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Sylvester Stallone: intervista agli amministratori del Sito Ufficiale Italiano di Sly

Cineblog dedica un post al Fan Club Italiano Ufficiale su Sylvester Stallone.

di carla
pubblicato 21 Febbraio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 17:26

Oggi Cineblog parla di Sylvester Stallone e lo fa con due persone che amano particolarmente l’attore tanto da avergli dedicato il sito ufficiale SlyItalian, la pagina FB Slyitalian Official Italian Fan Site e anche il gruppo FB. Insomma, non potevo non sentirli. Ecco cosa mi hanno raccontato i due ragazzi, Alexandre Di Marzio e Andrea Oriolesi.

1. Cominciamo subito con qualche domanda tecnica. Quando è nato il Fan Club e perchè?
– Alexandre e Andrea: Il Fan Club attuale è la fusione tra il forum, fondato da Andrea nel 2007, ed il sito, fondato da Alexandre nel 2009. Successivamente, vengono creati da Alexandre, il Gruppo (2010) e la Fan Page (2011) su Facebook con il nome Slyitalian. Grazie al Gruppo, nel 2011 ci conosciamo e dopo un breve periodo, uniamo le forze. Andrea entra a far parte ufficialmente del Gruppo Facebook nel 2011, come amministratore e viene invitato alla trasmissione radiofonica Supergacinema OnAir per la puntata dedicata alla saga di Rocky. L’anno dopo si unisce ad Alexandre nella gestione del sito. Slyitalian.com è riconosciuto dal sito ufficiale americano di Sylvester Stallone e siamo tra i contatti dei fan-site ufficiali dal 22 novembre 2010. Siamo in contatto con lo staff di Sly e del sito americano, a cui abbiamo proposto alcune idee interessanti per il prossimo futuro. Forum e sito sono stati fondati per un motivo semplice, riunire tutti i fan di Sly in un unico movimento, per far crescere insieme la grande passione che abbiamo.

2. Perché proprio Stallone? Cos’ha di così speciale?
– Alexandre: La passione per Sly è iniziata nel 1982 (avevo 8 anni) con la visione al cinema, insieme a mio padre, di Rambo. Non ero neanche a conoscenza dei film di Rocky e in quel periodo uscì anche Rocky III. A catturare la mia attenzione per questo personaggio fu proprio la scena finale di Rambo che, grazie al grande doppiaggio del mitico Ferruccio Amendola (dico oggi), mi suscitò un’emozione grandissima e mi innamorai di Sly e dei suoi film. Da lì iniziò una vera e propria “malattia” e cultura del grande Sylvester Stallone. Sly è speciale per la sua umanità (ha aiutato attori in declino, vedi I Mercenari), è un artista completo ed ha dei valori che lo portano ad andare avanti per la sua strada malgrado i pregiudizi e le critiche degli “addetti ai lavori”.
– Andrea: Sembrerà scontato, ma sono cresciuto con i film di Stallone. Sono nato nel 1987, quindi Stallone era già affermato, e da bambino trovavo vicino al televisore le videocassette dei film (tutti i Rocky, Over the top, e pochi altri). Iniziai a vederli e fui colpito subito. Avevo solo 7-8 anni ma quelle pellicole, soprattutto Over the top, diventarono parte di me. Crescendo, allargai le mie conoscenze sulla filmografia di Stallone e fu subito passione sfrenata. Di speciale ha la forza di entrarti dentro, racconta storie che appassionano, che ti tengono incollato al televisore, alcune sembrano addirittura parlare di te. Passata l’adolescenza, cominciai ad approfondire anche sull’uomo che c’era dietro quei film. Ho scoperto così un talento, un artista completo, un uomo dai valori forti e dalla grande voglia di vivere.

