Home Trailer Django & Django: Sergio Corbucci Unchained – trailer e anticipazioni dell’evento al cinema

Django & Django: Sergio Corbucci Unchained – trailer e anticipazioni dell’evento al cinema

Tutto quello che c’è da sapere su “Django & Django: Sergio Corbucci Unchained”, il documentario narrato da Tarantino evento al cinema.

10 Novembre 2021 08:26

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Dopo la tappa a Venezia arriva nelle sale cinematografiche Django & Django: Sergio Corbucci Unchained, il documentario evento speciale nei cinema il 15, 16 e 17 novembre. Un omaggio al grande regista italiano con materiali d’epoca inediti, testimonianze, ricostruzioni per raccontare un cinema e un’epoca irripetibili.

Trama e cast

La trama ufficiale: Django, Il grande silenzio, Gli specialisti, Il mercenario, Vamos a matar companeros, Cosa c’entriamo noi con la rivoluzione: i western di Corbucci come cinema della crudeltà, ma anche come grande invenzione e come metafora di tutte le idee che circolavano nell’Italia degli anni Sessanta. Con le testimonianze di Franco Nero (l’attore preferito di Corbucci) e Ruggero Deodato (l’aiuto regista di Django), con i super8 inediti realizzati sui set dei film del regista romano, con le immagini degli anni in cui il cinema italiano sapeva parlare a tutto il mondo. E con le animazioni che ricostruiscono un clima, uno spirito, un modo di vivere e di concepire il cinema.

Django & Django include interventi di Ruggero Deodato, Franco Nero, Quentin Tarantino e dello stesso Sergio Corbucci in filmati d’archivio.

Django & Django – trailer e video

Trailer italiano ufficiale pubblicato il 9 novembre 2021

Curiosità

  • Da un’idea di Nicoletta Ercole (Dante Ferretti: Scenografo Italiano), “Django & Django”, presentato fuori concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è scritto da Steve Della Casa e Luca Rea, che ne firma anche la regia.
  • I crediti di Luca Rea includono regie per i documentari Aldo Moro, il lungo addio e Gaber Gaber, libero come un uomo e l’esordio datato 2007 con la commedia Lillo e Greg – The movie!.
  • I crediti di Steve Della Casa includono regia e sceneggiatura dei documentari I Tarantiniani e Siamo in un film di Alberto Sordi? oltre a scrivere la storia di Boia, maschere, segreti: l’horror italiano degli anni sessanta (sceneggiatura) e A qualcuno piacerà: Storia e storie di Elio Pandolfi (storia).
  • Il regista Sergio Corbucci, scomparso a Roma il 1º dicembre 1990 nella sua casa romana per un arresto cardiaco all’età di 63 anni, è considerato insieme a Sergio Leone uno dei maestri dello spaghetti western.
  • Insieme a Sergio Leone è considerato uno dei maestri dello Spaghetti Western grazie a film come Django, Il grande silenzio e Il mercenario.
  • Il team che ha supportato il regista Luca Rea dietro le quinte ha incluso il montatore Mabey Stuart (Fellini degli Spiriti), il direttore della fotografia Andrea Arnone (Sono Solo Fantasmi), con musiche del compositore Andrea Guerra (La Scuola Cattolica).
  • Quentin Tarantino, narratore d’eccezione di “Django & Django”, racconta perché Sergio Corbucci è “il secondo miglior regista di western italiani”, come afferma un personaggio nel suo recente film C’era una volta a Hollywood e come conferma la sua scelta di realizzare Django Unchained ispirandosi a un film di Corbucci degli anni Sessanta.
  • Un dichiarazione congiunta di Steve Della Casa e Luca Rea: “Con questo film abbiamo voluto al tempo stesso omaggiare un grande regista del passato (Sergio Corbucci) e un grande regista contemporaneo (Quentin Tarantino), raccontando con la sensibilità di oggi una grande stagione del nostro cinema. Abbiamo lavorato sulla memoria, abbiamo cercato materiali inediti, abbiamo dato spazio al racconto e alla passione. Abbiamo voluto raccontare un’epoca senza nostalgia, ma con affetto e con lo stesso senso del divertimento che è caratteristica dei due registi da noi omaggiati”.
  • Il film è una produzione Nicomax Cinematografica (Nicoletta Ercole, Nicola Marzano), R&C Produzioni, MarguttaStudios, Greater Fool Media in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà.

