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Ortone e il mondo dei Chi: trailer italiano, foto e curiosità

Christian De Sica dà la voce, in italiano, all’elefante Ortone, star protagonista del nuovo film d’animazione Ortone e il mondo dei Chi. In originale c’è Jim Carrey a cui i disegnatori si sono ispirati per le smorfie ed i tratti dell’animale (vedere il trailer dopo il salto per credere). Ma vediamo di scoprire qualche curiosità

di carla
7 Aprile 2008 10:12

ortone soffione

Christian De Sica dà la voce, in italiano, all’elefante Ortone, star protagonista del nuovo film d’animazione Ortone e il mondo dei Chi. In originale c’è Jim Carrey a cui i disegnatori si sono ispirati per le smorfie ed i tratti dell’animale (vedere il trailer dopo il salto per credere). Ma vediamo di scoprire qualche curiosità in più sul film, che sarà nelle nostre sale il 18 aprile.

Il film è tratto dal libro dello scrittore e vignettista Dr. Seuss e racconta la storia di Ortone, un grosso elefante, che sente un debole grido di aiuto provenire da un minuscolo granello di polvere. Il granello ospita la Città dei Chi non So, abitata dai piccolissimi Chi e governata dal Sinda-chi (nella versione italiana doppiato da Paolo Conticini, in originale Steve Carell). Ortone decide di aiutare queste persone perché “una persona è sempre una persona, non importa quanto sia piccola”.

Era il 2003 quando il produttore esecutivo Christopher Meledandri, all’epoca presidente della 20th Century Fox Animation, ha contattato la Dr. Seuss Enterprises e la moglie dell’autore, Audrey Geisel, con l’idea di creare un film animato in 3-D basato su Ortone e il mondo dei Chi. Per il film lo studio ha scelto Jimmy Hayward e Steve Martino come registi; Hayward è stato un animatore nei film della Pixar Toy Story, Toy Story 2, A Bug’s Life, Monsters & Co. e Alla ricerca di Nemo, oltre ad essere stato consulente alla storia e regista delle scene aggiunte di Robots. Martino invece è art director di Robots. Il compito di Hayward e Martino era di rimanere fedeli alle tematiche, ai personaggi e alle immagini di Seuss.


ortone ponte

CHI E’ CHI NELLA CITTA’ DI CHI NON SO… E CHI E’ ‘NI’ A NOOL:
Ortone non è un normale elefante. E’ molto grande, non solo come dimensioni, ma anche per il suo cuore, la sua personalità e la sua simpatia. Ortone spicca per gentilezza, affidabilità e pazienza. Nonostante delle avversità, prese in giro, condanne e minacce notevoli, l’intenzione di Ortone di portare al sicuro la Città di Chi non So rimane incrollabile. Lui è sempre fedele… al 100%. Secondo i realizzatori, Jim Carrey aggiunge ben più che il suo semplice talento di superstar comica al ruolo di Ortone. Jimmy Hayward spiega:

“Jim ha un calore e una simpatia favolosi, che hanno reso Ortone proprio il personaggio dolce ed amabile che conoscevamo dai libri. Mostra una grande forza appassionata e creativa e ha preso decisamente in mano il personaggio. Jim mette tutto se stesso in ogni cosa che fa. Lui recita ogni ciak come se stesse veramente di fronte alle cineprese. Ci ha fornito dei magnifici riferimenti per gli occhi, quindi avevamo una grande quantità di materiale sottile per Ortone grazie all’interpretazione vocale di Jim”.

Considerando la grande espressività di Carrey, non è certo una sorpresa che l’attore abbia influenzato l’aspetto di Ortone. Come sostiene il responsabile degli animatori Dave Torres, “nei primi bozzetti, Ortone aveva una bocca più piccola. Ma quando Jim è salito a bordo, il personaggio è diventato molto espressivo. In effetti, Jim ci ha spinto ad oltrepassare i limiti dell’espressività per quanto riguarda un personaggio animato”.

sinda-chi

Il rapporto principale di Ortone nella storia è quello con il sindaco della Città di Chi non So, che Ortone non ha mai visto, e che a sua volta non può vederlo. Tuttavia, loro stringono un forte legame, pieno di calore, amicizia e umorismo, anche se per entrambi ci sono in gioco la vita e la morte. Mentre Ortone compie il suo epico viaggio per portare al sicuro Chi non So, il Sindaco, voce di tutti i Chi, mette ogni cosa in discussione per convincere i suoi abitanti dei pericoli che incombono.

Il Dr. Seuss introduce in maniera memorabile il Sindaco, dicendo che “è devoto, gentile e un po’ strano. Il Sindaco e sua moglie hanno bambini in abbondanza”. Ed è decisamente così, considerando che sono genitori felici di 96 femmine e di un maschio. La parata infinita della loro prole ci viene presentata mentre stanno su delle sedie collegate ad un rullo trasportatore che gira intorno al tavolo, in modo che ognuno abbia un breve ma importante incontro con il Sindaco. E’ una processione fantasiosa che ricorda una scena di un musical di Busby Berkeley.

kangaroo ortone

La minaccia principale agli sforzi di Ortone (e quindi alla sopravvivenza della Città di Chi non So) è Kangaroo, che, come ci dice il film, “ha creato ogni legge e rafforzato ogni regola dopo essersi autoproclamata capo della giungla di Nool”. Ha un atteggiamento scontroso e una mente ristretta, perché crede che “se qualcosa non è visibile, allora non esiste”. La filosofia limitata di Kangaroo potrebbe potenzialmente avere delle gravi conseguenze per Ortone, il Sindaco e per tutta la Città di Chi non So. Ma è un personaggio malvagio? Martino non ne è sicuro. “E’ un’ideologa, non è cattiva”, fa notare il regista. “E’ fuorviata, ma non malvagia”.

