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E’ morta Anna Kanakis: attrice in “O Re” e “L’inchiesta”

Blogo ricorda Anna Kanakis, modella e attrice scomparsa a 61 anni. Era nota per ruoli in “‘o Re” di Luigi Magni e “L’inchiesta” di Giulio Base.

21 Novembre 2023 21:07

E’ morta a 61 anni l’attrice e modella Anna Kanakis. A confermare la notizia il marito Marco Merati Foscarini. I funerali si terranno a Roma il 23 novembre alle 15 nella chiesa di San Salvatore in Lauro.

Figlia di padre greco, nativo di Creta, ingegnere, e di madre avvocato originaria di Tortorici (nella parte messinese dei Nebrodi). Nel settembre 1977 a Sant’Eufemia d’Aspromonte fu la prima Miss Italia quindicenne eletta dopo una modifica in corsa al regolamento del concorso.

Gli esordi nel cinema di Anna Kanakis sono piccoli ruoli in commedie italiane degli anni 80. Il debutto è in Zucchero, miele e peperoncino (1980) di Sergio Martino con Pippo Franco e Edwige Fenech, seguiranno comparsate in Bello di mamma (1980) con Philippe Leroy e Jenny Tamburi e in Attila flagello di Dio con Diego Abatantuono.

Anna Kanakis in “2019 – Dopo la caduta di New York”

Nel 1983 Kanakis recita con Gigi e Andrea in Acapulco, prima spiaggia… a sinistra, appare negli action post-apocalittici I nuovi barbari di Enzo G. Castellari e 2019 – Dopo la caduta di New York di Sergio Martino, recita nel film a episodi Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio con Lino Banfi e Johnny Dorelli ed è una delle spasimanti di Adriano Celentano in Segni particolari: bellissimo.

Nel 1989 arriva per Kanakis il suo primo ruolo cinematografico importante, interpreta il forte ed esuberante ruolo della brigantessa in ‘o Re, diretto da Gigi Magni e con Giancarlo Giannini e Ornella Muti. Sempre nel 1989, Kanakis recita la parte di Elisa in L’Avaro di Molière, un film diretto da Tonino Cervi e con Alberto Sordi.

Anna Kanakis in “I nuovi barbari”

Nel 1991 Kanakis ottiene il suo primo ruolo importante nel film Riflessi in un cielo scuro diretto da Salvatore Maira. L’intreccio esplora il difficile rapporto tra una tossicodipendente, Kim (interpretata da Anna) e Valeria, un’alcolista di mezza età interpretata dalla stupenda attrice francese Francoise Fabian. Per il suo ruolo in “Riflessi in un cielo scuro” Anna Kanakis ha vinto il premio di “Migliore Attrice” al Festival Internazionale di Valencia e un “Premio Speciale” al Festival di Viareggio. Lo stesso anno Kanakis recita con Eric Stoltz, Mario Adorf, F. Murray Abraham e Toams Milian nel thriller Money – Intrigo in nove mosse.

Nel 1992 arriva il  suo secondo ruolo cinematografico importante per Anna Kanakis, quello di Sophie nel film francese Tragica conseguenza (“Coma”), diretto da Denys Granier-Deferre. La misteriosa ed enigmatica Sophie coinvolge Denis, interpretato da Richard Anconina, in una storia sordida. Nel 1997 recita con Jerry Calà, Serena Grandi e Andrea Roncato nella commedia Gli Inaffidabili, diretta dallo stesso Calà e con una partecipazione speciale del conduttore televisivo e imitatore Gigi Sabani nel suo primo e unico ruolo cinematografico.

Dopo una parentesi dedicata alla tv, Kanakis nel 2006 torna al cinema con il ruolo di Claudia Procula, moglie di Ponzio Pilato nella co-produzione internazionale L’Inchiesta prodotta da Fulvio Lucisano e diretta da Giulio Base. La produzione comprende un cast internazionale con attori di primo piano quali Murray Abraham, Max von Sydow, Dolph Lundgren, Ornella Muti, Daniele Liotti, Monica Cruz e Hristo Shopov. Claudia Procula ha un carattere molto profondo, afflitto e sfaccettato.

