Home Curiosità L’atto di uccidere – The Act of Killing, il trailer: dal 17 ottobre al cinema

L’atto di uccidere – The Act of Killing, il trailer: dal 17 ottobre al cinema

Tre anziani attori indonesiani, apparentemente innocui, raccontano alle telecamere la loro storia, la storia scritta dai vincitori…

pubblicato 15 Ottobre 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 08:31

Nel 1950, dopo anni di guerriglia, l’Indonesia raggiunse l’indipendenza dai colonizzatori olandesi sotto la guida del suo primo Presidente Sukamo: la pace durò poco e nel 1965 il generale Suharto organizzò un colpo di stato, sostenuto dagli Stati Uniti, rovesciando il governo e dando inizio a una purga che portò alla morte di centinaia di migliaia (c’è chi dice almeno un milione) di vittime filocomuniste o legate all’ex Presidente Sukamo.

Joshua Oppenheimer, con Werner Herzog in veste di produttore esecutivo, ha trascorso alcuni anni in Indonesia, per documentare la storia di Anwar Congo e i suoi amici. Ora sono anziani attori, volti noti della televisione indonesiana, ma un tempo erano i capi degli squadroni della morte che imperversavano sull’isola di Giava. Giovani bagarini che lavoravano davanti ai teatri, entrarono ben presto nell’orbita dei ribelli di Suharto e, una volta iniziato il colpo di stato, diedero personalmente il loro contributo a uccidere o a ordinare l’eliminazione di migliaia di persone: cinesi, filocomunisti e dissidenti (o presunti tali) di vario genere.

L’atto di uccidere – The Act of Killing è un film che parla di colpevoli che hanno vinto; non ci troviamo di fronte a un docufilm come Il nemico del mio nemico (Kevin MacDonald), dove Klaus Barbie è costretto a fuggire dall’Europa in fiamme. Qui i colpevoli di genocidio sono delle star, un modello per milioni di giovani: nessuno li ha costretti a raccontare le loro storie, loro sono i vincitori e scrivono la storia a modo loro. La particolarità grottesca, ridicola e drammatica di questo film è che per mettere a loro agio le “tre star”, il regista Oppenheimer ha dovuto inventarsi copioni e scenografie da musical in modo tale che i protagonisti potessero raccontare in maniera “consona” le loro gesta. Premiato e acclamato in numerosi festival in tutto il mondo, L’atto di uccidere ha vito il Panorama Audience Award al Berlin Film Festival 2013.