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Fury: curiosità sul film di guerra con Brad Pitt

Fury: curiosità e note di produzione del film di guerra con Brad Pitt.

pubblicato 2 Giugno 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 15:22

Debutta oggi 2 giugno nei cinema italiani Fury, il film di guerra diretto da David Ayer che vede protagonista Brad Pitt a capo di un equipaggio di un carro armato americano che durante le ultime fasi della seconda guerra mondiale viene inviato oltre le linee nemiche naziste.

A seguire trovate curiosità, interviste, note di produzione e una recensione del film.

 

 

Trama e scenario

Aprile 1945. Mentre gli alleati sferrano l’attacco decisivo in Europa, il sergente dell’esercito americano Don Collier, da tutti chiamato “Wardaddy” (Brad Pitt), guida un’unità di cinque soldati in una missione mortale dietro le linee nemiche a bordo di un carro armato Sherman (chiamato, appunto, “Fury”). Una missione temeraria ed eroica nel cuore della Germania nazista, ormai al collasso. In inferiorità numerica, disarmati e con una recluta giovane e inesperta nel plotone, Wardaddy e i suoi uomini dovranno ricorrere a tutto il proprio coraggio e alla propria arguzia per
sopravvivere agli orrori della guerra.

Fury è ambientato nel 1945, nella Germania della fine della guerra. “La guerra è pressoché finita e questo ‘elefante morente’, l’impero nazista, è alle sue ultime battute” , spiega Ayer. “È un mondo diverso rispetto a quelli che siamo abituati a vedere nei comuni film di guerra, in cui si celebrano campagne vittoriose come l’invasione dell’ Europa, il D-Day, l’Offensiva delle Ardenne o altre famose battaglie cui le truppe americane hanno preso parte. Uno dei periodi maggiormente trascurati è proprio quello dell’ultimo sussulto dell’impero nazista, con l’esercito americano distrutto da anni di combattimenti e quasi a corto di manodopera. I
soldati erano esausti. Durante la seconda guerra mondiale si combatteva strenuamente fino alla vittoria o alla morte, o fino ad essere feriti così gravemente da essere rispediti a casa. Il fanatico regime era al collasso e in quel momento si viveva in un ambiente confuso in cui chiunque poteva essere il nemico. È una condizione che grava moltissimo sull’animo di un uomo che sta combattendo”

L’equipaggio

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Brad Pitt è WARDADDY

A guidare la compagnia è Don Collier, meglio conosciuto con il suo nomignolo di guerra, WARDADDY, interpretato da Brad Pitt.

“Wardaddy rappresenta la colonna portante dell’esercito in un’epoca in cui sergenti e sottufficiali imbracciavano davvero insieme le armi” dice il regista David Ayer. “È un uomo molto pratico e pragmatico e l’unica cosa che gli interessa è portare a termine la propria missione”. Ma Wardaddy è anche un uomo con un passato nascosto. “Sta cercando di redimersi attraverso questo incredibile atto di penitenza che consiste nel combattere per liberare l’Europa. Ha un suo codice morale, ma si tratta di una moralità molto diversa da quella di un civile qualsiasi. È lo specchio di quell’epoca. È stoico, ma pieno di vita e spiritoso. Un grande affetto lo lega ai suoi uomini e nutre un odio profondo per i nemici”.

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Shia LaBeouf è BOYD SWAN

“È l’artigliere e di fatto il comandante in seconda del Fury”, dichiara l’attore. “Fa funzionare l’arma principale, il cannone 70 millimetri ad alta velocità. È un gelido killer, ma anche un uomo di fede. È stato molto interessante per me cercare di capire come un uomo che legge scritture sacre e che ha fede, un cristiano, possa combattere con tanta ferocia”.

