Home Festa del Cinema di Roma Roma 2016, “7 minuti” di Michele Placido e “Afterimage” di Andrzej Wajda primi film in programma

Roma 2016, “7 minuti” di Michele Placido e “Afterimage” di Andrzej Wajda primi film in programma

Andrzej Wajda alla Festa del Cinema di Roma con il suo nuovo film. Afterimage, biopic sul pittore d’avanguardia Władysław Strzemiński.

pubblicato 27 Luglio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 08:29

La Festa del Cinema di Roma ha annunciato i primi due film in programma all’undicesima edizione che si terrà dal 13 al 23 ottobre prossimo, ovvero 7 minuti di Michele Placido e Afterimage di Andrzej Wajda. 7 minuti, nuovo film del regista di Romanzo criminale e Vallanzasca – Gli angeli del male che salta così l’appuntamento veneziano dopo gli ultimi poco apprezzati titoli presentati al Lido, è l’intenso racconto di una storia vera, accaduta in Francia nel 2012, con protagoniste undici donne messe di fronte a un’ambigua offerta di rinnovo di contratto, avanzata dalla multinazionale che ha acquisito la proprietà dell’azienda in cui lavorano: in poche ore, dovranno decidere il loro destino e quello delle trecento colleghe che aspettano il verdetto fuori dalla fabbrica. Ispirato dall’omonima opera teatrale di Stefano Massini, il film può contare su un cast d’eccezione: Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi, Fiorella Mannoia, Maria Nazionale, Violante Placido, Clemence Poesy, Sabine Timoteo, Ottavia Piccolo e Anne Consigny. Queste le parole di Placido nel presentare 7 Minuti:

[quote layout=”big”] “Materia di grandissima attualità nell’Europa di oggi, come in Francia o in Italia e non solo, se si pensa alla crisi che si è aperta in questi giorni con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. In una società in cui il divario ricchi-poveri si accentua sempre di più e il confronto sindacale o ideologico viene sempre meno emergeranno soprattutto gli aspetti personali, i propri bisogni, il proprio ego e anche la propria disperazione”. [/quote]

Andrzej Wajda, uno dei grandi maestri del cinema mondiale, è invece tornato dietro la macchina da presa per dirigere il suo nuovo film, Afterimage (Powidoki). Il Premio Oscar® Onorario per le “cinque decadi di straordinaria regia” – quattro volte candidato dall’Academy per il miglior film straniero, vincitore della Palma d’oro – presenterà alla Festa del Cinema un appassionato biopic dedicato a una figura eroica dell’arte moderna, il pittore d’avanguardia Władysław Strzemiński. Uomo di straordinario carisma, personaggio di punta del formalismo polacco prima della seconda guerra mondiale, fu vittima delle persecuzioni del regime comunista per non aver adeguato la sua arte astratta ai dettami del realismo socialista. Nel ruolo di Władysław Strzemiński troviamo Bogusław Linda, già protagonista di Destino cieco di Krzysztof Kieślowski e di altre pellicole firmate da Wajda come L’uomo di ferro, nominato all’Oscar® al miglior film straniero, e Pan Tadeusz. Il direttore della fotografia è Paweł Edelman, noto per il suo lavoro ne Il pianista di Roman Polański, per il quale ha vinto il premio César, l’European Film Award e ha conseguito una candidatura all’Oscar®. Queste le parole del regista.

[quote layout=”big”]“Afterimage è il ritratto di un uomo integro, assolutamente sicuro della strada che ha scelto di intraprendere. Il film descrive quattro anni difficili, dal 1949 al 1952, durante i quali la sovietizzazione della Polonia ha assunto le forme più radicali e il realismo socialista è divenuto il modello obbligato di espressione artistica”.[/quote]

Per concludere le parole di Antonio Monda, Direttore Artistico della Festa del Cinema.

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“Nella nuova forma che sto cercando di dare alla Festa del Cinema sono celebrati tutti i generi, come si è visto l’anno scorso con film diversissimi quali Room, The Walk e Lo chiamavano Jeeg Robot. Con lo stesso spirito sono orgoglioso di annunciare che le due prime anticipazioni della prossima Festa hanno per soggetto due temi dalla fortissima e attualissima importanza sociale e politica: 7 Minuti di Michele Placido e Afterimage di Andrzej Wajda. Se il primo affronta con grande potenza il tema del lavoro ed il rapporto tra profitto e dignità umana, il secondo racconta in modo struggente il rapporto tra dittatura ed arte, ideologia e libertà espressiva”. [/quote]

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