Home Recensioni Sinister: le recensioni dall’Italia e dall’Estero

Sinister: le recensioni dall’Italia e dall’Estero

Spaventoso o prevedibile? Voi da che parte state?

di carla
pubblicato 18 Marzo 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 16:46

Avete visto Sinister? Vi ha spaventato o l’avete trovato prevedibile? No, perché sono queste le parole che ricorrono maggiormente nelle recensioni straniere e italiane che vi riporto qui sotto: spaventoso e prevedibile. C’è anche qui dice che è stupido. Voi cosa ne pensate? Ecco la nostra recensione.

Liam Lacey – Globe and Mail: Un mix di trucchi dell’orrore in stile vecchia scuola che sollevano di tanto in tanto qualche brivido.

Sara Stewart – New York Post: Dai, Ethan Hawke, tu sei meglio di questo. Non c’è un sequel di “Prima del tramonto” che ha bisogno della tua attenzione?

Michael O’Sullivan – Washington Post: L’eroe di “Sinister” è inspiegabilmente muto. Così, purtroppo, è il film.

Wesley Morris – Boston Globe: “Sinister” vuole raccontare una storia ma non c’è molto da raccontare.

Scott Bowles – USA Today: Si basa più sugli spaventi che sui momenti di narrazione.

Mary F. Pols – TIME Magazine: Il film è pieno di spaventi e scene di violenza particolarmente perverse, ma nulla è abbastanza nuovo per tormentarti nella notte. E’ prevedibile.

James Berardinelli – ReelViews: Una volta che si accetta la logica di certi momenti, il film funziona con efficacia diabolica.

Kathleen Murphy – MSN Movies: Sinister può farti saltare a intervalli prevedibili, ma non scuote mai le certezze esistenziali.

Soren Anderson – Seattle Times: “Sinister” è un titolo fuori luogo. Eccone uno migliore: “Stupid”.

Roger Ebert – Chicago Sun-Times: “Sinister” è un film innegabilmente spaventoso.

Owen Gleiberman – Entertainment Weekly: Sapevo benissimo, dopo un po’, con che cosa Sinister mi stava per spaventare. Ma ho avuto paura lo stesso.

Steve Newton – Georgia Straight: atmosfera davvero inquietante.

Mark Pfeiffer – Times Reel: Deve più di un debito di gratitudine a The Shining e The Ring ma Derrickson elabora le influenze in un’esperienza inquietante.

Jackie K. Cooper – jackiekcooper.com: Ethan Hawke crea un personaggio credibile che vuole scrivere un best seller, ma questa è l’unica cosa in questo film che suona vera o logica.

Dennis Schwartz – World Ozus: Spaventoso ma artificioso…

Roberto Nepoti – la Repubblica: Nell’intento di scrivere un libro su un sordido fatto di cronaca, Ellison Oswalt si trasferisce con tutta la famiglia in una casa dove sono avvenuti fattacci. In solaio trova dei filmini super8: guardando i quali scopre delitti e massacri da far accapponare la pelle. Pensate che imballi tutto e traslochi all’istante? Il contrario: sedotto dall’idea dello scoop, lo scrittore medita di sfruttare l’occasione per ritrovare il successo perduto; senza preoccuparsi dei pericoli cui espone moglie e bambini (e qui, per un attimo, il film sembra riflettere sulle conseguenze dell’esposizione quotidiana alle immagini violente, da cui ci illudiamo di essere vaccinati). La prima parte si svolge come un’inchiesta di cronaca criminale; nella seconda vien fuori l’elemento soprannaturale. L’idea di unire la classica storia di casa stregata con l’utilizzo del “found footage” (i filmini che Ellison guarda), oggi molto di moda nell’horror, funziona. Altra buona scelta, da parte del regista Derrickson, quella d’installare l’atmosfera malsana su una regia più misurata e composta della media in uso nel genere.

AS – il Giornale: Spaventare la platea è sempre più difficile. Non ci riesce neanche questo pur apprezzabile film a metà fra thriller e horror (…) Bene il cast, ma che poca fantasia nello script.