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Fantastic 4 – I Fantastici Quattro: recensione in anteprima

Josh Trank prova a riavviare il franchise degli iconici Fantastici Quattro, ma il risultato non è all’altezza.

pubblicato 8 Settembre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 12:58

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Il controverso reboot Fantastic 4 – I Fantastici Quattro approda nei cinema italiani e dopo una gogna mediatica per il regista Josh Trank ci troviamo di fronte ad un film dal look coraggioso, ma palesemente rimaneggiato in post-produzione e in gran parte fuori dal controllo artistico del regista.

Nel 2012 l’esordiente Josh Trank regalava al filone supereroistico il notevole Chronicle, un vero e proprio racconto di origine in formato found footage che raccontava di un gruppo di ragazzi che si ritrovano dotati di superpoteri nel più classico stile dei fumetti. Il film, come in precedenza fece Monsters per Gareth Edwards, mette in mostra le potenzialità del giovane filmmaker che viene subito adocchiato da 20th Century Fox, che nel frattempo stava sviluppando un reboot per l’iconica famiglia di supereroi della Marvel creata da Stan Lee e Jack Kirby, il cui successo nel lontano 1961 aprì la strada agli altrettanto iconici X-Men.

In questa moderna re-interpretazione del team di supereroi più longevo della Marvel, quattro giovani (Miles Teller, Michael B. Jordan, Kate Mara, Jamie Bell) vengono teletrasportati in un pericoloso universo alternativo, che altera la loro forma fisica in un modo sconvolgente. Le loro vite vengono inequivocabilmente stravolte e una volta tornati alla loro dimensione il team dovrà imparare a controllare le loro nuove abilità e a lavorare insieme per difendere la Terra da un amico divenuto una potente e letale nemesi interdimensionale (Toby Kebbell). Ambientata nella New York contemporanea, questa rivisitazione si concentra sui Quattro prima che diventino una squadra, quando erano solo dei giovani idealisti pronti a lanciarsi verso l’ignoto a dispetto di tutto.

Per quanto riguarda la trama del film, anche se differisce in diversi punti dalla creazione originale della coppia Lee/Kirby si tratta in gran parte di farina del sacco Marvel e più precisamente di materiale proveniente dalla nuova serie Ultimate Fantastic Four pubblicata a partire dal 2004 e come accaduto anche con altri supereroi come Spider-Man, gli X-Men, Hulk e Iron Man, questo reboot a fumetti rinnova e aggiorna il fumetto originale per un pubblico più giovane e nel caso dei Fantastici 4 li ripropone come nel film di Trank, più giovani e trasformati in mutanti e supereroi da un viaggio interdimensionale nella Zona-N finito male e da cui avrà origine anche la nemesi Doom. Trank vi ha aggiunto un cambio di backround per il personaggio dello scienziato Victor von Doom diventato il programmatore Victor Domashev e l’introduzione di una famiglia Storm afro-americana e di una Susan di etnia bianca divenuta figlia adottiva degli Storm.

Come capita spesso quando si maneggia materia prima da immaginario collettivo il rischio di contrariare parte della platea e in particolare i puristi ad oltranza del materiale originale è parte del gioco, anche se in questo caso Trank ha voluto rischiare oltremodo e nel suo entusiasmo creativo si è allontanato a grandi passi da ciò che Stan Lee e Jack Kirby hanno creato e dallo stile ironico e colorato dei fumetti originali, stile che invece i precedenti due film di Tim Story, divertenti ma di certo non memorabili, avevano posto al centro della trama, insieme ai conflitti interni al gruppo di questi mutanti per caso, altro elemento caratterizzante che contraddistingueva il fumetto originale.

Sorvolando su risibili polemiche del tipo una Torcia umana di colore (e allora Nick Fury?), il film di Trank è naufragato ancor prima di uscire nelle sale con molti che si sono affrettati a stroncarlo cavalcando con faciloneria l’onda delle polemiche e delle controversie sorte tra regista e studio. Il problema alla base di questo reboot è il fatto di essere un riavvio di franchise dalle potenzialità mostruose, ma fondamentalmente irrisolto e senza una vera e propria identità, su quest’ultimo punto non possiamo certo dare l’intera colpa a Trank proprio per le controversie poc’anzi citate.

Degno di lode invece il coraggioso tentativo di Trank nel voler dare una brusca virata al franchise con un look dark, gli omaggi al cinema di Cronenberg sono palesi, scegliendo come protagonisti un cast di giovani talenti che strizzano l’occhio ai giovani mutanti di X-Men: L’inizio, ma allora cos’è che non ha funzionato? Semplice durante la visione sembra di assistere ad un incipit senza fine o meglio ad un lunghissimo trailer con personaggi appena abbozzati e dinamiche irrisolte che portano ad una sequenza finale con battaglia “Fantastic 4 vs. Doom” frettolosa e poco coinvolgente.

Fantastic 4 è quindi di fatto una grande occasione persa, un’operazione coraggiosa il cui fallimento è imputabile a più livelli, ma quel che preoccupa di più e che questo franchise sembra stia subendo la medesima sorte dell’Incredibile Hulk in questo momento impantanato per questioni di diritti, anche al Golia verde nonostante un background fumettistico di proporzioni epiche ad oggi non è stata fatta giustizia con un film all’altezza di cotanta imponenza immaginifica, sarà questo anche l’inevitabile destino dei Fantastici 4? Speriamo di no, ma nel frattempo confidiamo in un Fantastic Four 2 che riesca ad esprimere tutte le potenzialità disattese da questo reboot.

 

[rating title=”voto di Pietro” value=”4.5″ layout=”left”]

Fantastic 4 – I Fantastici Quattro (Fantastic Four, USA 2015). Un film di Josh Trank. Con Miles Teller, Michael B. Jordan, Kate Mara, Jamie Bell, Toby Kebbell, Tim Blake Nelson, Jodi Lyn Brockton, Chet Hanks, Shauna Rappold, Christopher Heskey, Jerrad Vunovich, Wayne Pére, Don Yesso, Gus Rhodes, Tim Heidecker. Uscita giovedì 10 settembre 2015.