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Michael Clayton: recensione in anteprima

Michael Clayton (Michael Clayton, USA, 2007) di Tony Gilroy; con George Clooney, Tilda Swinton, Tom Wilkinson, Sydney Pollack.Tony Gilroy, in conferenza stampa a Venezia 64, dove ha presentato il suo film in concorso, ha dichiarato di non aver voluto sin dall’inizio fare un film commerciale. Probabilmente le intenzioni erano quelle di fare un film coraggioso,

1 Ottobre 2007 13:36

Michael Clayton (Michael Clayton, USA, 2007) di Tony Gilroy; con George Clooney, Tilda Swinton, Tom Wilkinson, Sydney Pollack.

Tony Gilroy, in conferenza stampa a Venezia 64, dove ha presentato il suo film in concorso, ha dichiarato di non aver voluto sin dall’inizio fare un film commerciale. Probabilmente le intenzioni erano quelle di fare un film coraggioso, certo di denuncia, ma che esplorasse anche il lato umano di alcune persone scomode. Michael Clayton infatti è ambientato in un mondo dove tutti sono opinabili, nei lavori che portano avanti e nelle scelte. A partire dal protagonista, Michael Clayton appunto, un avvocato che lavora per uno degli uffici legali più potenti di New York: pronto a fare il suo sporco lavoro, perchè tutti hanno diritto di essere difesi, anche le persone più sporche.

Scelte etiche e morali, difficili e pericolose: gli elementi per un film drammatico contro le corporazioni ci sono tutte. Anche perchè il “cliente sporco” dell’ufficio legale che bisogna difendere è una casa farmaceutica che ha messo sul mercato medicinali con un potente tasso di una pericolosa sostanza cancerogena… Sarebbe interessante, com’è successo proprio a Venezia, vedere nel giro di pochissimo tempo il film di Gilroy e In questo mondo libero di Loach, giusto per confrontare il percorso evolutivo dei protagonisti: oggi come oggi, con la quantità di film di denuncia che ci sono, quale personaggio risulta più interessante? Angie che prende in contropiede lo spettatore e lo disorienta con le sue scelte sbagliate e “cattive”, o l’avvocato Michael che vorrebbe essere dipinto come un bastardello che fa il proprio gioco ma che alla fine è un pezzo di pane, l’ennesimo eroe?

Michael Clayton ha delle giuste premesse e dei giusti fini, ma è fiacco, lineare e prevedibile. C’è chi lo ha definito un film da domenica pomeriggio in tv: non bisogna comunque essere così lapidari, anche perchè la confezione è professionale. Ma non basta l’accuratezza di montaggio e fotografia per tenere vivo l’interesse dello spettatore, e neanche una validissima sequenza (l’attacco in pianosequenza al “matto” Arthur Edens). Validissimi gli attori, dove spicca Tilda Swinton adatta nella parte della “cattiva” di turno, ma Clooney ha dimostrato nella regia qualità superiori rispetto alla sua comunque decente recitazione.

Voto Gabriele: 5

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