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Funny People – La recensione in anteprima

Funny People (Funny People) Regia di Judd Apatow. Con Adam Sandler, Seth Rogen, Leslie Mann, Eric Bana, Jonah Hill, Jason Schwartzman, RZA, Maude Apatow, Aubrey Plaza, Iris Apatow, Aziz Ansari, Andy Dick, Sarah Silverman George Simmons ha tutto quello che si sogna dalla vita. E’ un comico di successo, ricco, la gente lo adora e

pubblicato 16 Ottobre 2009 aggiornato 2 Agosto 2020 10:21

Funny People (Funny People) Regia di Judd Apatow. Con Adam Sandler, Seth Rogen, Leslie Mann, Eric Bana, Jonah Hill, Jason Schwartzman, RZA, Maude Apatow, Aubrey Plaza, Iris Apatow, Aziz Ansari, Andy Dick, Sarah Silverman

George Simmons ha tutto quello che si sogna dalla vita. E’ un comico di successo, ricco, la gente lo adora e lui ama farla ridere. Quando però scopre di avere solo pochi mesi di vita a causa di un male incurabile la sua esistenza cambia radicalmente, anche grazie all’incontro con Ira Wright, un aspirante comico senza esperienza che sogna di sfondare. I due si incontrano in un locale dove si esibiscono in uno spettacolo di stand-up. George nota la vena comica di Ira e gli propone di diventare il suo assistente personale, trasformandolo piano piano nell’unico amico al suo fianco, in quelli che crede gli ultimi momenti della sua vita. Una cura sperimentale pare però essere riuscita a sconfiggere la sua malattia.

Ci può essere qualcosa di più tragico della morte di un uomo che ha speso la propria vita per far ridere gli altri? George Simmons (un ottimo Adam Sandler) è uno fra i comici più famosi del mondo dello stand-up, i suoi monologhi sono caustici e irriverenti. Amato dal pubblico, George è idolatrato da chi sogna di diventare un comico professionista. Il mondo di George rischia di crollare quando una terribile diagnosi gli concede meno di sei mesi di vita. La scelta di George è radicale; inutile piangere e comunicare al mondo la sua malattia, la sua missione è fare ridere e giocare con la morte è l’unica speranza per esorcizzare la paure. Sul palco si esibisce come un uomo di successo, ma presto George capisce di essere uno che nella vita ha perso tutto, dalle amicizie all’amore, quello vero. Gli ultimi momenti si trasformano nell’occasione di un ripensamento, della redenzione, per lo meno di un tentativo.

In un canto del cigno del comico morente, George viene accompagnato da Ira (Seth Rogen), un aspirante comico ricco solo di buona volontà, che accetta il colpo della vita diventando assistente del celebre comico e suo migliore amico (a pagamento). Si concretizza così un rapporto asimmetrico, in cui Ira guarda adorante dal basso verso l’alto il suo “datore di lavoro” ma che presto si rivela essere diametralmente opposto rispetto a quello che poteva sembrare. Si ride parecchio con battute dal sapore ebraico degne del miglior Woody Allen, ma il groppo in gola per la prossima sventura è difficile da mandar giù. Meravigliosamente agrodolce.

Siamo arrivati solo a metà film, però. Un curioso medico dall’accento scandinavo infatti porta buone notizie. La cura sperimentale a cui si è sottoposto George pare avere sconfitto la malattia e nel suo sangue non ci sarebbe più traccia del terribile male. Una seconda vita viene così regalata al comico che però non coglie l’occasione per dimostrare che la sua redenzione è genuina e sincera. La brusca sterzata è un colpo basso di Judd Apatow che nella prima parte di un film fluviale per durata e contenuti aveva saputo mantenere forte equilibrio tra commedia e tragedia.

Purtroppo nella seconda parte vediamo un altro film, una canonica commedia dove un uomo cerca di riconquistare l’amore perduto, prima ci riesce poi la perde di nuovo e poi chissà…

Forse non ci si poteva aspettare un capolavoro dal regista di 40 anni vergine e Molto incinta, ma le premesse erano buone e la presenza di Adam Sandler in una versione “adulta” offrivano buone prospettive. Inspiegabili i motivi per cui Sandler riesca a mietere gradissimo successo in patria ma all’estero non sia riconosciuto per il valore che sa dimostrare. In Italia facilmente lo si ricorda solo per parti minori o comunque film dal taglio adolescenziale. Lo splendido Ubriaco d’amore di Paul Thomas Aderson e, in parte questo Funny People, dovrebbero poter dimostrare le sue qualità attoriali, ma un’etichetta di questo tipo è difficile da togliere.

Funny People esce nei cinema il 16 ottobre

Voto Carlo 6