In una scena memorabile, Kangaroo, nei suoi modi tipici da tiranno dalla giungla, fornisce, o meglio, urla a pieni polmoni un sermone sull’impossibilità dell’esistenza della Città di Chi non So. La sequenza sfrutta completamente le incredibili capacità vocali e il talento comico della leggendaria Carol Burnett, che incarna il ruolo facendolo completamente suo. In italiano la voce è di Veronica Pivetti.

ortone poster peloso I PELI SONO DI MODA: VESTIRE E PREPARARE I PERSONAGGI
Nella Città di Chi non So, i peli sono più di un semplice strato che copre la pelle, ma una questione di moda. Infatti, tutti i vestiti nella minuscola città sono fatti di peli. La forma alla base dei Chi è quella che la squadra dei peli della Blue Sky chiama una ‘nocciolina’, ossia un Chi nudo sotto un completo, una giacca, una maglietta o un vestito. Il risultato è un aspetto molto stilizzato dei peli. Il concetto del pelo-come-moda deriva direttamente dal Dr. Seuss. “Lui otteneva dei magnifici risultati con i peli nei suoi libri”, sostiene Hayward, che indica uno dei suoi ricordi preferiti d’infanzia. “C’era un disegno nel libro di Ortone e il mondo dei Chi dove un Chi aveva una maglietta di pelo. Sono rimasto ossessionato da quel personaggio, forse anche perché il mio nome è Hayward e la maglietta di quel tipo aveva una ‘H’ scritta sopra”, aggiunge con un sorriso. Del resto, lo ricordiamo, il dottor Seuss è colui che ha ideato il Grinch e chi c’è più peloso di lui?

Tutto, dalla haute couture ai vestiti pratici è il prodotto dei barbieri della Città di Chi non So e delle innovative squadre dei Blue Sky Studios che si occupano dei peli e dell’abbigliamento. I peli e gli altri aspetti visivi sono frutto di una tecnologia esclusiva della Blue Sky, tra cui il fondamentale renderer di ray tracing, il CGI Studio. Questo strumento, il più efficace ed avanzato del suo genere, ha consentito ai realizzatori di manipolare i peli e gli ambienti come se lavorassero con delle luci reali su un vero set, avendo a che fare con materiali che si comportano allo stesso modo anche nel mondo ‘reale’. Questo strumento riproduce le superfici dando l’impressione di poterle toccare.

ortone poster Il renderer ha reso possibile le enormi folle e le scene di massa del film, in cui erano presenti migliaia di personaggi pelosi. Ma non si trattava solo di peli e moda per l’innovativa squadra di ricerca e sviluppo del film, che ha anche creato un campo di mezzo miliardo di trifogli per una scena fondamentale, quella in cui Vlad, dopo aver sottratto il trifoglio su cui si è poggiato il granello di polvere/Città di Chi non So dalla proboscide di Ortone, lo getta in un campo di circa 500 milioni (o mezzo miliardo che dir si voglia) di trifogli che si estendono a perdita d’occhio. Ortone esamina i trifogli uno per uno, facendosi strada attraverso questo immenso campo. E’ un caso estremo del detto ‘trovare un ago in un pagliaio’.

E’ un momento fondamentale nel libro di Seuss e che è stato determinante anche nella vita di Jimmy Hayward. “Penso che fosse una situazione incredibile quando Ortone, nel libro, accorre e urla ‘NO!!!’, mentre il granello/trifoglio cade in un mare di trifogli”, ricorda il regista. Hayward, come milioni di altri lettori, non vedeva l’ora di girare pagina e scoprire cosa succedeva in seguito, un ricordo che ha conservato accuratamente quando la scena è stata creata. Infatti, quando Ortone capisce quello che è successo, “noi giriamo la cinepresa tutto intorno a lui per rivelare questo immenso campo di trifogli, da destra a sinistra, proprio come se stessimo sfogliando una pagina”, spiega Hayward. “Ci sembrava il modo migliore di presentare questa immagine”.

La squadra di ricerca e sviluppo dei Blue Sky ha costruito per il renderer un algoritmo di proprietà che consentiva ai realizzatori di mostrare il vento che soffiava sopra il campo di trifogli, proprio come si propagherebbe veramente in un campo di cotone del Kansas. Martino, che viene dalla zona del Midwest, era particolarmente orgoglioso di questo effetto.
Il trifoglio ‘eroico’, quello che ospita la Città di Chi non So, è stato realizzato con un milione di peli. Per la scena nel campo di trifogli, quelli più vicini alla cinepresa avevano il numero completo di peli o quasi, mentre i trifogli ‘comparse’ o ‘non protagonisti’ ne avevano in media 50.000.

Si ringrazia l’ufficio stampa per tutto il materiale fornito.