Home Trailer Fratello e Sorella: trailer italiano e colonna sonora del film con Marion Cotillard (Al cinema dal 3 agosto)

Fratello e Sorella: trailer italiano e colonna sonora del film con Marion Cotillard (Al cinema dal 3 agosto)

Tutto quello che c’è da sapere su “Fratello e Sorella”, il nuovo film del regista Arnaud Desplechin con Marion Cotillard e Melvil Poupaud nei cinema italiani dal 3 agosto 2023 con Movies Inspired.

1 Agosto 2023 19:11

Dal 3 agosto nei cinema italiani con Movies Inspired Fratello e Sorella, il nuovo film del regista francese Arnaud Despelchin (I fantasmi d’Ismael) con protagonisti Marion Cotillard e Melvil Poupaud nei panni due fratelli che non si parlano da anni costretti a riallacciare i rapporti da un lutto in famiglia.

Fratello e Sorella – Trama e cast

La trama ufficiale: Louis e Alice (Marion Cotillard & Melvil Poupaud) sono fratello e sorella; lei è attrice, lui poeta e professore. I due non hanno alcun rapporto da oltre vent’anni, a causa di antichi dissapori. Un giorno si incrociano per strada e Alice non lo saluta nemmeno, ma la morte dei loro genitori li costringerà a riprendere i rapporti.

Il cast include anche Golshifteh Farahani, Benjamin Siksou Fidèle, Patrick Timsit Zwy, Joël Cudennec, Cosmina Stratan, Francis Leplay, Max Baissette de Malgaive, Nicolette Picheral, Clément Hervieu-Léger Pierre e Alexandre Pavloff.

Fratello e Sorella – Trailer  e video

Curiosità sul film

  • Il cast tecnico: Direttrice della fotografia Julie Peyr & Irina Lubtchansky / Montaggio di Laurence Briaud / Scenografia di Toma Baqueni / Costumi di Judith De Luze / Casting di Alexandre Nazarian / Suono Nicolas Cantin / Assistente alla regia Marion Dehaene.
  • Il regista Arnaud Desplechin parla della fotografia del film e dell’utilizzo delle luci, dei contrasti e dei colori del film: “Questi colori sono in armonia. Si evocavano i giochi di sguardi tra chi guarda e chi è visto nel film. Alice mangia con gli occhi Lucia e viceversa. Nella calibratura con Irina [Lubtchansky], ci teniamo a dire che Lucia è colpita dalla luce quando Alice la lascia, invece Louis è nell’ombra mentre Zwy è luminoso. Irina ha svolto un lavoro magistrale.”

Arnaud Desplechin – Note biografiche

Arnaud Desplechin (Photo By Jesus Hellin/Europa Press via Getty Images)

Arnaud Desplechin Nato a Roubaix nel 1960, è uno dei registi più significativi dell’ultimo ventennio francese, a partire dagli esordi La sentinelle (1992, presentato in concorso a Cannes e candidato al César come miglior opera prima e miglior sceneggiatura) e
Comment je me suis disputé… (ma vie sexuelle) (1996). Mescolando invenzione e autobiografia, ritratti intimi e familiari, dramma e commedia, Desplechin ha lanciato e dato vita a un lungo sodalizio con un’intera generazione di nuovi attori, tra cui Emmanuelle Devos e Mathieu Amalric. Nel 2013 ha realizzato il suo primo film statunitense,Jimmy P., seguito nel 2014 da I miei giorni più belli, Premio SACD alla Quinzaine di Cannes e prequel/sequel di Comment je me suis disputé… (ma vie sexuelle). Nel 2017 dirige I fantasmi d’Ismael, film d’apertura fuori concorso a Cannes con protagonisti Mathieu Amalric, Marion Cotillard, Charlotte Gainsbourg e Louis Garrel. Nel 2019 Desplechin torna a Cannes, stavolta in concorso, con Roubaix, una luce, film è ispirato al documentario del 2008 Roubaix, commissariat central, che racconta di un caso di cronaca nera avvenuto a Roubaix nel 2002. Il 2021 è l’anno di Tromperie – Inganno, adattamento cinematografico del romanzo Inganno (1990) di Philip Roth, è interpretato da Denis Podalydès e Léa Seydoux.

