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Superman Returns: come Gesù

Superman Returns di Bryan Singer con Kevin Spacey, Brandon Routh, Kate Bosworth, James Marsden, Frank Langella, Sam Huntington, Eva Marie Saint.

di carla
pubblicato 25 Agosto 2006 aggiornato 3 Agosto 2020 03:59

Dopo cinque anni Superman torna sulla Terra. Molte cose sono cambiate, specialmente Lois Lane che si è fidanzata ed ha un bellissimo bambino di nome Jason. Quello che è rimasto immutato sono i dolori dell’umanità e la minaccia di Lex Luthor, uscito dal carcere. L’eterna lotta tra bene e male continua.

Diciamocelo francamente: riportare in vita il personaggio di Superman era estremamente rischioso, il ricordo di Christopher Reeve è ancora vivo in tutti noi. Eppure Bryan Singer riesce a creare un ideale proseguimento della storia e del tempo che fu. Ci riesce prima di tutto grazie ad una bella storia e ad una sceneggiatura solida (di Michael Dougherty & Dan Harris) e poi grazie ad un cast perfettamente in parte. Brandon Routh ha il fisico, la prestanza, la mascella e il ciuffo adatti al supereroe, Kevin Spacey è un degno avversario, diabolicamente affascinante e magnifico nello sguardo e nelle movenze, Kate Bosworth è una Lois innamorata e tormentata. Frank Langella (il direttore del giornale) ed Eva Marie Saint (la madre di Clark) sono due comparsate di lusso, attori indimenticabili invecchiati con dignità ed orgoglio. Persino le “piccole” caratterizzazioni sono ottime: Parker Posey (Kitty) riesce a tenere testa persino a Kevin Spacey, Tristan Lake Leabu è un tenerissimo spaesato Jason.
Quello però che salta agli occhi è il fatto che Superman non è un film “fumettoso”. Affatto. Superman è un film religioso.

Contiene tutti gli elementi classici dell’iconografia cristiana: Superman mandato per salvare l’umanità dal male, l’impossibilità di essere umano e di stare con la donna amata, la Passione, la morte e l’immancabile resurrezione. E, non dimentichiamoci, il padre (come non commuoversi davanti alla “clip” di Marlon Brando?) che diventa figlio e il figlio che diventa padre. Persino la Trinità. Il cerchio si chiude. E prosegue.

Voto Carla: 7/8
Voto Gabriele: 6

La critica americana ha amato molto il film e i voti complessivi sono decisamente buoni. Escono fuori dal coro il Chicago Sun-Times (“un film depresso”), il New York Times e il San Francisco Chronicle (“Superman Returns non ha ragione di essere”).

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