3. Come è strutturato il sito? Quali sono gli argomenti più trattati?
– Alexandre e Andrea: Il sito ha una struttura semplice. Nella homepage c’è la notizia più recente, la programmazione televisiva dei film di Sly e un sondaggio di durata mensile. Poi ci sono i reparti più specifici. Pagine di approfondimento dei sui film (filmografia, apparizioni in Tv, recensioni, edizioni home video), la biografia, i video (dei nostri canali YouTube), i contatti per trovarci (youtube, facebook, twitter, forum) e la pagina “chi siamo”, le news (che vanno dal 2009 ad oggi, sempre aggiornate), i link utili, la pagina “Scarica” con Wallpaper, screensaver, foto (molte sono sulla Fan Page), alcune sceneggiature dei suoi film, soundtrack e videogiochi ripresi da alcuni film di Sly e la pagina “Parlano di noi”, dove raccogliamo articoli e servizi in cui parlano del nostro fan club.

4. Cosa vi aspettate da Bullet to the head? Cosa avete votato nel sondaggio per il titolo italiano? E cosa avete pensato quando è stato scelto Jimmy Bobo?
– Alexandre e Andrea: Noi amministratori, ed altri fan, abbiamo già visto il film al Festival di Roma, il 14 novembre 2012. Nel sito è presente un articolo sulla giornata passata al Festival. Questa pellicola per noi rappresenta un ottimo ritorno al filone thriller d’azione degli anni ’80, di cui Walter Hill era ed è un gran maestro. La pellicola ci è piaciuta molto, abbiamo delle buone aspettative riguardo al box office mondiale ed alle recensioni (già ottime in Italia). Per quanto riguarda il sondaggio, entrambi abbiamo votato per “Le regole di Jimmy Bobo”, ma, come potete vedere anche tra le notizie sul nostro sito, siamo stati subito contrari alla scelta dei tre titoli, a nostro riguardo ridicoli e dannosi per la buona riuscita commerciale del film. In Italia il nome Jimmy Bobo viene inteso come un nomignolo ridicolo, e quando fu definitivamente scelto come titolo ufficiale, siamo rimasti molto delusi. Molti utenti detrattori di Stallone hanno dichiarato di aver votato per il titolo più stupido, ed il risultato finale lo conferma. Come fan club, abbiamo scritto mail di protesta e articoli che invitano i fan a boicottare il film in sala. Mettendoci anche la faccia, noi amministratori le abbiamo provate tutte. Inutilmente. Un vero peccato, perché secondo noi la pellicola, tenendo il titolo originale, aveva buone possibilità di successo anche nel nostro paese.

5. Come avete accolto I Mercenari 1 e 2?
– Alexandre: Alla notizia del primo film, che combacia con l’apertura del sito nel 2009, con la possibilità di una futura trilogia (cosa che è avvenuta) e con il cast che si vociferava, il primo pensiero è stato: “Finalmente un film che riunisce i migliori attori action anni ’80 con quelli recenti… che figata!”. E così è stato. Il primo film, è un vero e proprio film di Sly, non solo perchè ha curato la regia, la sceneggiatura ed il soggetto, ma per la sua intensità e velocità nelle scene d’azione (come in John Rambo), che a me sono piaciute molto. In particolare la “chicca” della telecamera capovolta nella scena dove Barney e Christmas lottano contro un gruppo di soldati nella giungla e Barney da terra spara mentre si rotola…Mitico! Il secondo film è quello che preferisco, rispecchia proprio la mia idea di film d’azione anni ’80, grandi attori, anche se alcuni in declino, molta azione, tante battute ironiche ed una storia più reale rispetto al primo. Fantastica la scena in aeroporto con Sly, Willis, Schwarzenegger e alle loro spalle Norris a dar manforte, con battuta di Schwarzy: “Manca solo Rambo”.
– Andrea: Le impressioni sui due film sono contrastanti tra gli Sly-fans. Io ho preferito il primo, perché è un film più personale, visto che Stallone ne cura regia, sceneggiatura e soggetto. L’idea di riunire tutti gli attori dell’action (dagli anni ’80 ai più recenti) è stata la cosa che più mi ha colpito. Penso che solo un personaggio carismatico come Sly poteva riuscire nell’intento. Per quanto riguarda la qualità delle pellicole, ritengo superiore il primo film, la regia si immerge nelle scene di lotta e di azione, i personaggi sono approfonditi attraverso piccoli dettagli, le scene di azione sono spettacolari, alcuni dettagli (come ad esempio il riflesso delle facce sulla lama di un coltello) riportano direttamente agli anni ’80, e questo era il desiderio, perfettamente riuscito, di Stallone. Il problema principale del primo film è il montaggio, un pò caotico e confusionario. Comunque mi trovo molto concorde con la recensione del dizionario Morandini sul primo capitolo. Il secondo invece mi ha deluso, soprattutto la regia di West. Troppo lontana dall’azione, quasi svogliata. Inutile dire che tutti abbiamo apprezzato le performance degli attori, su tutti il trio Stallone-Willis-Schwarzenegger sia nel primo che nel secondo film. Ottimo anche Statham, che ha tutti i requisiti per essere la nuova icona dell’action moderno.