Intervista al regista

Possiamo immaginare che i membri della famiglia Vuillard continuino ad amarsi, pur odiandosi alle spalle, ma sotto nuovi abiti?

In realtà, credo che i Vuillard vivano in modo indipendente. Questa volta vengono da me con una domanda molto teorica: quand’è che l’odio, l’altra faccia dell’amore, finisce? Come può l’odio esaurirsi? Per quanto “Racconto di Natale” sia costruito attorno a digressioni, FRATELLO e SORELLA non deve contenerne e deve tendere verso un unico obiettivo: la fine dell’odio.

L’odio che nutre Alice verso il fratello è così intenso che richiama figure arcaiche come Eteocle e Polinice o Caino e Abele. Ciò che collega la vita più intima e bruta a una base universale.

Ho un grande difetto: ogni volta che tocco il quotidiano, non posso fare a meno di trasformarlo in mito. Ho anche un piccolo pregio: ogni volta che tocco il mito, non posso fare a meno di trasformarlo in quotidiano! La mia preoccupazione circa questa storia, per me che sono nato cattolico, era di fornire una lettura del superamento dell’odio che andasse al di là della morale cristiana. Sarebbe come trovare qualcosa che non sia sdolcinata, in termini cinematografici. Ho provato con due soluzioni: la scena alla sinagoga e quella dell’incontro al supermercato, quando all’improvviso Alice si imbatte in Louis. Alice è prigioniera dell’odio, come Louis è prigioniero dell’essere oggetto di quest’odio e, improvvisamente, una sbatte contro l’altro come se fossero due sassi e questo li riporta in vita. Questo incontro, secondo me, offriva una via di uscita dall’odio, in modo cinematografico. L’odio è sempre una perdita di tempo.

La parola “paura” ritorna spesso nei dialoghi.

Prima di girare, mi piace leggere i dialoghi con tutti gli attori, ma separatamente. Con Marion Cotillard, dopo esserci visti, ci siamo fatti una lettura. Marion mi chiese se Alice detestasse o no il fratello. Le risposi che non lo sapevo! Doveva darsi lei una risposta, o dovevamo darcela entrambi… Quando leggemmo la sceneggiatura, abbiamo notato che la parola “odio” tornava troppo spesso, però non era quello che intendevo io. È ovvio che l’odio è un altro lato, maldestro, dell’amore. Abbiamo quindi conservato la parola in certe scene, in particolare quando Alice dice a Louis: “Credo di odiarti”. Ma in verità Alice non provava odio, perciò alla fine è rimasta la parola “paura”. È una bella parola! Louis e Alice sono terrorizzati dai sentimenti che hanno dentro di loro, da ciò che accade ai loro genitori, dalla brutalità della vita. Ho trovato questa paura più interessante, perché è molto più umana dell’odio. In questo modo Marion e io siamo riusciti a costruire il film insieme.

Come ha scelto gli attori?

Dato che “Fratello e Sorella” è un film a lungo termine, ho preso l’abitudine di non scrivere solo per gli attori. Limiterebbe la mia fantasia. Ma quando ho messo giù la penna, sapevo che il ruolo di Louis era per Melvil Poupaud. La sua maturità mi colpisce molto. Aspettavo di vedere Melvil in un ruolo carico di disperazione. Ho solo pensato: ci siamo. Ci siamo visti, Melvil mi parlava di Jack Nicholson in Cinque pezzi facili: come potevamo non andare d’accordo?

Marion? Marion… Ho fatto questo film per Alice, per liberarla, e sapevo che Marion sarebbe riuscita a farlo con me. Se c’è un’attrice che non si riesce a giudicare, che la si ama incondizionatamente, quella è Marion Cotillard! È un dato di fatto, non so spiegarlo. Ma la amo incondizionatamente. Il viso di Marion è come una mappa che ci guida, ma la mappa di cosa? Dell’infanzia, dei suoi errori, dello stupore o della tristezza che non so spiegare.