Anna Kanakis – La biografia ufficiale

Sono nata in Sicilia nella “storica annata” del ‘62 a Messina, in una casa baciata dal sole e lambita dal mare. Mio papà era greco e mia mamma messinese. Ricordo l’infanzia con tenerezza, ero una bimba riccioluta con il viso affondato in un libro, ne divoravo a decine e volavo con la mente in tanti mondi. Oggi viaggiare è una grande passione per me. Una sera, a soli quindici anni, mentre mi scatenavo su una pista da ballo nell’Isola di Vulcano dove mi trovavo in vacanza con mamma e sorella, mi elessero Miss Vulcano. Da li a qualche settimana mi ritrovai al concorso di Miss Italia, che vinsi. Dopo l’elezione, mia madre mi riportò a casa a Catania per continuare il liceo classico, sotto una pioggia di proposte che da Roma movimentavano le nostre giornate. Rientrare a scuola non fu cosa facile, la curiosità mista al pregiudizio degli alunni del liceo era molto forte, sembrava quasi avessi fatto uno sgarbo alla città, ma ero una bimba sicura e fiera, non sentivo di aver commesso gravi colpe per qualcosa di cui in realtà non m’importava granchè. Un anno dopo, cominciai grazie alla popolarità conseguente a Miss Italia a calcare le passerelle più importanti della moda italiana. Nel 1982 incontro un giovane musicista, Claudio Simonetti e lo sposo. Roma diventa la mia nuova casa. Dopo il primo smarrimento nel suo luminoso immenso, comincio ad amarla, a perdermi nella bellezza del suo passato e a fermare il respiro davanti ad uno dei mille tramonti color ocra. Il matrimonio dopo qualche anno vacilla e finisce. Comincia la mia vita da single nella Città Eterna. Poi una sera la svolta professionale, a cena, con un amico che sognava di fare il regista e si lavava i capelli col sapone, dal nome Peppuccio Tornatore, la domanda: “Anna, hai negli occhi la vivacità e la mutevolezza d’espressione dei grandi attori, le “pagliuzze”, perché non provi a recitare?”. Con poca convinzione assecondai il suo consiglio, feci un servizio fotografico in bianco e nero, ed accettai di incontrare un agente indicato da Peppuccio. Gigi Magni fu il primo regista a fermare il suo sguardo sul mio volto, scuro e mediterraneo, e mi convocò per un provino. In quell attimo, invasa dalla strana febbre che corre nelle vene degli attori, cominciò il mio viaggio e da allora non mi sono più fermata. [Fonte AnnaKanakis.it]

 

È il 5 novembre del 1923. Il barone Jacques d’Adelsward Fersen sta tornando a casa, a Capri, nel suo buen retiro: Villa Lysis. Jacques è un uomo enigmatico e insoddisfatto: cocainomane, omosessuale, è un reietto, un diverso. La sua vita, benché luccicante e sofisticata, è una continua lotta contro i suoi demoni: gli mancava il talento per diventare lo scrittore che avrebbe voluto essere, ma è soprattutto la sua omosessualità ad avergli provocato un isolamento dalla famiglia, il carcere e una profonda malinconia. Ora, in quello che sembra a tutti gli effetti un simbolico ritorno al proprio io interiore, lo ritroviamo assieme ai suoi due amanti, Nino e Manfredo: il primo, compagno di una vita, è stato un ragazzo di strada, un manovale, e si prende cura di Jacques con compassione e affetto; il secondo, più capriccioso e volitivo, è un giovane talmente delicato da essersi guadagnato l’appellativo di “fauno”. Durante il viaggio non mancheranno gli incontri con amici del passato, ma anche con i fantasmi di un tempo che, alimentati dall’astinenza forzata dalla cocaina, tornano a tormentare il protagonista e provocano in lui allucinazioni, ossessioni negative, baratri emotivi. Una domanda assilla Jacques: è possibile riscattarsi almeno alla fine? Cosa può fare un uomo per sottrarsi alla condanna degli altri e alla sua stessa mediocrità? Un romanzo storico affascinante e originalissimo, capace di restituire con esattezza e lirismo la vera voce di un personaggio realmente esistito e che tuttavia si dimostra in grado di travalicare il tempo: perché poco e niente sembra essere cambiato da quando Jacques Fersen, barone d’Adelsward, vagava per Capri sotto lo sguardo sdegnato della gente. Un libro feroce, commovente, raffinatissimo, che ci consente di decifrare un dolore che ci riguarda e ci appartiene ancora oggi.

Il romanzo “Non giudicarmi” di Anna Kanakis è disponibile su Amazon.