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Winter Brothers: trailer, clip e colonna sonora dell’esordio cinematografico di Hlynur Pálmason (Al cinema)

Tutto quello che c’è da sapere su “Winter Brothers”, esordio cinematografico dell’acclamato regista islandese Hlynur Pálmason (A white white day, Godland) nei cinema italiani dal 25 maggio con Trent Film.

25 Maggio 2023 16:50

Dal 25 maggio 2023 nei cinema italiani con Trent Film Winter Brothers (Vinterbrødre), esordio cinematografico di Hlynur Pálmason, acclamato regista islandese di A white white day – Segreti nella nebbia e Godland – Nella terra di Dio. Dopo il pluripremiato “A white white day” (Miglior film al 37° Torino Film Festival, candidato agli European Film Awards per il miglior attore protagonista, vincitore del Rising Star Award a Cannes e designato dall’Islanda agli Oscar 2020 come Miglior Film Internazionale), la distribuzione Trent Film porta sul grande schermo anche il primo lungometraggio del cineasta islandese, reduce da un recente successo al botteghino francese, la storia di due fratelli in un’odissea visiva e sonora ambientata tra i lavoratori di una cava di gesso durante un freddo inverno.

“Winter Brothers è il mio esordio nel lungometraggio, ed è una vera e propria estensione di tutto il mio lavoro precedente” – ha dichiarato il regista Hlynur Pálmason – “Si tratta di un film diverso da qualunque produzione recente, islandese o danese. I miei primi lavori puntavano già in altre direzioni, ovviamente sto esplorando altro. Lo dico anche se non credo che esistano al mondo due filmmaker perfettamente identici: se sei veramente autentico nel tuo lavoro riuscirai a creare qualcosa di veramente unico. Penso che sia il singolo artista, con il suo temperamento e la sua personalità, a dare colore e vita al cinema di oggi.”

Winter Brothers – Trama e cast

La trama ufficiale: Un’odissea tra fratelli che non potrebbero essere più diversi, Johan e Emil (Simon Sears & Elliott Crosset Hove), ambientata in una comunità rurale di estrazione del gesso durante un rigido inverno. Il minore Emil distilla un liquore Moonshine a base di sostanze chimiche rubate dalla fabbrica dove lavora. Emil è un ragazzo stravagante, che vive tranquillo in solitudine ed è accettato dalla comunità mineraria solo grazie a suo fratello maggiore Johan. Emil in segreto vuole essere solo desiderato e amato. Quando un collega di lavoro si ammala, il Moonshine ed Emil vengono subito accusati. Vendetta, solitudine e ricerca di amore pervadono questa moderna odissea tra fratelli.

Il cast è completato da Vic Carmen Sonne, Lars Mikkelsen, Peter Plaugborg, Michael Brostrup, Anders Hove, Laurits Honoré, Jannik Jense, Christopher Lillman, Frédéric André, Mikkel Frederiksen, Stefan Mølholt e Birgit Thøt Jensen.

Curiosità sul film

  • Il cast tecnico: Fotografia di aria Von Hausswolff / Montaggio di Julius Krebs Damsbo / Sound Design di Lars Halvorsen / Scenografia di Gustav Pontoppidan / Costumi di Nina Grønlund / Trucco di Katrine Tersgov.
  • Produttori Julie Waltersdorph Hansen, Hlynur Pálmason | Produttore Esecutivo Per Damgaard Hansen | Co-produttore Anton Máni Svansson

Winter Brothers – Trailer e video

https://www.youtube.com/watch?v=z326_-2bqZQ

https://www.youtube.com/watch?v=c8i9UzuXS88

https://www.youtube.com/watch?v=F9pYol5c5JQ

Hlynur Pálmason – Note biografiche

Hlynur Pálmason (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)

Hlynur Pálmason è un artista/regista nato nel 1984 in Islanda. Ha iniziato come artista visivo e ha continuato la sua carriera nel cinema proseguendo gli studi presso la Danish National Film School. Il suo film di laurea, A Painter (2013), ha vinto come miglior cortometraggio all’Odense IFF, Reykjavík. Il suo corto Seven Boats (2014) è stato presentato in anteprima al Toronto IFF. Winter Brothers è il suo film d’esordio, premiato a Locarno per il Miglior Attore Protagonista nel 2017. Hlynur vive a Copenaghen con fidanzata e tre figli. Nel 2019 la sua opera seconda A White White Day – Segreti nella nebbia viene selezionato nella Semaine de la Critique a Cannes, dove vince un premio. Nel 2022 a Cannes viene selezionato l’opera terza Godland – Nella terra di Dio, ancora girato in Danimarca, che ottiene un grosso successo in Francia.

Intervista al regista

Il regista Hlynur Pálmason parla della location in cui è stato girato il film.

Il film è stato girato nei pressi di una fabbrica di calcare e in una piccola città chiamata Faxe in Danimarca. Tutto è stato girato in un’area di 2 km2. Questo ha reso la troupe molto flessibile e siamo stati in grado di avere un accesso totale ai luoghi reali 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Questo è stato molto importante per noi per poter filmare ogni scena con il clima e l’atmosfera appropriati. La gente del posto e gli operai della fabbrica sono stati di grande supporto durante l’intero processo di realizzazione del film e hanno collaborato sul set come attori.

