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Wax – We are the X – Recensione in Anteprima

Esordi a non finire in Wax – We are the X di Lorenzo Corvino, mockumentary generazionale all’italiana interamente girato in soggettiva.

pubblicato 16 Marzo 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 07:52

Quando si parla di opere prime, spesso e volentieri, abbiamo esordi registici in qualche modo ‘bilanciati’ da direttori di fotografia di lungo corso, montatori di nome o quant’altro. Nel caso di Wax – We are the X, film scritto e diretto da Lorenzo Corvino, si può e si deve invece parlare di opera prima a tutto tondo, avendo visto debuttare in sala ben 12 professionalità fondamentali, vedi i due direttori della fotografia, il produttore, lo scenografo, il musicista, il casting director e altri ancora. Corvino, in passato autore di diversi corti, ha qui realizzato un ‘Self(ie) Movie‘, fondendo il concetto di un film indipendente autoprodotto con quello della mania più in voga tra i giovani di oggi. E non è un caso che Wax sia stato interamente realizzato con la macchina da presa sempre in soggettiva, abusando di quegli smartphone che contraddistinguono ormai la vita quotidiana di tutti noi.

Un ‘instant movie on the road’ pensato per riscattare tutti quei nati tra gli anni ’70 e i i primi anni ’80, ovvero i 30/40enni di oggi, figli del precariato e del lavoro in nero. Quella generazione X cresciuta a pane e sogni irrealizzabili, perché ammazzati sul nascere proprio da quei 50/60enni che ad abbandonare la presa proprio non ci pensano. Una generazione di ‘sacrificabili’ che se in Spagna ha dato vita al movimento degli Indignados, qui in Italia ha creato solo e soltanto malcontento e disuguaglianza sociale, perché nel Bel Paese storicamente si tende a ‘sistemare’ i problemi, e non a risolverli.

E’ così venuto a galla una specie di mockumentary all’italiana troppo lungo ma innegabilmente curioso nel suo sviluppo, con due ambiziosi connazionali spediti a Montecarlo per girare uno spot da mezzo milione di euro. Ad attenderli una ragazza francese, sconosciuta e affidata loro dall’ambiguo produttore rimasto a Roma. I tre ragazzi hanno una settimana di tempo per concludere alcune scelte di casting e girare la pubblicità, se non fosse che il viaggio si tramuti presto in un’avventura intima nel cuore della Costa Azzurra, tra menage a trois e segreti passati che tornano a galla, amori mai dimenticati e quello scontro generazionale ormai dal taglio internazionale causa crisi globale in cui è la dignità professionale a diventare troppo spesso vittima sacrificale.

Parte dal presunto decesso di questi tre ragazzi, Corvino, per raccontarci il loro incontro e le loro avventure vissute nel corso di una settimana. Tre ragazzi che ‘muoiono’ per il lavoro, senza però limitarsi ad abbassare la testa e a digerire l’indigeribile, ma in cerca di quel riscatto generazionale che ancora tarda a farsi strada, tanto da montare ‘rabbia’ all’interno di uno sfilacciato script firmato dallo stesso regista. Girato in modo completamente indipendente, Wax – We are the X è il chiaro esempio di come si possa far cinema partendo da un’idea di base e da una passione di fondo, che ha in questo caso permesso ad un esordiente di girare in 4 nazioni diverse, a 30.000 piedi d’altezza su un aereo di linea nel cuore dell’Atlantico, in mezzo al deserto, su un treno francese del 1892 e sulla terrazza dell’Hotel Fairmont di Montecarlo, convincendo addirittura due attori celebri come Rutger Hauer e Jean-Marc Barr a prenderne parte.

L’espediente tutt’altro che inedito del mockumentary assume qui forme di protesta socio-politica, zigzagando continuamente tra i generi. Dal thriller al romanzo di formazione, dal romantico alla commedia, dall’animazione tramite storyboard al drammatico, con una sovrapposizione di sguardi, quelli dei tre protagonisti e quello dello spettatore, che si fondono direttamente sul grande schermo grazie alla soggettiva fornita dagli smartphone. A rubare la scena la bellissima e a tratti ipnotica Gwendolyn Gourvenec, femme fatale che finirà per cementificarsi con il cascamorto Davide Paganini, ‘schiavo’ di produzione che da 10 anni si barcamena tra i lavori più assurdi, e l’esageratamente ingenuo Jacopo Maria Bicocchi, regista che sogna finalmente di poter vedere le proprie idee tramutarsi in immagini da lui dirette. Un triangolo che si amalgama e alimenta giorno dopo giorno, tra (di)avventure che onestamente stonano se proiettate sulle reali motivazioni del viaggio in Costa Azzurra. I tre, incredibile ma vero, pensano infatti a tutto tranne che allo spot in questione, durante i 7 giorni ossessivamente documentati con i videotelefonini da Jacopo, mentre Corvino si piace esageratamente nel saltare da un genere all’altro, spaziando tra formati e punti di vista assurdi (soggettive dall’interno del frigorifero e dallo scolo del lavandino).

Curiosità quotidiane che prendono le sembianze di autentici ‘capitoli’, dando risalto con ampia retorica a tutte quelle mancanze che limitano la nostra ‘generazione X’, in Italia ancor più depressiva perché frenata dalla mancata coesione estera, in cui il totale è veramente superiore alla somma delle singole parti e dei singoli interessi. Pecche di scrittura figlie di quel sano astio da ‘sacrificabile’ che ha probabilmente ‘incattivito’ lo sguardo di denuncia di Corvino, sbrigativo e forse anche poco credibile nel concludere l’odissea vissuta dai tre suoi protagonisti, eletti a simbolo di una rinascita generazionale che in ambito cinematografico può e deve prender forma anche tramite opere simili. Rischiose, ambiziose, originali e perchè no, coraggiose anche nella loro chiara imperfezione.

[rating title=”Voto di Federico” value=”6.5″ layout=”left”]

Wax – We are the X (Ita, commedia, azione, thriller, 2016) di Lorenzo Corvino; con Gwendolyn Gourvenec, Jacopo Maria Bicocchi, Davide Paganini, Rutger Hauer, Andrea Sartoretti, Jean-Marc Barr, Andrea Renzi – uscita giovedì 31 marzo 2016.