio non appena è stato possibile.
Gordos di Daniel Sánchez Arévalo (Spagna, 2009 – 121’) con Antonio de la Torre, Raúl Arévalo
6. Giornate degli Autori
“Gordos” (grassi) ruota intorno a storie di obesità: 5 corpi cercano di ritrovare se stessi attraverso la terapia di gruppo, un luogo dove i protagonisti nulla hanno da perdere, se non ricercare le ragioni per le quali sono sovrappeso. Uno dei protagonisti, ex imbonitore televisivo di pillole per il dimagrimento, è gay ed erotomane compulsivo; nel percorso psicologico per liberarsi dalla maschera di adipe, scopre di aver represso la propria eterosessualità ed accetta le avances della ‘consolabile’ vedova del suo socio in affari. Daniel Sánchez Arévalo dopo “Azuloscurocasinegro” mette in scena una commedia dolceamara, ironica e spregiudicata, come solo il giovane cinema spagnolo sa essere.
Qu’un seul tienne et les autres suivront (Silent Voices) di Léa Fehner (Francia, 2009 – 119’) con Farida Rahouadj, Julien Lucas
6. Giornate degli Autori
Nel parlatorio di una prigione francese le vite di un gruppo di uomini e donne si sfiorano fino ad influenzare i destini reciproci. Tra le altre: la storia del sosia di un pericoloso pregiudicato, della ragazza di un giovane ribelle, di un medico dal finto cinismo, della sorella di un assassino, ed infine la storia della madre di un algerino ucciso dal proprio amante. La donna, che non accetta i lunghi tempi della giustizia, indaga per suo conto, riuscendo con l’inganno ad ottenere anche un colloquio con l’assassino. L’incontro risulterà vano: inutile cercare di capire con la ragione gli atti dettati dalla passione.
Domaine di Patric Chiha (Francia/Austria, 2009 – 110’) con Béatrice Dalle, Isaïe Sultan
24. Settimana Internazionale della Critica
Pierre è un adolescente di 17 anni, irretito dal fascino intellettuale di sua zia Nadia, la cui dipendenza dall’alcol ne sta minando la salute. La loro relazione, esclusiva ed ambigua, regolata da percorsi ed abitudini sempre uguali, subisce progressivamente i contraccolpi sentimentali provenienti dall’esterno che inducono i due ad allontanarsi. Il giovane Pierre nel corso della ‘separazione’ avrà modo di capire se stesso, le proprie pulsioni e desideri: dall’incontro di una notte con un ragazzo rimorchiato in discoteca, all’amicizia con un travestito.
Good morning Aman di Claudio Noce (Italia, 2009 – 103’) con Valerio Mastandrea, Said Sabrie
24. Settimana Internazionale della Critica
Aman, ventenne somalo cresciuto a Roma, lavora presso un rivenditore di auto usate. La notte, poiché soffre di insonnia, cammina senza meta per le strade dell’Esquilino, tra la stazione Termini e piazza Vittorio. Una sera, introdottosi di nascosto sul terrazzo condominiale di un palazzo, fa la conoscenza di Teodoro, un ex pugile quarantenne dal passato oscuro. Tra i due nasce un’amicizia che via via si trasforma in un legame a tratti profondo, morboso, solidale, dai risvolti mai davvero chiari ed esplicitati, nonostante un fugace bacio.
Film di interesse queer
Persécution (Persecution) di Patrice Chéreau (Francia, 2009 – 100’) con Romain Duris, Charlotte Gainsbourg, Jean Hugues Anglade
Venezia 66
Daniel è un 35enne che conduce una vita solitaria soprattutto a causa del suo tempestoso rapporto con Sonia che sembra odiare ed amare al tempo stesso e dalla quale tuttavia non sa staccarsi. Ad un tratto un uomo misterioso sbuca dal nulla nel suo appartamento. Daniel crede che l’intrusione sia un evento isolato, ma il fatto inizia a ripetersi con regolarità e la cosa inizia anche ad avere delle ripercussioni sul suo rapporto con Sonia, che decide di lasciarlo. Daniel inizia a porsi molte domande sull’identità del persecutore e sul perché lo stia perseguitando.
L’oro di Cuba di Giuliano Montaldo (Italia, 2009, 74’)
Fuori Concorso
La Rivoluzione compie 50 anni. Cinquant’anni di storia di un paese che ha influenzato la politica e la cultura di tutto il mondo. Un paese ricco di contraddizioni, ma che da sempre esercita grande fascino per la sua forte identità politica e culturale. Il film vuole analizzare il presente attraverso le testimonianze raccolte tra i giovani. Tra queste spicca quella di Mariela Castro, direttrice del Centro Nazionale di Educazione Sessuale, e figlia del presidente Raul Castro, che spiega il suo impegno per i diritti delle persone LGBT; l’intervista si chiude con un brano tratto da “Fragola e cioccolato” di Tomás Gutiérrez Alea.
Valhalla Rising di Nicolas Winding Refn (Danimarca, 2009 – 90’) con Mads Mikkelsen, Alexander Morton
Fuori Concorso
Per anni One-Eye, guerriero muto dalla forza sovrannaturale, è stato tenuto prigioniero dal capo tribù Barde. Con l’aiuto di un ragazzo, Are, uccide il suo carceriere ed insieme fuggono, dando inizio ad un viaggio nel cuore dell’oscurità. Nella loro fuga dai cacciatori di taglie, One-Eye ed Are si imbarcano su una nave vichinga verso la Norvegia. Mentre il luogo rivela i suoi segreti ed i vichinghi vanno incontro ad un orrendo destino, One-Eye scopre la sua vera natura. In una società come quella vichinga, imperniata su virilismo e barbarie, non mancano violenze e stupri anche a carattere omosessuale.
Poeti di Toni D’Angelo (Italia, 2009 – 69’)
Controcampo italiano
Singolare viaggio nella poesia metropolitana per raccontare Roma attraverso le immagini e le parole dei due protagonisti: Biagio Propato e Salvatore Sansone. I due conversano sulla poesia, sui tempi moderni e si chiedono se mai si ripeterà un evento come quello di Castelporziano dove nel 1979 i poeti di tutto il mondo si riunirono in una grande Woodstock della poesia. Tra le altre: citazioni di Pier Paolo Pasolini e Sandro Penna, poesie di Elio Pecora e Dario Bellezza.
Celda 211 (Cell 211) di Daniel Monzón (Spagna/Francia, 2009 – 111’) con Carlos Bardem, Luis Tosar, Antonio Resines
6. Giornate degli Autori
Due uomini al centro di una rivolta carceraria: lo spietato assassino che la capeggia ed il secondino appena arrivato che vi si trova implicato (subendo tra l’altro un’umiliante iniziazione essendo costretto a spogliarsi in mezzo al branco che ne apprezzerà le doti). I “prison movie” spesso, rispecchiando la realtà, mettono in scena una società, quella carceraria, omofoba e machista, regolata da violenza e sopraffazione, spesso anche di carattere sessuale. Il film racconta di affetti, giochi di potere, accordi sotto banco, fuori e dentro le mura.