Pálmason spiega come il suo background come artista visivo ha influenzato il film.

Mi vedo fondamentalmente come un artista che lavora con materiali audio e video. Nel processo creativo scopro se quello su cui sto lavorando è una serie di fotogrammi. Penso che alcuni progetti tendano a trasformarsi in una narrazione più ampia e lentamente nel processo iniziano a parlarsi, a muoversi e ad assumere una forma cinematografica. Mi piace lavorare in parallelo con diversi progetti e materiali. Il più delle volte questi progetti si alimentano a vicenda in modo abbastanza organico e si spingono oltre i propri limiti.

Il regista spiega il processo di scrittura e come ha approcciato la parte visiva del film.

Per me il cinema è ascoltare e vedere. Quando mi tuffo nel processo comincio lentamente a vedere immagini e sentire suoni. Scrivo e sviluppo le mie sceneggiature quando sono nelle location, quindi tutto è scritto per uno spazio specifico. Sono molto interessato allo spazio interno di un film e penso davvero che sia qualcosa che deve essere curato e nutrito durante l’intero processo di realizzazione di un film. Vedo il processo come molto fragile e misterioso, quindi fondamentalmente nel processo in cui si scava sempre più a fondo nel materiale, nella sceneggiatura, nei personaggi, nel luogo, ecc… cerco di lasciare che le cose semplicemente accadano. Penso che sia un processo lineare; emozione e visione emergono allo stesso tempo. In questo senso, tutto è ugualmente importante, il dialogo lo è quanto l’immagine e l’emozione quanto la narrazione.

Pálmason parla del particolare sound design del film che risulta molto speciale e ricercato.

Sono molto interessato al suono e lo considero già nelle prime fasi della scrittura. Penso che il suono giochi un ruolo importante nel modo in cui viviamo il film ed è un filo narrativo in sé. Non è solo lì per supportare o far funzionare una scena o per farla sembrare realistica. Ricordo di essere stato consapevole di non volere che il suono e l’immagine andassero esattamente di pari passo. In un certo modo sembra che il suono sia la parte interiore del film e l’immagine il suo esterno.

Pálmason che risiede tra Danimarca e Islanda spiega come queste due culture e prospettive influenzano il suo lavoro.

In un certo senso, appartengo a due paesi diversi e penso che entrambi influenzino il mio lavoro. Se mi divido in passato, presente e futuro, allora il mio passato è profondamente radicato in Islanda. Lo vedo chiaramente nel mio lavoro precedente e attuale, usando il pesce fresco come materiale scultoreo o l’uso ripetitivo della forma o dell’immagine di una barca e seguendo il processo di un cavallo in decomposizione. Tutte queste cose esplorano qualcosa che si connette molto fortemente con le mie radici e hanno svolto un ruolo importante nel plasmare l’Islanda negli ultimi cento anni. Il qui e ora è probabilmente influenzato dalla Danimarca e dalle persone intorno a me, ma anche dal mio desiderio di casa. Il future è ignoto, ma è una parte importante di ciò che mi influenza in sogni e visioni. Penso di essere combattuto tra i due paesi, li amo e odio entrambi e mi piace essere in grado di bilanciare me stesso e il mio lavoro collaborando e lavorando con entrambi.

Il regista racconta dove è nata l’idea di inserire dei filmati VHS nel film.

Penso di essere stato davvero affascinato da questi video tutorial dell’esercito, che erano pieni di umorismo e realizzati con un tocco incredibile per i dettagli. È partito dall’idea di un tutorial di fabbrica in cui si imparava a usare una pala, che in seguito si è evoluto in un video tutorial sul fucile dell’esercito M1. Penso che abbia qualcosa a che fare con il lato più ingenuo e naif del film e ho sentito davvero che era importante giocarci.

Pálmason a proposito del protagonista Emil spiega cosa rappresenta per lui e cosa vorrebbe che gli spettatori capissero di lui.

Con Emil, sto esplorando la mancanza di amore o il desiderio e il bisogno di essere desiderati e amati. Volevo rappresentare tutto questo in Emil, con un linguaggio cinematografico. Emil ha un disperato bisogno di aggrapparsi a qualcuno o qualcosa, ma allo stesso tempo è alieno rispetto a chiunque. Ho provato a spogliarlo di tutto tranne che dei suoi istinti di base. Forse è per questo che soffre così tanto. È “l’idiot savant” e forse un po’ fuori dal proprio tempo.

Winter Brothers – La colonna sonora

  • Le musiche originali del film sono del compositore danese Toke Brorson Odin (Bjergene).

1. Portraits
2. Choir 1
3. Static
4. Emil in the Chemical Room
5. Music for the End
6. Choir 2
7. Ascend to Rooftop
8. Silo
9. End Titles

La colonna sonora di “Winter Brothers” è disponibile su Amazon.

Winter Brothers – Foto e poster