Isabella Rossellini: film e curiosità da “Velluto Blu” a “La morte ti fa bella”

Mi piace molto Isabella Rossellini. Sia come attrice che come stile, che come donna. Una donna che non ha paura di invecchiare e di mostrarsi così com’è, con gli anni che passano sul volto e sul corpo. E nonostante tutto (ma soprattutto per questo) rimane bellissima e solare. Per festeggiare i suoi 61 anni ecco un post con curiosità, 31 foto e filmografia.

1. Nata il 18 giugno 1952 a Roma
2. Vero nome: Isabella Fiorella Elettra Giovanna Rossellini
3. Altezza: 1,73 m
4. E’ la figlia dell’attice Ingrid Bergman e del regista Roberto Rossellini.
5. Ha lavorato come modella e come corrispondente americana per la televisione italiana RAI.
6. Matrimoni: due. Il primo con Martin Scorsese, dal 29 settembre 1979 al 1 novembre 1982: hanno divorziato, hanno adottato un bambino, Roberto. Il secondo con Jon Wiedemann, dal 1983 al 1986; hanno avuto una figlia di nome Elettra e hanno divorziato.
7. Sua sorella gemella si chiama Isotta ed è professoressa di letteratura alla Columbia, New York University, Princeton e Harvard.
8. Nel 1990 e nel 1991 è stata scelta dalla rivista People come una delle 50 persone più belle del mondo.
9. Nel 1995 è stata scelta dalla rivista Empire come una delle 100 star più sexy nella storia del cinema.
10. Ha una casa nel villaggio di Bellport, Long Island, New York.
11. Ha sofferto di scoliosi ed ha subito un intervento chirurgico.
12. Parla italiano, francese e inglese.
13. Isabella ha anche sorellastre e fratellastri: Pia Lindström, Renzo Rossellini, Gil Rossellini (nato nel 1956 e morto nel 2008; la sua storia è raccontata nei documentari Kill Gill 1, Kill Gill 2 e Kill Gil volume 2 e 1/2).
14. Ha avuto una relazione con il regista David Lynch dal 1986 al 1990.
15. Ha avuto delle relazioni con Jon Wiedemann (1983 – 1986), Gary Oldman (1994 – 1996) e Gregory Mosher (1996 – 1997).
16. Il suo film preferito di sua madre è Notorious (1946). Il suo film preferito di suo padre, fatto senza la madre, è La presa del potere da parte di Luigi XIV (1966) (Film per la TV) e Francesco giullare di Dio (1950).
17. È apparsa nel libro Sex di Madonna e nel videoclip Erotica.
18. La figlia Elettra Wiedemann lavora come modella per Lancome, la società che Isabella ha rappresentato per molti anni.
19. È una grande fan di Buster Keaton e Charles Chaplin.
20. E’ stata presidente della giuria del Festival di Berlino 2011.
21. Dice che il suo stile è stato influenzato da Georgia O’Keeffe e Jacqueline Kennedy.
22. Premi:
– Saturn Award 1993 come miglior attrice al Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror Films, USA per La morte ti fa bella (1992).
– Premio alla carriera al Berlino Film Festival 2013 e Menzione Speciale 1998 per Left Luggage (1998): “Per la sua performance eccezionale”.
– Golden Camera 1994 miglior attrice internazionale per Fearless – senza paura (1993).
– Independent Spirit Award 1987 come miglior attrice per Velluto Blu (1986).
– Nastro d’Argento 1980 come migliore attrice esordiente per Il prato (1979).
– Bronze Wrangler 2004 ai Western Heritage Awards per Monte Walsh – Il Nome della Giustizia (2003) (Film Tv).
23. Nel 1987 è stata nominato ai Razzie Awards come peggior attrice non protagonista per Siesta (1987) e I Duri non Ballano (1987). Quell’anno vinse Daryl Hannah per Wall Street. Le altre candidate erano: Gloria Foster – Leonard salverà il mondo, Mariel Hemingway – Superman IV, Grace Jones – Siesta.
25. Ha detto:

Se vai da un terapeuta, ti dicono, ‘Come ti senti riguardo alle rughe?’ E io dico: ‘Non lo so, perché io in realtà non le vedo.’ Vedo le mie mani, ma non vedo la mia faccia, quindi non è un tormento. La vedo solo per cinque minuti al mattino quando mi lavo i denti! Quando si leggono le riviste femminili si legge sempre di questo dramma di invecchiare, di creme anti-invecchiamento, della chirurgia plastica e quant’altro. Ma credo che se siete indipendenti, come ho imparato ad essere io, la vecchiaia è la benvenuta.

