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Appuntamenti di marzo per Documè

Dopo il mese di febbraio, altri appuntamenti sono previsti per marzo. Le proiezioni avranno luogo sempre presso il Cinema Baretti di Via Baretti 4, a Torino. I film di questo mese saranno Occhi di ragazza, Malamilano. Dalla liggera alla criminalità organizzata, Good times. Bei tempi, La nostra terra e 1 Giant Leap. Seguono le schede

1 Marzo 2005 06:15

Dopo il mese di febbraio, altri appuntamenti sono previsti per marzo.
Le proiezioni avranno luogo sempre presso il Cinema Baretti di Via Baretti 4, a Torino.
I film di questo mese saranno Occhi di ragazza, Malamilano. Dalla liggera alla criminalità organizzata, Good times. Bei tempi, La nostra terra e 1 Giant Leap.
Seguono le schede dei film con giorni e orari per ogni singolo appuntamento.

Lunedì 07-mar ore 21.30 Saranno presenti in sala i registi
Occhi di ragazza di Tonino Curagi e Anna Gorio
Italia 2000, 40’, Betacam Sp, prodotto da Medialogo

La prostituzione delle giovani immigrate a Milano. Il traffico di essere umani a scopo di sfruttamento sessuale è uno dei mercati mondiali più redditizi e in espansione. Le donne straniere vittime di questo traffico in Italia sono circa 25.000 e si stima che ogni notte sono più di 150.000 gli uomini che pagano per un rapporto sessuale. Le parole dell’immaginario sessuale maschile, raccolte da un “microfono aperto” di Radio Popolare, contrapposte al doloroso racconto delle ragazze costrette alla prostituzione, si manifestano in tutta la loro inquietante forza evocativa.

Malamilano. Dalla liggera alla criminalità organizzata
di Tonino Curagi e Anna Gorio
Italia, 1997, 54’, Betacam sp, prodotto da Paolo Soravia per Medialogo
Raccogliendo frammenti di video del dopoguerra e mescolandoli alle interviste di Primo Moroni e di alcuni ‘banditi’ della vecchia Milano, si cerca di tracciare il passaggio, nella malavita milanese, dalla vecchia “mala” romantica degli anni ’50 alla criminalità organizzata degli anni ’70. Da una malavita con ancora dei valori, radicata nel tessuto popolare e mossa dal bisogno di sopravvivenza, si passa alla crisi di questo mondo durante il boom economico degli anni ’70 e al progressivo aumento della violenza criminale.

Lunedì 14-mar ore 21.30
Good times. Bei tempi di Alessandro Cassigoli, Dalia Castel
Italia, 2004, 31’, Dvcam, Gotanda Film
Abu Dis è un villaggio palestinese vicino a Gerusalemme. Nel 2002 il governo israeliano decise di costruirvi un muro che dividesse il villaggio in due parti, una delle quali divenne territorio israeliano. Pensato per bloccare i terroristi, il muro non tiene conto di coloro che vivono da una parte e lavorano dall’altra e, fallito lo scopo di impedire gli attentati, è rimasto un insormontabile ostacolo per gli spostamenti quotidiani. ‘Insormontabile’ con i suoi due metri scarsi di altezza? Niente che una persona atletica non possa riuscire a superare; e poi i bambini passano attraverso le fessure; e le donne possono salire sulle pietre per facilitare l’arrampicata. I negozianti della zona hanno fatto amicizia con i soldati di guardia e con alcuni di loro si riesce anche a scherzare. Però a volte ti lasciano scavalcare, altre no…

La nostra terra di Stefano Lorenzi e Federico Micali
Italia, 2004, 10’, Dvcam
Ahmend, 12 anni, campo profughi di Deheishe, Betlemme. Le parole disilluse e le sue domande trasmettono il senso di impotenza e di rabbia di fronte all’occupazione israeliana e a un futuro sempre più incerto.

Lunedì 21-mar ore 21.30
1 Giant Leap di Duncan Bridgeman & Jamie Catto
UK, 2002, 155’, Dvcam
Un viaggio in tutto il mondo con solo una videocamera digitale, un computer e un’idea: catturare e montare in un’unica fusione di suono, immagine e parole le testimonianze di musicisti, registi, scienziati e pensatori (da Michael Stipe a Kurt Vonnegut passando per Dennis Hopper, Brian Eno, Faithless). Avendo girato materiale in abbondanza, dalle strade di New York alla giungla del Ghana, dalle montagne del Nepal ai deserti del Rajsthan, il risultato finale è un qualcosa di completamente nuovo, una via di mezzo tra un documentario e un video pop.