6. Secondo voi qual è l’interpretazione migliore di Sly?
– Alexandre: La sua miglior interpretazione è senza dubbio quella in Cop Land, fantastica, intensa ed a tratti commovente. Si cala divinamente in un ruolo non suo, grasso, ingenuo, un pò sordo ed imbranato. L’unica “pecca” per la versione italiana è il doppiaggio, dove, secondo me, con la voce di Ferruccio Amendola (che doppiava De Niro) avrebbe reso di più. Ottima anche la recitazione in F.I.S.T. (sono molto legato al personaggio di Johnny Kovak).
– Andrea: Io reputo Stallone il miglior attore action della storia. Secondo me non esiste attore che sappia muovere e mostrare il corpo come fa lui nei suoi film. Le scene d’azione sono spesso girate da lui stesso, anche ora che ha 66 anni, e sfido chiunque a dire che una scena di un suo qualunque film potesse essere recitata meglio. Qui non si parla di regia o di riprese, si parla di recitazione d’azione, e Stallone non ha rivali. Le migliori performance d’azione per me la dà nelle sue saghe: Rocky (perché combatte e si allena veramente), Rambo e nei due Mercenari, mentre le migliori interpretazioni drammatiche la dà in Cop Land, semplicemente favoloso nel calarsi in quella parte, ed in F.I.S.T.

7. E la peggiore?
– Alexandre: Senza ombra di dubbio, anche se era alle prime armi, è quella nel film erotico Italian Stallion – Porno Proibito. Secondo me è anche il suo peggior film.
– Andrea: Premetto che sono consapevole della non riuscita di alcuni film di Stallone, ma nonostante questo, bisogna saper differenziare dal quadro generale del film le sue performance. Detto questo, ritengo quella in “Fermati, o mamma spara” la sua peggior interpretazione.

