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Hates – House at the End of the Street: Recensione in Anteprima

Poco prima di vincere l’Oscar per Il Lato Positivo, Jennifer Lawrence è uscita nei cinema d’America con il thriller Hates – House at the End of the Street. Ecco la nostra recensione!

pubblicato 8 Maggio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 14:58

Nella storia di Hollywood ci sono decine di casi in cui un’attrice premiata con l’Oscar ha poi preso parte a film tutt’altro che indimenticabili (Hilary Swank con The Core, Charlize Theron con Æon Flux, Natalie Portman con Your Highness, Halle Berry con Catwoman, solo per citarne alcune). Jennifer Lawrence, lanciatissima e riuscita a far sua un’incredibile statuetta al secondo tentativo, ha voluto anticipare i tempi con il thriller House at the End of the Street, uscito negli States a settembre, ovvero poco prima del boom de Il Lato Positivo.

Diretta da Mark Tonderai, la pellicola ha incassato 40 milioni di dollari in tutto il mondo, dopo esserne costata appena 10, sfruttando la notorietà raggiunta dalla sua giovane protagonista, prima con Hunger Games e subito dopo con Silver Linings Playbook. Peccato che il risultato finale non sia neanche lontanamente paragonabile ai titoli sopracitati.

Tratto da un racconto breve di Jonathan Mostow (regista di Terminator 3), il film è stato poi sceneggiato da David Loucka, autore di quel disastro produttivo che fu Dream House. Disastro qui non ribadito, ma comunque quasi sfiorato, a causa soprattutto di una regia dal taglio televisivo e quasi schizofrenica, figlia di una macchina da presa mai doma, sempre sull’orlo dell’isterismo e letteralmente ‘innamorata’ del dolly, utilizzato fino alla nausea e sempre in maniera quasi del tutto gratuita.

Protagoniste della storia Sarah e sua figlia Elissa. Le due, in fuga da Chicago dopo la morte del padre di famiglia, trovano la casa dei loro sogni in una piccola e rurale cittadina. Se non fosse che i vecchi proprietari della casa a fianco alla loro siano stati uccisi dalla figlia, poi misteriosamente scomparsa nei boschi. A vivere in quella cupa casa solo il fratello Ryan, unico sopravvissuto alla strage. Nonostante le paure di Sarah, Elissa inizia a frequentare il taciturno ma intrigante Ryan, fino a scoprire una terribile verità, che ha sede proprio in quella ‘villa’ in fondo alla strada…

Una madre apprensiva, paranoica, ossessiva ma ovviamente assente, tanto da annegare i propri dispiaceri nel vino; una figlia ribelle, musicista e pronta sempre ad aiutare il prossimo, soprattutto se evidentemente in difficoltà; e per finire il ragazzo solitario, misterioso, affascinante, quasi disadattato e dalla doppia personalità, pronta ad esplodere quando meno te lo aspetti. Cavalcando con orgoglio la solita cariolata di cliché da thriller adolescenziale, con il più ovvio degli scontri madre-figlia ad impreziosire il tutto, Mark Tonderai ha così disegnato il suo film, cupo nella fotografia ma appesantito da uno stile registico a dir poco discutibile. Più che al cinema, House at the End of the Street avrebbe serenamente potuto ambire ad una prima serata Mtv, come ‘discreto’ teen-movie alla Psycho rivisto e corretto, se non fosse per quell’ingombrante protagonista in grado ormai di tramutare in oro tutto ciò che luccica.

Jennifer Lawrence, va detto, prova anche a fare del suo meglio, ma senza crederci più di tanto, limitandosi di fatto ad un paio di espressioni (stupore/paura, rabbia/amore) da portare avanti fino alla fine. Un finale apparentemente ‘sorprendente’, perché forzatamente fatto esplodere in faccia allo spettatore, per 3/4 di film portato a credere in ciò che nell’ultima parte finirà ovviamente per ribaltarsi completamente. Ma con scarso successo, visti gli ingranaggi male oliati da Tonderai e lo script che trasuda banalità di David Loucka. Tra rallenty, scatti frenetici di montaggio e flashback a profusione, Hates – House at the End of the Street scivola lentamente nel dimenticatoio, prendendosi persino sul serio. In conclusione un piccolo grande scivolone nella già brillate carriera della Lawrence, riuscita nell’impresa di prender parte ad un film di questo peso, per poi vincere un Oscar dopo appena 5 mesi.

Voto di Federico: 4
Hates – House at the End of the Street (House at the End of the Street, thriller, Usa, 2012) di Mark Tonderai; con Jennifer Lawrence, Elisabeth Shue, Max Thieriot, Gil Bellows, Nolan Gerard Funk, Krista Bridges, Jonathan Malen, Joy Tanner, Allie MacDonald, Jon McLaren, Jordan Hayes, Will Bowes, James Thomas, Jonathan Higgins, Claudia Jurt, Lori Alter, Jasmine Chan, Craig Eldridge, Eva Link, John Healy, Hailee Sisera, Bobby Osborne – uscita in sala: 20 giugno qui il trailer italiano

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