Per esplorare questo duplice aspetto del personaggio, LaBeouf ha fatto tesoro degli incontri con il personale militare che mostrava queste caratteristiche. Ad esempio, ha passato moltissimo tempo con Don Evans, un veterano della seconda divisione armata che aveva combattuto durante la seconda guerra mondiale. “È un cristiano, un uomo retto che riesce a spiegarti perfettamente qual è la differenza tra uccidere un uomo e assassinarlo, e c’è una grande differenza”, dice l’attore. “Vive la sua vita secondo le regole, ma non avrebbe nessun problema ad ucciderti se tu non lo fai e non avrebbe alcun problema ad addormentarsi la sera. Credo che Dio faccia nascere alcune persone per collezionare anime, una sorta di Cristo mietitore per conto di Dio”.

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Logan Lerman è NORMAN ELLISON

Il fulcro del film, secondo Lesher, è il personaggio di NORMAN ELLISON, interpretato da Logan Lerman. “Norman nel film rappresenta il pubblico”, afferma. “È una nuova recluta e praticamente non è stata addestrato. È attraverso i suoi occhi che possiamo imparare qualcosa sul carro armato, sulla grammatica e sulla storia del film”. Ayer ricorda che, durante gli ultimi giorni della seconda guerra mondiale, era frequente che molti giovani impreparati venissero catapultati nella battaglia in prima linea. “Dopo l’Offensiva delle Ardenne, gli Stati Uniti erano a corto di uomini per cui questi ragazzi venivano addestrati a combattere per tre o quattro settimane e poi spediti in guerra. Norman è del tutto impreparato e diventa in un certo qual modo un loro ostaggio quando viene lanciato in questa gabbia di ferro e trascinato nei combattimenti tra i campi della Germania. Norman finisce per affrontare situazioni per cui non è assolutamente pronto ed è compito di Wardaddy addestrarlo e fargli superare la sua originaria visione di bene e male”.

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Michael Peña è TRINI GARCIA

Dopo aver collaborato con l’attore Michael Peña per il film End of Watch-Tolleranza Zero, Ayer ha creato il ruolo del conducente del tank, TRINI GARCIA, cucendolo proprio addosso a Peña. “Credo che circa 350.000 messicano-statunitensi abbiano combattuto durante la seconda guerra mondiale e molti di loro ricoprivano il ruolo di conducenti nelle forze armate”, afferma Ayer. “È un ragazzo sofisticato e con la testa sulle spalle che avrebbe potuto detenere il comando, ma in quella situazione, stanco, nervoso e stressato, ha cercato di risolvere i suoi problemi con l’alcool. A quei tempi nell’esercito girava moltissimo alcool e lui non sarebbe stato né il primo né l’ultimo conducente ubriaco di tank”.

“È un figo e nonostante la sua stravaganza rende omaggio a tutti quei latini che hanno combattuto durante la seconda guerra mondiale senza che alcun merito gli fosse riconosciuto”,afferma Peña. “Tanto di cappello per David Ayer che ha voluto rappresentare tutti quei ragazzi latinoamericani che hanno combattuto per la loro nazione rimanendo feriti sia psicologicamente che fisicamente”.

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Jon Bernthal è GRADY TRAVIS

Jon Bernthal completa l’equipaggio di Fury interpretando GRADY TRAVIS. “È strisciato fuori dalla melma”, afferma Ayer. “È il tipo di ragazzo figlio dell’era della depressione, cresciuto senza scarpe ai piedi e lavorando fin da quando aveva otto anni nelle fattorie. Non è affatto preparato per affrontare la situazione cui si troverà di fronte”. “Se Wardaddy è la mente, Grady è il braccio”, continua Ayer. Come caricatore ha un rapporto speciale con l’artigliere. “È lui che spala carbone nel forno
e che carica di munizioni il cannone”.

È un rapporto che va oltre il lavoro. “Grady vede Boyd come una sorta di ‘mamma’ del gruppo” afferma Bernthal. “Grady ha un enorme rispetto per Boyd, guida spirituale ed etica per tutti. È attraverso Boyd che riesce a sentirsi in contatto con Dio. Il rapporto caricatore/artigliere è incredibilmente interessante perché dipendono totalmente uno dall’altro, anche se sono molto diversi l’uno dall’altro. Uno è devoto e segue la Bibbia, l’altro pensa solo alle donne e ad uccidere. Siamo praticamente due personaggi fusi insieme, due facce della stessa della stessa persona.