8. Domanda scontata: Sly e Arnold. Come vedete questa eterna “lotta”?
– Alexandre: La rivalità tra i due non è mai esistita, basti pensare alla catena di ristoranti Planet Hollywood di cui entrambi detenevano alcune azioni insieme all’amico Bruce Willis. E’ sempre stata una discussione dei media e degli addetti ai lavori per fare notizia e diatribe amichevoli tra fan… Su quale sia meglio tra: Rambo e Predator o Rocky e Terminator e viceversa. Comunque per me è più completo Sly… ma sono di parte.
– Andrea: La rivalità tra Stallone e Schwarzenegger è dovuta alla contemporaneità delle loro carriere ed al genere di film cui partecipano. Da quanto raccontano entrambi, la rivalità fu solamente commerciale. Saltarono vari progetti in comune negli anni ’80-’90, questo dimostra la loro amicizia e la voglia di collaborare insieme. Per quanto riguarda la “lotta” artistica, ritengo Sly molto al di sopra di Arnold. Ecco i tanti motivi. Stallone nel corso della sua carriera è stato, ed è tuttora, anche regista e sceneggiatore, cosa che Schwarzy non è stato, e soprattutto la carriera di sceneggiatore di Sly ha avuto picchi altissimi. Stallone poi nasce come attore drammatico, in Rocky, e solo successivamente si immerge nel genere action, dimostrando doti recitative superiori all’amico-rivale. Un’altra dimostrazione della superiorità di Sly è dovuta al fatto che il suo nome è legato a tre saghe ultra famose (Rocky, Rambo, I mercenari), quindi nell’immaginario collettivo si lega a più personaggi noti, mentre Arnold è legato alla sola icona di Terminator, visto che Conan l’ha già interpretato un altro attore recentemente. Una cosa che mostra la grandezza della fama di Sly rispetto a quella di Schwarzenegger è il fatto di aver avuto come antagonisti tantissimi attori molto noti (David Carradine, Rutger Hauer, Donald Sutherland, Jack Palance, John Lithgow, Wesley Snipes, Eric Roberts, Rod Steiger, James Woods, Antonio Banderas, Harvey Keitel, Mickey Rourke) mentre Arnold a pensarci bene si ferma al solo Robert Patrick. Infine, Sly ha avviato, o fatto esplodere definitivamente, la carriera a molti attori che hanno partecipato a suoi film, vedi Carl Weathers, Armand Assante, Rutger Hauer, Mr. T, Dolph Lundgren, Viggo Mortensen e Jason Statham.

9. Stallone ha rifiutato diversi ruoli. Di quale vi siete più intristiti nel non vederlo?
– Alexandre: Non sono il tipo di persona che ha rimpianti, faccio le mie scelte e vado avanti, se poi sono sbagliate… Pazienza! Comunque se proprio devo scegliere, avrei voluto vedere Sly nei panni di Samuel L. Jackson nel film Il Negoziatore.
– Andrea: Da amante del cinema, mi sarebbe piaciuto vederlo in un film di Tarantino. Sly ha rifiutato tre film del famoso regista: “Pulp Fiction”, di cui aveva ricevuto la proposta di fare la parte che poi andò a Bruce Willis; “Jackie Brown” per il ruolo che fu di De Niro; “Grindhouse”, per il ruolo che andò poi a Kurt Russel.

10. Me lo descrivete con 3 aggettivi?
– Alexandre: Tre sono pochi, comunque: Forte, Intelligente e Generoso (nel lavoro e nella vita).
– Andrea: Tre parole che formano un significato forte e perfetto: Self-Made Man.

11. Avete mai incontrato personalmente Sly?
– Alexandre: Ho incontrato Sly più volte nella mia vita, anche se non ho mai parlato con lui. Solo una stretta di mano, il 12 novembre 2012, all’evento organizzato al Teatro di Tor Bella Monaca dal Festival Internazionale del Film di Roma (video qui sopra). Gli altri incontri sono stati in occasione dell’apertura del Planet Hollywood a Roma (Piazza Barberini, ormai chiuso), alla sfilata di moda di Piazza di Spagna (Roma) e al Festival di Roma, il 14 novembre 2012, sia sul red carpet che in sala Sinopoli, dove, con il mio amico Andrea, ci siamo visti l’anteprima mondiale di Bullet To The Head con il grande Sylvester Stallone in sala. Una cosa che non capita tutti i giorni!
– Andrea: Non ho mai parlato con Sly di persona ma ho avuto modo di vederlo in tre occasioni. Il 30 luglio 2008 lo vidi salire in albergo mentre era a Roma in vacanza, dopo averlo aspettato per un giorno intero sotto l’hotel. Poi l’ho incontrato più da vicino all’evento organizzato dal Festival di Roma, a Tor Bella Monaca il 12 novembre 2012. Infine l’ho visto al Festival di Roma il 14 novembre dove presentava, fuori concorso, il film Bullet to the Head; l’ho visto sia sul red carpet che in sala, dove era seduto al centro della platea, prima, dopo e durante la proiezione della pellicola.