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Roma 2010: Una Vita Tranquilla – Recensione in Anteprima

Una Vita Tranquilla (Ita, Germania, Francia, 2010) di Claudio Cupellini; con Toni Servillo, Marco D’Amore, Francesco Di Leva, Juliane Köhler, Leonardo Sprengler, Alice Dwyer, Maurizio Donadoni, Giovanni LudenoTimidi applausi, in una sala gremita come poche altre volte in questo V° Festival Internazionale del Film di Roma, per il “The Tony Servillo Show”. Questo è Una

pubblicato 31 Ottobre 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 18:46

Una Vita Tranquilla (Ita, Germania, Francia, 2010) di Claudio Cupellini; con Toni Servillo, Marco D’Amore, Francesco Di Leva, Juliane Köhler, Leonardo Sprengler, Alice Dwyer, Maurizio Donadoni, Giovanni Ludeno

Timidi applausi, in una sala gremita come poche altre volte in questo V° Festival Internazionale del Film di Roma, per il “The Tony Servillo Show”. Questo è Una Vita Tranquilla, ritorno in sala per Claudio Cupellini, tre anni dopo l’esordio con Lezioni di Cioccolata. L’attore napoletano, esploso nel 2004 con Le Conseguenze dell’Amore e diventato ormai l’interprete Principe del cinema italiano, sovrasta la pellicola con la sua immensa e ormai quasi imbarazzante bravura, qui chiamata a rattoppare le falle di un noir atipico e di una ‘tranquillità’ narrativa disarmante, tanto da non convincere.

Due anni dopo i rifiuti di Gomorra Servillo torna ad incrociare, anche se non direttamente, la spazzatura partenopea, con la strage di Duisburg, avvenuta nel 2007, che torna alla memoria dinanzi alla trama, ispiratasi a “Il Nemico dell’Acqua” di Filippo Gravino, vincitore del Premio Solinas 2003. Cupellini si affida completamente alle infinite facce di un Servillo straordinario nel vestire i panni di un latitante pluriomicida scappato in Germania, per rifarsi una vita e una famiglia, prima che il passato torni a tormentarlo, ponendo fine alla sua ritrovata tranquillità.

La camorra non dimentica, mai. Portando sullo schermo la duplicità dell’essere umano, qui rappresentata non solo dal latitante napoletano capace di farsi una nuova identità ma anche dal figlio rabbioso e al tempo stesso ingenuo, Cupellini prova a tessere i fili di Una Vita Tranquilla, film che riporta al centro dell’interesse cinematografico la camorra e i rifiuti napoletani, qui solo sullo sfondo di una ‘spedizione’ camorristica in terra di Germania, perché da ‘lasciare’ in Campania, per farli smaltire ai clan di casa nostra, senza doverli mandare a bruciare oltre il confine, se non fosse che i piani si complicano dinanzi ad un ‘morto’ che ritorna in vita, ad un ex compagno fuggito ed ora ritrovato…

A tratti sorrentiniano, ma in una versione esplicitamente ‘tarocca’, Una Vita Tranquilla vive grazie a Toni Servillo, sulle cui spalle ricade l’intero film. Presente praticamente in ogni singola scena, Servillo regala l’ennesima prova magistrale, camaleontica, a più lingue (parla tedesco, italiano e napoletano) e a più facce, come quelle costruite, vissute ed indossate dal suo personaggio, terrorizzato dinanzi al passato che torna impetuoso a bussare alla sua porta. Cupellini però non riesce a realizzare una storia solida, affidandosi solo ed esclusivamente alla bravura del suo attore, lasciato così libero di dar vita ad un vero e proprio ‘one man show’. Lento e privo di ‘fatti’, con i primi 40 minuti in cui non succede praticamente nulla, a causa di una ‘normale quotidianità’ e di una ‘addormentata serenità’ che con il passare dei minuti diventano snervanti, Una Vita Tranquilla si fa apprezzare per aver comunque provato a ridare vita ad un genere, il noir, praticamente dimenticato dal cinema italiano, senza però convincere. Se il personaggio interpretato da Servillo funziona ed è credibile, ma solo ed esclusivamente grazie alla bravura dell’attore, quelli interpretati da Marco D’Amore e Francesco Di Leva, in arrivo direttamente da Napoli per sistermare una ‘questione’, galleggiano malamente, tra eccessi stereotipati e due giovani interpreti non all’altezza della situazione.

Per ora il ‘miglior’ film italiano passato al Festival di Roma, ma visti i precedenti questo è tutto tranne che un ricco complimento. Imperfetto.

Uscita in Sala: 5 novembre
Qui il trailer italiano
Voto Federico: 6

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