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Investire sui film italiani o meglio i porno?

Immagino sappiate che il mercato dei film porno non cade mai in disgrazia. Lo nota anche Antonio Dipollina che firma un articolo sulla Repubblica dove spiega che “ogni sera più di 200 mila italiani acquistano un film vietato ai minori sui canali hot del bouquet di Sky“. Ora moltiplicate 200mila per il costo di un

di carla
31 Marzo 2009 13:59

euro soldi Immagino sappiate che il mercato dei film porno non cade mai in disgrazia. Lo nota anche Antonio Dipollina che firma un articolo sulla Repubblica dove spiega che “ogni sera più di 200 mila italiani acquistano un film vietato ai minori sui canali hot del bouquet di Sky“. Ora moltiplicate 200mila per il costo di un solo film… ecco: “secondo una ricerca del Sole 24 Ore valutabile con introiti sui due milioni a settimana, con percentuali che fanno arrossire se si va sulla cifra spesa in pay-per-view anche per i film normali….

Tanti vero? Ma non essendo nel mercato del cinema da “realizzare” abbiamo sentito il giovane regista Simone Damiani, di cui abbiamo presentato qui il suo film Torno Subito:

“2 milioni di euro è esattamente il costo medio di un film italiano. Se, per assurdo, Sky decidesse di investire tutto l’introito dell’hard nel cinema italiano, potremmo produrre un film al giorno per un intero anno. In un tale periodo di crisi, la ricaduta occupazionale di un provvedimento del genere sarebbe incredibile…”

“Le troupe cinematografiche sono formate da decine di professionisti. Se si considera anche l’indotto che la produzione di un lungometraggio genera (catering, strutture alberghiere, trasporti) ogni film potrebbe dare lavoro a centinaia di persone…

Se continuerà a crescere con questi ritmi, Sky rischia di diventare in poco tempo la più grande industria culturale italiana. Auspico che i vertici dell’azienda decidano di programmare investimenti significativi nel settore cinematografico italiano. Sono tantissimi gli imprenditori italiani pronti a fornire all’azienda di Murdoch la “materia prima” in grado di alimentare questa crescita fulminante.

Se ciò non dovesse accadere, inviterò tutti gli autori italiani a smettere di passare nottate insonni su soggetti che non diventeranno mai film, e cimentarsi invece sulla scrittura di sceneggiature per i film hard italiani, che mi sembrano decisamente carenti dal punto di vista della varietà delle storie e dei dialoghi”.

Voi cosa ne pensate?