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Burying the Ex di Joe Dante: Recensione in Anteprima

Venezia 2014 | gli anni ’80 tornano al Lido grazie al citazionista Burying the Ex di Joe Dante, omaggio alle indimenticabili comedy horror di un tempo

pubblicato 4 Settembre 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 22:31

67 anni e non sentirli. Figlio cinematografico dell’immenso Roger Corman, Joe Dante è sbarcato alla Mostra del Cinema di Venezia con il suo 15esimo film da regista, 5 anni dopo la presentazione di The Hole in 3D. Burying the Ex il titolo, ovviamente fuori Concorso e travolto dagli applausi a fine proiezione. Facilmente intuibili le motivazioni, visto il sentito, divertente e intelligente omaggio al cinema horror di serie B cavalcato dal padre dei Gremlins.

Dagli zombie di Romero a una pioggia di titoli italiani ai più sconosciuti, ‘appesi’ alle pareti della casa del protagonista sotto forma di iconiche locandine d’epoca (da La Maschera del Demonio di Mario Bava a Tempi duri per i vampiri con Renato Rascel). ‘Ma non sono neanche in inglese‘, avrà da ridire la vegana ed ambientalista fidanzata di Anton Yelchin, da ieri al Lido a ‘causa’ dell’orrendo Cymbeline shakespeariano, per una comedy-horror orgogliosamente e a lungo citazionista. Mattatore della pellicola il giovane Max, bravo ragazzo letteralmente ossessionato dai classici e indimenticati horror del passato. Max lavora come dipendente in un negozietto dell’orrore, mentre la sua bella e dispotica fidanzata Evelyn, sessualmente dotata e disinibita, è una di quelle ambientaliste ‘estreme’. Tanto da rivoluzionargli l’arredamento di casa, tramutando l’appartamento in 4 mura completamente ‘verdi’. Tra riciclo e piante.

La convivenza della coppia farà capire a Max quanto Evelyn non sia la ragazza dei suoi sogni, anche perché nel frattempo ha conosciuto Olivia, appassionata di horror. Tutt’altra storia con Evelyn. Troppo diversi, troppo manipolatrice e troppo isterica, per non dire gelosa. Consapevole di dover troncare, lasciandola prima che la storia prenda strade ancor più complicate, Max viene frenato da un clamoroso incidente stradale, che vede la fidanzata morire. Peccato che poche ore prima, nel negozietto di lui, entrambi avessero ‘giocato’ con un giocattolo horror, un ‘genio diavolo’, in grado di tramutare in realtà i desideri più disparati. Travolti dalla passione i due si giurarono amore eterno. Detto, fatto. Perché nessuno potrà mai dividerli. Morte compresa. Evelyn is back…

Bentornati anni ’80. Dante, che proprio in quel mitologico decennio cinematografico diede il meglio di se’ (L’Ululato, Explorers, Salto nel Buio e Piranha, in realtà uscito nel 1978) ha provato a ringiovanire, cinematograficamente parlando, dando vita ad una di quelle pellicole horror ridanciane e sporcaccione che nel corso degli ultimi 30 anni hanno cresciuto e divertito almeno un paio di generazioni.

Un’operazione alla Drag Me To Hell di Sam Raimi, per intenderci, con risate a profusione, cine-citazioni a pioggia, qualche spruzzata di tette e culi e l’ovvia grandinata di sangue e schifezze varie, vedi ‘frullato di cervello’ e schifosi liquidi prodotti dall’imbalsamazione vomitati addosso ad inermi sfigati, a completare il quadro. Sepolta l’ex del titolo, il ritorno dal mondo dei morti sarà conseguenziale, con la bella Ashley Greene, già vampira Alice Cullen nella saga Twilight, chiamata ad imbruttirsi. Perché in decomposizione, tra lembi di pelle cadenti, denti verdi, labbra gelatinose e pezzi di cuoio capelluto da perdere al tatto.

Il povero Yelchin dovrà quindi sopportare il ritorno dell’insostenibile vegana, senza perdere di vista la new entry Olivia, che è proprietaria di una gelateria dell’orrore in cui vende coni con gusti ‘da b-movie’, e il fratellastro ossessionato dal sesso. Un Dante a briglie sciolte, potremmo definirlo, che si è platealmente divertito nel tornare ad un tipo di cinema che l’ha visto crescere. Nei primi anni ’70, dopo aver collaborato con la rivista Castle of Frankenstein e creato The Movie Orgy, montaggio in sequenza di numerosi film di genere dalla durata di 7 ore, Joe entrò nella New World Pictures di Corman, qui orgogliosamente fatta ‘resuscitare’, tra demenziali trovate e momenti di sano splatter.

Imperdibile il breve ma applaudito cameo dell’86enne Dick Miller, storico volto del cinema dantiano ammirato in Piranha, L’ululato, Matinee, Gremlins, Gremlins 2 – La nuova stirpe e Small Soldiers, per una pellicola priva di particolari ambizioni. Nata per divertire e per catapultarci indietro nel tempo, quando i b-movie conquistavano il mondo diventando di culto. Detto, fatto. Applausi sentiti per Joe.

Voto di Federico: 7
Voto di Gabriele: 3

Burying the Ex (Usa, 2014, commedia, horror) di Joe Dante; con Anton Yelchin, Ashley Greene, Alexandra Daddario, Oliver Cooper

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