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Francesco Rosi è morto: il ricordo di Blogo

Francesco Rosi è morto. Blogo ricorda il novantaduenne regista di Mani sulla città.

pubblicato 10 Gennaio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 19:04

Francesco Rosi è morto: il novantaduenne regista e sceneggiatore napoletano è deceduto questa mattina a Roma. A dare la tragica notizia è stato Il mattino che non ha reso noto le cause del decesso.

Ripercorriamo insieme la carriera di Francesco Rosi, regista di capolavori entrati nella storia del cinema italiano come “Mani sulla città”, “Cadaveri eccellenti” e “Il caso Mattei”.

Francesco Rosi nasce a Napoli il 15 novembre 1922 e il suo esordio nel mondo dello spettacolo è nel 1946 in teatro come assistente di Ettore Giannini per l’allestimento di “‘O voto”, opera di Salvatore Di Giacomo.

La prima esperienza cinematografica arriva nel 1948 come assistente regista di Luchino Visconti per i film La terra trema (1948) e Senso (1953). Seguono collaborazioni a diverse sceneggiature tra cui quella di Bellissima, film che vedrà protagonista una memorabile Anna Magnani diretta da Visconti. Nel 1952 Rosi gira alcune scene del film Camicie rosse (1952) di Goffredo Alessandrini e nel 1956 la prima regia condivisa con Vittorio Gassman per il film Kean – Genio e sregolatezza.

I Magliari (1969):

La prima regia in solitaria risale al 1958 con La sfida, film che lancia la carriera da cineasta di Rosi, seguiranno I magliari (1959) con protagonista Alberto Sordi e i primi film-inchiesta con Salvatore Giuliano (1962) e il capolavoro Le mani sulla città (1963) Leone d’Oro al Festival di Venezia.

Dopo una puntata nel fantastico con C’era una volta… (1967) interpretato da Sophia Loren e Omar Sharif arrivano gli anni settanta e tornano i temi tanto cari a Rosi con Uomini contro (1970), opera d’impronta pacifista che mette in luce la follia della guerra e costa a Rosi una denuncia come ricorda il regista stesso in un’intervista:

Per Uomini contro venni denunciato per vilipendio dell’esercito, ma sono stato assolto in istruttoria. Il film venne boicottato, per ammissione esplicita di chi lo fece: fu tolto dai cinema in cui passava con la scusa che arrivavano telefonate minatorie. Ebbe l’onore di essere oggetto dei comizi del generale De Lorenzo, abbondantemente riprodotti attraverso la televisione italiana, che a quell’epoca non si fece certo scrupolo di fare pubblicità a un film in questo modo.

Le mani sulla città (1963):

Nel 1972 arrivano due film con un memorabile Gian Maria Volontè: il film sulla morte di Enrico Mattei raccontata ne Il caso Mattei seguito dal biografico Lucky Luciano (1973) ritratto del famigeratro boss della criminalità italoamericana di New York rispedito in Italia nel 1946 come “indesiderabile”.

Nel 1976 altro capolavoro, Rosi gira Cadaveri eccellenti tratto dal romanzo “Il contesto” di Sciascia e interpretato da Lino Ventura, film seguito da Cristo si è fermato a Eboli (1979) adattamento dell’omonimo romanzo di Carlo Levi che vede ancora Rosi collaborare con Gian Maria Volontè.

Il caso Mattei (1972):

Gli anni ’80 si aprono con il successo di Tre fratelli (1981) interpretato da Philippe Noiret, Michele Placido e Vittorio Mezzogiorno seguito da un adattamento della Carmen (1984) con Plácido Domingo. Nel 1987 Rosi adatta il romanzo di Gabriel García Márquez Cronaca di una morte annunciata fruendo di un grande cast internazionale che include Gian Maria Volontè, Ornella Muti, Rupert Everett, Anthony Delon e Lucia Bosè.

Gli anni ’90 vedono Rosi dirigere ancora un cast internazionale per il drammatico Dimenticare Palermo (1990) con James Belushi, Mimi Rogers, Vittorio Gassman, Philippe Noiret e Giancarlo Giannini.

Dimenticare Palermo (1989):

Nel 2005 il regista riceve una laurea ad honorem in «Pianificazione territoriale urbanistica ed ambientale» presso l’università Mediterranea di Reggio Calabria per il suo capolavoro Le mani sulla città, riconoscimento seguito nel 2008 dal prestigioso Orso d’Oro alla carriera assegnatogli al Festival di Berlino e nel 2012 dal Leone d’oro alla carriera consegnato al regista in occasione della sessantanovesima edizione del Festival del cinema di Venezia.

L’ultima regia di Rosi risale al 1997, anno in cui il regista dirige La tregua, un dramma a sfondo bellico co-prodotto da Italia, Francia, Germania e Svizzera e tratto dal romanzo omonimo di Primo Levi. Il film interpretato da John Turturro venne dedicato “a Pasqualino e Ruggero”, ovvero al direttore della fotgrafia Pasqualino De Santis, morto in Ucraina durante le riprese e al montatore Ruggero Mastroianni morto poco prima di ultimare il montaggio.

Francesco Rosi racconta il film “Il caso Mattei”:

FILMOGRAFIA

Camicie rosse (1952), alcune scene (regia di Goffredo Alessandrini)
Kean – Genio e sregolatezza, co-regia di Vittorio Gassman (1956)
La sfida (1958)
I magliari (1959)
Salvatore Giuliano (1962)
Le mani sulla città (1963)
Il momento della verità (1964)
C’era una volta… (1967)
Uomini contro (1970)
Il caso Mattei (1972)
Lucky Luciano (1973)
Cadaveri eccellenti (1976)
Cristo si è fermato a Eboli (1979)
Tre fratelli (1981)
Carmen (1984)
Cronaca di una morte annunciata (1987)
12 registi per 12 città (1989) – documentario
Dimenticare Palermo (1990)
Diario napoletano (1992)
La tregua (1997)