I Carri Armati

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Per girare sono stati usati cinque dei principali carri armati, tutti modelli diversi del M4 Sherman Tank che nel film sono stati soprannominati Fury, Matador, Lucy Sue, Old Phyllis e Murder Inc.

Per Ian Clarke, il coordinatore dei mezzi di scena e Jim Dowdall, supervisore della squadra del tank, la ricerca di cinque originali carri armati risalenti all’epoca della seconda guerra mondiale è iniziata in modo particolare: chiamando i vecchi colleghi. “La comunità dei veicoli militari in Gran Bretagna è piuttosto piccola e più o meno ci conosciamo tutti”, afferma Dowdall. Per scegliere l’equipaggio dei tank, dice Dowdall, “abbiamo pensato che la strategia migliore sarebbe stata quella di ricorrere a delle reali ed addestrate truppe di carri armati. Non semplici appassionati, ma uomini che avevano di recente combattuto in Afghanistan o in altri teatri di guerra. Questi non sanno solo guidare perfettamente un carro armato, ma anche prendere una decisione velocemente nel caso di un malfunzionamento di uno di questi veicoli vecchi di settant’anni”.

Per il carro armato Fury, durante la produzione sono stati utilizzati tre veicoli. Il primo, ovviamente, era un carro armato vero, uno Sherman con un cannone da 76mm, fornito dal Tank Museum di Bovington. Inoltre, è stato ricreato un set per le riprese specializzate e per tutte le altre necessità. Il veicolo finto è stato costruito sulla base di un carro armato con una piattaforma montata sulla parte superiore, così che la troupe e le telecamere potessero filmare proprio a bordo del tank. Per le riprese all’interno di Fury, lo scenografo Andrew Menzies ha ricreato l’interno del carroarmato. “Era la sfida tecnica più grande. Si tratta di un set molto piccolo ed ogni parete doveva essere removibile per consentire a David di filmare da qualsiasi angolatura. Allo stesso tempo doveva essere montato su una sospensione cardanica per fare in modo che si muovesse dando l’idea di un veicolo in movimento e, ovviamente, poiché l’avrebbero sballottato non avrebbe potuto avere nessuna parte traballante o che si potesse perdere”.

Gary Jopling, l’assistente scenografo, è riuscito a creare un set per la parte superiore del carro armato disegnando dei modelli prima di procedere alla costruzione della struttura. “Fa qualsiasi cosa potrebbe fare un vero carro armato”, dice. “Il bilanciere gli da la possibilità di oscillare, la torretta può girare di 360 gradi e il cannone può sollevarsi e fare fuoco” . Per ricreare gli interni tutto lo staff di scenografi ha studiato nei minimi dettagli i veri carri armati, ingrandendo poi ogni particolare del 10%. Dopo questa analisi approfondita, hanno creato un set costituito da una scatola di metallo ricoperta di vetroresina con 42 pezzi removibili sistemati lungo tutte le pareti che consentono il migliore piazzamento possibile della telecamera. Jopling e gli altri responsabili degli accessori di scena, hanno riempito l’interno della scenografia con oggetti recuperati da carri armati veri. “Abbiamo raccolto pezzi dai vari appassionati di tank presenti in tutta la nazione per assicurarci che il risultato fosse realistico. Tutto funziona esattamente come potrebbe funzionare su un vero carro armato.

I veterani

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Le testimonianze di veterani dela seconda guerra mondiale sono state utilizzate per rendere il film il più realistico possibile.

Donald Evans, che militava in una compagnia di ricognizione del 66esimo reggimento armato della seconda divisione corazzata, dice: “non sapevo molto sul secondo reggimento quando fui assegnato lì. Non sapevo nemmeno se fosse in Africa”.