Mi piace vedere un film dove non ho bisogno di guardare i titoli per sapere di chi è, in cui un’immagine è sufficiente per dire che questo è David Lynch, questo è Alfred Hitchcock, questo è Spike Lee.

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Isabella Rossellini – Filmografia

– Nina (A Matter of Time), regia di Vincente Minnelli (1976)
– Il prato, regia di Paolo e Vittorio Taviani (1979)
– Il pap’occhio, regia di Renzo Arbore (1980)
– Il sole a mezzanotte (White Nights), regia di Taylor Hackford (1985)
– Velluto blu (Blue Velvet), regia di David Lynch (1986)
– I duri non ballano (Tough Guys Don’t Dance), regia di Norman Mailer (1987)
– Oci ciornie, regia di Nikita Mikhalkov (1987)
– Siesta, regia di Mary Lambert (1987)
– Zelly ed io (Zelly And Me), regia di Tina Rathborne (1988)
– Cappuccetto Rosso (Red Riding Hood), regia di Adam Brooks (1989)
– Cugini (Cousins), regia di Joel Schumacher (1989)
– Cuore selvaggio (Wild at Heart), regia di David Lynch (1990)
– Donne di piacere (Dames Galantes), regia di Jean Charles Tacchella (1990)
– L’assedio di Venezia (Caccia alla Vedova), regia di Giorgio Ferrara (1991)
– La morte ti fa bella (Death Becomes Her), regia di Robert Zemeckis (1992)
– Buona fortuna Mr. Stone (The Pickle), regia di Paul Mazursky (1993)
– The Innocent, regia di John Schlesinger (1993)
– Fearless – Senza paura (Fearless), regia di Peter Weir (1993)
– Wyatt Earp, regia di Lawrence Kasdan (1994)
– Amata immortale (Immortal Beloved), regia di Bernard Rose (1994)
– Croce e delizia, regia di Luciano De Crescenzo (1995)
– Big Night, regia di Campbell Scott e Stanley Tucci (1996)
– Fratelli (The Funeral), regia di Abel Ferrara (1996)
– Left Luggage, regia di Jeroen Krabbé (1998)
– Gli imbroglioni (The Impostors), regia di Stanley Tucci (1998)
– Il cielo cade, regia di Andrea Frazzi e Antonio Frazzi (2000)
– Empire – Due mondi a confronto, regia di Franc. Reyes (2002)
– Roger Dodger, regia di Dylan Kidd (2002)
– Le valigie di Tulse Luper – La storia di Moab (The Tulse Luper Suitcases, Part 1: The Moab Story), regia di Peter Greenaway (2003)
– La canzone più triste del mondo (The Saddest Music in the World), regia di Guy Maddin (2003)
– The Tulse Luper Suitcases, Part 2: Vaux to the Sea, regia di Peter Greenaway (2004)
– King of the Corner, regia di Peter Riegert (2004)
– Heights, regia di Chris Terrio (2005)
– La Fiesta del chivo, regia di Luis Llosa (2005)
– The Architect, regia di Matt Tauber (2006)
– Infamous – Una pessima reputazione (Infamous), regia di Douglas McGrath (2006)
– Brand Upon the Brain! A Remembrance in 12 Chapters (voce), regia di Guy Maddin (2006)
– Un marito di troppo (The Accidental Husband), regia di Griffin Dunne (2008)
– Two Lovers, regia di James Gray (2008)
– My Dog Tulip (voce), regia di Paul Fierlinger e Sandra Fierlinger (2009)
– La solitudine dei numeri primi, regia di Saverio Costanzo (2010)
– Late Bloomers, regia di Julie Gavras (2011)
– Pollo alle prugne, regia di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud (2011)
– Keyhole, regia di Guy Maddin (2011)
– L’era legale, regia di Enrico Caria (2011)
– Du vent dans mes mollets, regia di Carine Tardieu (2012)
– Nono, het Zigzag Kind, regia di Vincent Bal (2012)
– Silent life, regia di Vladislav Kozlov (2013)
– Deauville, regia di Miguel Cruz Carretero (2013)

Fonte: IMDB