Curiosità su Sergio Corbucci

  •  Sergio Corbucci è stato definito da Quentin Tarantino uno dei più grandi maestri dello spaghetti western assieme a Sergio Leone e Sergio Sollima. In “Le Iene” Tarantino cita un’intera sequenza del celebre film western Django (la sequenza cui José Bódalo taglia l’orecchio a Gino Pernice); in “Django Unchained” oltre al titolo del film e alla presenza di Franco Nero, lo Django originale, Tarantino dirige una vera e propria ode agli Spaghetti Western. Inoltre il film Il Grande Silenzio di Corbucci è servito di ispirazione a Tarantino per il suo western The Hateful Eight e nel 2019 ancora un omaggio a Corbucci in “C’era una volta…a Hollywood”, in cui il regista viene ripetutamente citato e definito “il secondo miglior regista di Spaghetti Western”.
  • Fratello maggiore del regista Bruno Corbucci noto per la lunga collaborazione con l’attore Tomas Milian per una lunga e fortunata serie di commedie poliziesche con protagonista il maresciallo Nico Giraldi, iniziata nel 1976 con Squadra antiscippo e terminata nel 1984 con Delitto al Blue Gay.
  • I più frequenti collaboratori di Sergio Corbucci hanno incluso Enzo Barboni, Silvano Ippoliti, Alejandro Ulloa (direttori della fotografia), Eugenio Alabiso, Amedeo Salfa, Ruggero Mastroianni (montatori), Ruggero Deodato (aiuto regista), Mario Amendola, Sabatino Ciuffini e Bruno Corbucci (co-sceneggiatori)
  • Le colonne sonore dei suoi film western erano solitamente composte da Ennio Morricone, e le colonne sonore dei film comici erano spesso di Guido De Angelis e Maurizio De Angelis aka Oliver Onions.

Citazioni di Sergio Corbucci

[John Ford] aveva John Wayne, [Sergio Leone] aveva Clint Eastwood, io ho Franco Nero.

[ai produttori cinematografici] Per l’amor di Dio, se i tedeschi possono fare i western, perché diavolo noi non possiamo?

Ho visto che in Spagna c’erano questi magnifici cavalli, questi canyon straordinari, questo paesaggio desertico che somigliava molto al Messico, o al Texas, o meglio come ce li immaginavamo. Così, quando [Sergio Leone] ed io stavamo girando [Gli ultimi giorni di Pompei, 1959], ci dicevamo spesso: “Aspetta un attimo, potremmo fare un western fantastico qui, no?”

[sulla violenza vista in Il grande silenzio] Sì, sto uccidendo un sacco di gente. Ho ucciso più persone di Nerone e Caligola. Ma ogni volta è più difficile trovare un omicidio…che potrebbe essere utilizzato in ogni film. Ho usato revolver e Winchester, ho ucciso con la dinamite, con il gas, con il fuoco, con…Ho tagliato molte cose. Ho tagliato le orecchie e fatto mangiare le orecchie ai miei personaggi. In questo film, ho tagliato i pollici. Non li faccio mangiare ai miei attori, perché… perché rifiutano.

[sul successo commerciale degli “spaghetti western”] Successo? Ah, i western…la ragione principale, credo, è che, beh, assumiamo o ricreiamo l’atmosfera del nostro tempo, un tempo di violenza. Violenza senza motivo, e spesso solo per amore della violenza. È lo stesso motivo, credo, il motivo principale del successo dei film di James Bond.

[su cosa lo ha ispirato a fare Gli specialisti] L’idea era di mostrare che ero contro gli hippy. Ascolta, in quel momento l’affare Manson non era accaduto…ma ci sono troppi problemi reali nel mondo perché io possa accettare la passività disinteressata di queste persone, Jimi Hendrix è morto bucandosi a Londra. Sono contro la droga e gli hippy. Volevo denunciarli in Gli specialisti…Sono davvero violentemente contro il loro atteggiamento, e odio Easy Rider (1969).

Tutti possono fare un film, ma non tutti possono fare un buon western.

Foto e poster