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La Ragazza che giocava con il fuoco: Recensione in Anteprima

La Ragazza che giocava con il fuoco (Flickan som lekte med elden, Svezia, 2009) di Daniel Alfredson. Con Michael Nyqvist, Noomi Rapace, Per Oscarsson, Lena Endre, Annika Hallin, Peter Andersson, Georgi Staykov, Sofia Ledarp, Paolo Roberto, Yasmine Garbi, Jocob Ericksson, Johan Kylén.Povero Stieg Larsson. Morto ancor prima di potersi godere il clamoroso successo editoriale che

19 Settembre 2009 10:30

La Ragazza che giocava con il fuoco: Recensione in Anteprima La Ragazza che giocava con il fuoco (Flickan som lekte med elden, Svezia, 2009) di Daniel Alfredson. Con Michael Nyqvist, Noomi Rapace, Per Oscarsson, Lena Endre, Annika Hallin, Peter Andersson, Georgi Staykov, Sofia Ledarp, Paolo Roberto, Yasmine Garbi, Jocob Ericksson, Johan Kylén.

Povero Stieg Larsson. Morto ancor prima di potersi godere il clamoroso successo editoriale che ha investito la sua trilogia Millennium, oltre 10 milioni di copie vendute in tutto il mondo, si starà probabilmente ora rivoltando nella tomba per le trasposizioni cinematografiche dei 3 romanzi che i suoi compatrioti stanno portando in sala.

Dopo il già non esaltante Uomini che odiano le Donne, infatti, Millennium torna al cinema con il 2° capitolo, La Ragazza che giocava con il fuoco, peggiorando ulteriormente la già criticabile situazione. Capitolo fondamentale della trilogia, autentica colonna portante, con decine di personaggi dalle tantissime sfaccettature, magnificamente descritti da Larsson, La Ragazza che giocava con il fuoco esce semplicemente distrutto dalla sfida con il ‘fratello cartaceo’, tanto da far tremare i polsi in vista del 3° ed ultimo capitolo. L’unica via di salvezza? Mai avrei pensato di dirlo, ma a questo punto ben venga Hollywood a salvare Millennium!

Dove eravamo rimasti? Lisbeth Salander aveva aiutato Mikael Blomquist nella sua inchiesta contro il finanziere Wennerström, sparendo del tutto dalla circolazione. Passato un anno, Mikael Blomquist è ormai una celebrità, con Millenium pronto a pubblicare una nuova inchiesta bollente attraverso un numero speciale su un vasto traffico di prostituzione proveniente dall’est. Una bomba giornalistica che farà clamore e cadere tante teste in tutta la Svezia. Peccato che colui che se n’era occupato e la sua fidanzata vengono brutalmente uccisi in casa. Lisbeth Salander, appena tornata in patria dopo aver passato un anno in giro per il mondo, viene immediatamente ritenuta colpevole degli omicidi, finendo sulle prime pagine di tutti i giornali di Svezia. A non credere alla sua colpevolezza c’è solo lui, Mikael Blomquist, che inizia un’indagine parallela a quella ufficiale della polizia, andando così a ricomporre i pezzi di un intricatissimo puzzle, che porta ad un misterioso ed inquietante nome… Zalachenko. Chi sarà mai questo Zala? E cosa c’entra con Lisbeth?

754. Sono le tante, tantissime pagine scritte da Sieg Larsson per questo La Ragazza che giocava con il fuoco, splendido romanzo pieno di sfaccettature e colpi di scena, miseramente ‘umiliati’ da questa trasposizione cinematografica. Il compito per Daniel Alfredson, regista di questo sequel, era obiettivamente complicato. Non tanto perchè Niels Arden Oplev, regista di Uomini che Odiano le Donne, avesse fatto sfracelli, bensì perché il secondo capitolo della trilogia Millennium era ed è quello più ricco, complesso, avvincente ed importante. Tantissimi i personaggi, tante le trame e sottotrame, tanti gli intrecci, tanti i rimandi e tante le minuziose e maniacali discrezioni, capaci di far volare via la lettura e di lanciare la 3° parte, La regina dei Castelli di Carta, inderogabilmente legata alla 2°.

Difficoltà evidentemente eccessive sia per il regista che per lo sceneggiatore, a cui probabilmente la storia del romanzo l’hanno solo raccontata. Non esistono altre motivazioni dinanzi all’incredibile stillicidio che è stato fatto nei confronti del manoscritto originale, con personaggi cancellati, appena tracciati, se non semplicemente stravolti.

Quasi imbarazzante il gigante biondo Niedermann, che sullo schermo ricorda mostruosamente il nostro compianto Mario Carotenuto, per non parlare di Bublanski e di tutti gli agenti che si occupano del “caso Lisbeth”, praticamente mai presi in considerazione, o del pugile Paolo Roberto, a cui vengono cambiati i connotati genetici, diventando bianco (in realtà ad interpretare il pugile Paolo Roberto è stato chiamato lo stesso Paolo Roberto).

Avendo letto il romanzo ho sincere difficoltà a capire se chi non l’ha fatto possa capire effettivamente la trama del film (sono comunque propenso per il NO, almeno non nei minimi particolari), malamente sceneggiato e con degli evidenti buchi all’interno della trama. Neanche l’azione si salva, regalando pochissimi momeni degni di nota, confermando così le perplessità iniziali. Al cinema, infatti, doveva arrivare solo il primo capitolo, Uomini che Odiano le donne, con i due sequel realizzati per la tv. Il clamoroso successo del film, e quello continuo della trilogia, hanno invece fatto cambiare le carte in tavola alla Yellow Bird, casa di produzione svedese, che ha così voluto portare tutti e 3 i titoli in sala. Peccato che l’impianto televisivo sia evidentemente rimasto, dando chiari segni di “forzatura commerciale”. Millennium doveva arrivare al cinema. Come, a quanto pare, passava ed è passato in secondo piano.

Giustificato a questo punto il timore per il 3° ed ultimo capitolo, in arrivo nella primavera del 2010, aspettando speranzosi i remake in salsa hollywoodiana, che sinceramente peggio di così non potranno mai e poi mai essere. Non ci credo neanche se lo vedo.

Uscita in Sala: 25 settembre

Voto Federico: 3
Voto Simona: 5
Voto Carla: 4,5