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Inside Out: le recensioni Americane e Italiane

I pareri dei critici davanti al capolavoro “Inside Out”

di carla
pubblicato 21 Settembre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 12:33

La redazione di Cineblog ha amato tantissimo Inside Out. E voi? Dopo la nostra recensione (con voti altissimi) oggi leggiamo i pareri dei critici Americani e Italiani. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha raccolto il 98% di voti positivi. Decisamente un successo.

Richard Roeper – Chicago Sun-Times: “Inside Out” è un’avventura splendida, dolce, divertente, a volte struggente e triste che merita una nomination all’Oscar 2016 per il miglior film. Voto: 4/4

Anthony Lane – The New Yorker: Sulla scala dell’inventiva, sarà difficile superare “Inside Out”, quest’anno.

Christopher Orr – The Atlantic: Bentornata, Pixar.

James Berardinelli – ReelViews: “Inside Out” è il miglior film di produzione americana animato che abbiamo visto da molte estati e merita di essere riconosciuto come tale. Voto: 3.5 / 4

Steven Rea – Philadelphia Inquirer: “Inside Out” è il primo thriller psicologico divertente per tutta la famiglia. Davvero psicologico. E davvero divertente. Voto: 4/4

Andrew Lapin – NPR: “Inside Out” non è solo un segno della rinnovata giovinezza della Pixar. E’ la ragione dell’esistenza della Pixar.

Joe Morgenstern – Wall Street Journal: divertente, imprevedibile, emozionante, bello e profondo.

Gail Pennington – St. Louis Post-Dispatch: I migliori film d’animazione sono fatti tanto per gli adulti che accompagneranno i bambini come per i bambini stessi. Questo è certamente vero per “Inside Out”. Voto: 3/4

Colin Covert – Minneapolis Star Tribune: “Inside Out” è edificante e magico, impeccabile, emozionale e divertente oltre misura. Voto: 4/4

Mary F. Pols – TIME Magazine: Ciò che rende il film così ricco e illuminante, anche per un adulto ben informato con i propri periodi blu, è la rappresentazione di emozioni non come in guerra tra loro, ma piuttosto in un atto costante di giocoleria per mantenere il loro corso umano.

Ann Hornaday – Washington Post: Zio Walt sapeva quello che diceva quando parlava di “Per ogni sorriso, una lacrima.” Con “Inside Out”, i brillanti custodi della sua eredità dimostrano che è bene non solo per le imprese, ma anche essenziale per l’anima. Voto: 4/4

AO Scott – New York Times: “Inside Out” è un piacere assoluto, divertente e affascinante, in rapida evoluzione e ricco di sorprese. E’ anche una difesa verso il dolore, un argomento per la necessità della malinconia vestita con i colori vivaci del divertimento.

Tom Long – Detroit News: è difficile credere che qualcuno possa fare un film più ambizioso e più pienamente realizzato quest’anno di “Inside Out”. Lasciate che il discorso del miglior film agli Oscar 2016 inizi ora. Voto: A +

AA Dowd – AV Club: Non è solo una brillante idea, ma forse il film più concettualmente audace che la Pixar abbia mai prodotto. Voto: A-

Rafer Guzman – Newsday: Solo Pixar poteva trasformare una metafora in una storia di cuore parlando dei dolori della crescita. Assolutamente geniale. Voto: 4/4

Bill Goodykoontz – Arizona Republic: Volete vedere questo film. Avete bisogno di vedere questo film. Perché “Inside Out” è eccezionale, un concetto trasformato in un film brillante, un ritorno per la Pixar non solo in termini di qualità, ma nel prendere rischi, rischi che pagano. Voto: 5/5

Joe Neumaier – New York Daily News: il film più straordinario dell’anno. Voto: 5/5

Chris Nashawaty – Entertainment Weekly: Un film intelligente e psicologicamente intelligente. Voto: A

Lou Lumenick – New York Post: È un’avventura totalmente soddisfacente con un sacco di colpi di scena sorprendenti. Voto: 4/4

Tony Hicks – San Jose Mercury News: Un grande mix di riflessione e di comprensione, il risultato alza il livello di altri studi che cercano di tenere il passo. Voto: 3/4

Todd McCarthy – Hollywood Reporter: il grande trucco della Pixar è operare su due livelli di divertimento accattivante per i bambini e di disarmante intelligenza per gli adulti.

Fabio Ferzetti – Il Messaggero: Addio Freud, bye bye dottor Jung, dite addio a psicofarmaci, lettino dello psicoanalista, terapie di gruppo, mappe elaborate dai neurologi. E’ tutto superato, contorto, inutilmente complicato. Per capire la nostra mente bastano cinque pupazzetti colorati e iperespressivi. (…) Il miglior film Pixar in assoluto, forse no. Ma il più potente dai tempi di UP, senz’altro.

Maurizio Acerbi – il Giornale: Entrare nella testa di un adolescente? Complimenti alla Pixar che ci è riuscita grazie a questo meraviglioso cartone che personifica il “di dentro” di una ragazzina, personificando le sue emozioni. Così, in base alla relazioni che si sviluppano, nella sala di comando, tra gioia, rabbia, tristezza, paura, disgusto, cambiano anche i comportamenti della undicenne Riley, costretta a cambiar città, non sensa problemi. Le trovate sono numerose in un film indimenticabile.

Luca Raffaelli – la Repubblica: Grandioso questo film che riesce a essere profondo eppure popolare, arguto eppure semplice, divertente eppure commovente. Ed è fantastico come, in un prodotto cinematografico, possa respirarsi tanto vero, sincero amore per il meraviglioso e imperfetto genere umano.