Raccontando la storia di una famiglia caucasica e cristiana, non vedevo l’ora di girare. Dopo Paterson di Jim Jarmush, dove Golshifteh Farahani interpretava una ragazza, volevo vederla in un ruolo da vera donna.

Zwy è il miglior amico di Louis ed è ebreo. In questo film non ci sono digressioni o travestimenti. E Patrick Timsit è arrivato come un corpo estraneo nel mio cinema e a quel punto ci siamo semplicemente riconosciuti.

Per interpretare Fidèle, schiacciato da entrambi i fratelli, era difficile trovare un attore capace di coesistere tra questi due mostri. Quello che ci è riuscito con fascino ed evidenza è Benjamin.

Cosmina Stratan, nel ruolo dell’ammiratrice romena, era già sicura per me. Andiamo al pezzo forte! Max Baissette è meraviglioso. È più anziano rispetto al ruolo, ma sembra molto giovane. Ha compreso l’infanzia e la maturità di Joseph. La singolarità di Max mi ha incantato quanto il volo di Louis!

Recitare: Alice ne ha fatto un lavoro. Come mai ha reso lei un’attrice e Louis un poeta, un autore?

Nella scena del bar, Alice chiede a Louis di essere la sua voce leggendo le sue battute, Louis rifi uta con pedanteria. La disputa tra fratello e sorella si ha anche in quel momento della loro storia. Alice gli off re qualcosa e Louis non si rende conto che la offende in un modo che non riuscirà a guarire. Non volevo che Louis fosse un romanziere. Mi interessava di più lo status di poeta. Sapevo che alla fi ne mi sarei servito di un frammento del poema di Peter Gizzi, “Some Values of Landscape and Weather”. Lui mi ha guidato verso questo mestiere. Amo raccontare le professioni che non conosco. Come vive un poeta? Nessuno lo sa! Guadagna ristrutturando vecchie case di campagna e vive sulle spalle del suo compagno Zwy. Tiene anche dei corsi. Mi piaceva il fatto che fosse ai margini della società. Alice è un’attrice famosa. È una donna di mondo, al contrario di Louis.

In quale spettacolo teatrale recita Alice?

“The Dead”, un adattamento del fi lm di John Huston Gente di Dublino, di cui sono un grande ammiratore, e volevo un’opera di Joyce. Non ho potuto fare a meno di collegare questo titolo, “Les Morts”, e la morte del piccolo Jacob, che aggiunge un carattere irrimediabile al litigio. Ho trovato bellissimo questo finale con questa nebbia che scende e off re un lato fantastico allo spettacolo.

Il titolo scelto è di una semplicità disarmante.

Il film afferma il contrario di ciò che esprimono i personaggi. “Non sono più tua sorella”, “Non sono più tuo fratello”. Sì, siete fratello e sorella. Il titolo è come la storia. Alice e Louis non vogliono vivere con quest’idea, eppure, alla fine, ci convivono. Tutto qui.

Fratello e Sorella – La colonna sonora

  • Le musiche originali del film sono del compositore Gregoire Hetzel (La donna che canta, Piccole crepe grossi guai, I miei giorni più belli, Quello che so di lei, Chiamate un dottore!, Amanti, La brava moglie). Hetzel e il regista Arnaud Desplechin hanno collaborato anche per I fantasmi d’Ismael, Roubaix, una luce e Tromeprie – Inganno.

1. Frère et sœur 4:43
2. Zwy à cheval 1:20
3. Louis à l’aéroport 1:12
4. La Librairie 1:54
5. Le médaillon 2:21
6. Jacob est mort 3:01
7. Les souvenirs d’Alice 1:52
8. Louis écrit 1:32
9. Louis s’envole 2:43
10. La grèle 2:25
11. Alice sur scène 2:15
12. Faunia spéléologue 1:39
13. L’album photo 4:12
14. Alice au chevet d’Abel 2:39
15. La pharmacie 3:05
16. Les épilogues 5:07
17. Coda 1:21

La colonna sonora di “Fratello e Sorella” è disponibile su Amazon.

Fratello e Sorella – Foto e poster