Paul Andert mentì circa la sua età nel 1940 per arruolarsi nell’esercito a 17 anni e diventò sergente maggiore del 41esimo reggimento della fanteria nella seconda divisione corazzata durante la guerra. “Patton divenne il nostro comandante. Era molto severo riguardo la nostra educazione”, dice. Ricordando le parole memorabili di Patton riguardo l’importanza per ognuno di loro di essere capace di comandare, Andert cita una delle frasi più utilizzate dal comandante: “Patton diceva ‘gli spaghetti non si spingono, si tirano’” volendo con ciò affermare che, per un leader e in qualsiasi mossa, è fondamentale che i tuoi uomini ti seguano. Andert avrebbe ricordato le sue parole più e più volte, battaglia dopo battaglia. “Ha fatto in modo che la guerra diventasse parte di noi, ci ha inculcato l’idea di uscire fuori e muoverci, senza mai fermarci”.

George Smilanich durante la guerra ricopriva il ruolo di autista e, a suo dire, ogni uomo col suo compito “poteva ricoprire la carica di qualsiasi altro uomo. Potevamo scambiarci di ruolo se necessario. Se perdevamo un uomo durante la battaglia, uno degli altri membri della squadra poteva subentrare al suo posto, di qualsiasi lavoro si trattasse. Potevamo guidare una jeep, così come un mezzo a trazione posteriore, o potevamo tranquillamente guidare un tank. Era una grande famiglia felice. Se avessi voluto far guidare il secondo pilota, avrei fatto cambio di posto con lui; se l’artigliere avesse voluto fare un salto fuori, l’assistente al guidatore avrebbe preso il suo posto dietro il cannone. Era sempre il comandante a darci odini e a dirci cosa avremmo dovuto o non avremmo dovuto fare, ma funzionava così. E quando perdevamo qualcuno e un altro uomo subentrava in sostituzione, questi si adeguava immediatamente”.

Ray Steward aveva solo 21 anni nella primavera del 1945, proprio come il giovane Norman Ellison nel film. Assegnato ad un carro armato con il ruolo di tiratore, afferma: “Avevo quattro uomini con me che erano stati addestrati da Patton, io ero il novellino. Provavo a fare del mio meglio. L’allora comandante del carro armato mi metteva sempre alla prova. Successivament e l’artigliere prese il suo posto diventando leader del plotone, mentre altri uomini ovviamente sostituivano lui”.

Com’è stare a bordo di un carro armato quando il nemico ti spara addosso? Nonostante i centimetri di metallo che ti proteggono, è una sensazione ancora più straziante di quanto si possa immaginare. “Quando senti che le raffiche di mitra rimbalzano intorno a te, al tuo carro armato, il solo sentirne il rumore ti scuote profondamente”, dice Evans. “Non hai nessun posto in cui nasconderti”. Una volta distrutto un carro armato, all’equipaggio viene assegnato un nuovo veicolo. Quanto coraggio ci vuole per salire a bordo di un nuovo tank? Steward fa spallucce, “devi solo rassegnarti e salirci”, dice.

Le memorie dei veterani dei carri armati prendono vita in Fury. Venivano sparati talmente tanti proiettili che il calore sprigionato poteva fondere la canna. La differenza tra l’artiglieria in entrata e quella in uscita si riconosceva dal fischio che emetteva. Un carro armato Sherman a corto di 10 munizioni poteva sfruttare la sua eccezionale mobilità contro i possenti carri armati Tiger tedeschi. Sono questi dettagli che hanno reso il film così veritiero.

Curiosità

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– Il film è stato girato in 62 giorni.

– Il regista David Ayer dice che non si è cercato di rendere la guerra “romantica” come avviene in un sacco di film.

– Ayer ha voluto fare un film autentico e reale con veri carri armati Sherman e oggetti di scena reali.

– Il film si svolge nel’arco di una giornata, dalla mattina alla sera e quattro settimane prima della fine della guerra. Il film mostrerà ciò che stava succedendo in quei giorni finali.

