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CineBlog consiglia: Lontano dal paradiso

Lontano dal paradiso (Far from Heaven, USA, 2002) di Todd Haynes; con Julianne Moore, Dennis Quaid, Dennis Haysbert, James Rebhorn, Patricia Clarkson.

pubblicato 15 Giugno 2008 aggiornato 29 Agosto 2020 00:02

Stasera su RaiTre

Perché Lontano dal paradiso è un film di Todd Haynes e non può essere di nessun altro? Innanzitutto una premessa doverosa: il film arriva dopo l’eccentrico Velvet Goldmine, che ripercorre le strade del Glam Rock anni ’70. I due film vanno a braccetto soprattutto per un semplice motivo: sono costruiti sulla falsariga di altri due film.

Se l’indagine di Velvet Goldmine seguiva la costruzione (e spesso ne citava alcuni movimenti di macchina, alcune soluzioni e alcune scene) di Quarto Potere, Lontano dal paradiso riprende in parte la trama di Secondo amore di Douglas Sirk. Negli anni ’50, una donna, madre e moglie perfetta, scopre che il marito è “ammalato” di omosessualità; troverà un altro amore tra le braccia del giardiniere, un uomo di colore.

La poetica di Todd Haynes non si ferma alla citazione o alla riproposizione di un modello: in entrambi i casi, non si tratta di lesa maestà o cinefilia fine a sè stessa. Semmai va oltre, e soprattutto in questo caso racconta, con lo stile del mélo di quegli anni, con gli splendidi colori accessi di Sirk e il ritmo avvolgente di un perfetto film anni ’50, di tematiche improponibili per quel periodo. Ed è ormai ben chiaro cosa ossessiona il regista: in primis il perbenismo di una società malata e il tema dell’omosessualità (spesso repressa). Coraggioso e originale, come il successivo e splendido Io non sono qui.