Home Curiosità Quentin Tarantino: “Il cinema è la mia religione”

Quentin Tarantino: “Il cinema è la mia religione”

Il regista, al termine della premiazione, ha dichiarato: “Dedico questo premio a tutti coloro che amano il cinema più della vita stessa.”

pubblicato 21 Ottobre 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 08:18

Quentin Tarantino aggiunge l’ennesimo riconoscimento al suo palmares e a ventun’anni di distanza dal geniale esordio con Le iene, il regista è stato insignito del Lumiere Award, prestigioso premio francese giunto alla quinta edizione e che negli scorsi anni era stato assegnato ad artisti del calibro di Clint Eastwood, Milos Forman, Gerard Depardieu e Ken Loach.

La premiazione si è tenuta al Lyon Convention Center, di fronte a 3000 invitati che hanno accolto il regista con lo stesso calore normalmente riservato a una rockstar e Tarantino non ha deluso le aspettative, esibendosi in discorsi dal tono “messianico”, spalleggiato dagli amici Tim Roth, Harvey Keitel e Uma Thurman, che hanno celebrato Tarantino, elogiandone le doti e amplificando il suo contributo fondamentale alla cinematografia mondiale.

Il regista, insignito anche del prestigioso titolo di Chevalier des Arts et des Lettres della Repubblica Francese dal Ministro Aurelie Filippeti, ha messo in piedi uno show personale e visibilmente commosso ha deliziato il pubblico con le sue dichiarazioni:

“Mi sono sempre considerato un lupo solitario, un Silver Surfer. Non ho mai avuto una famiglia, le persone che sono sul set sono la mia famiglia. Il loro affetto e il loro rispetto è tutto ciò che voglio. Sono onorato di ricevere questo premio nella città dove il cinema è stato inventato. Non so cosa sarebbe di noi se il padre e la madre dei fratelli Lumiere non si fossero mai incontrati. Probabilmente venderei hamburger da McDonalds.”

Immancabile scroscio di risate, applausi e poi il gran finale che ha steso definitivamente il pubblico d’oltralpe:

“Il Cinema è la mia religione e la Francia è il Vaticano, dedico questo premio a tutti coloro che amano il cinema più della vita stessa!”