– Molte delle riprese effettuate da Ayer sono state ispirate da fotografie reali prese in prima linea.

– Ayer ha lavorato alla sceneggiatura per molti anni. I suoi amici e coloro che hanno lavorato con lui dicono che è la sua migliore sceneggiatura.

– Bruce Crompton, che possiede la più grande collezione privata di veicoli militari nel Regno Unito (forse del mondo), ha prestato carri armati e uniformi per le riprese. La collezione in uso è valutata circa 7 milioni di sterline (oltre 12 milioni di dollari). Crompton era entusiasta di far parte del progetto.

– Nel film si è usato un vero carro armato Tiger. I Tiger erano mezzi estremamente rari anche durante la seconda guerra mondiale dal momento che ne dono stati prodotti solo 1.400 e ad oggi ne rimangono solo 7.

– La produzione ha acquistato un cappotto militare tedesco in perfettte condizioni e mai usato e da quel modello hanno ricreato centinaia di costumi. La Germania ha utilizzato 30 diversi modelli di mimetizzazione durante la guerra e la produzione ha cercato di ricrearli tutti. Uno dei modelli di mimetizzazione era chiamato “Lieber” ed è stato l’ultimo ad essere creato durante l’ultimo mese di guerra.

– Il film ha avuto fino a 350 comparse utilizzate per una sola scena.

– Alcune delle armi usate in Fury sono stati utilizzate anche in Salvate il soldato Ryan, Band of Brothers e The Pacific.

– Questa è la prima volta che un vero carro armato “Tiger I” viene utilizzato per la produzione di un film sulla seconda guerra mondiale. Sul set è stato utilizzato un “Tiger 131” dal Museo di Carri Armati Bovington del Regno Unito, si tratta dell’unico Tiger pienamente funzionante nel mondo.

– Il cast ha subito un rigoroso mese di campo di addestramento, in cui il test finale era pilotare un vero carro armato durante un esercizio di combattimento. Nonostante sia molto più vecchio dei suoi compagni di cast, Brad Pitt ha fatto in modo di partecipare a tutto l’allenamento fisico a fianco degli altri attori.

– Shia LaBeouf ha racontato di aver perso un dente e di non aver mai fatto una doccia durante le riprese.

– Durante le riprese, Brad Pitt e Shia LaBeouf sono quasi venuti alle mani con il collega Scott Eastwood mentre la macchina da presa stava girando. Eastwood continuava a sputare tabacco da masticare sul carro armato e Pitt e LaBeouf ha visto questo come una mancanza di rispetto verso la loro “casa” e hanno cominciato a discutere animatamente con Eastwood. La situazione si era abbastanza riscaldata fino a che Pitt e LaBeouf hanno scoperto che nella sceneggiatura c’era proprio scritto che il personaggio di Eastwood dovesse sputare il suo tabacco sul carro armato.

– Il taglio sul volto di Shia LaBeouf è reale. Se lo è inflitto da solo per aggiungere un ulteriore realismo alla sua performance.

– Il taglio di capelli di Jon Bernthal e di Brad Pitt non erano esattamente “da regolamento”.

– L’unità a cui appartiene l’equipaggio del carro armato è la Seconda divisione corazzata dell’esercito degli Stati Uniti, nota anche come “Hell on Wheels”.

– L’arma portata da Brad Pitt, che usa per sparare ad alcuni soldati tedeschi, è una Sturmgewehr 44, nota anche come StG 44, il primo fucile d’assalto al mondo.

– La pistola di Wardaddy è una Smith & Wesson M1917 in dotazione per lo più durante la guerra per integrare le Colt M1911 che cominciavano a scarseggiare.

– I carri armati Sherman visti in questo film sono stati considerati i più deboli carri armati dell’epoca. Tuttavia, l’arma L55 M1A2 76 millimetri di Fury è stata in grado di penetrare la corazza anteriore del serbatoio di un Tiger a distanze fino a 700 metri.

– Tutte le comparse nel film sono militari britannici o ex militari.