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Ho voglia di Te: recensione in anteprima

Ho voglia di Te (Italia, 2007) di Luis Pietro; con Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti, Katy Saunders, Maria Chiara Augenti, Ivan Bacchi, Filippo Nigro, Susy Laude.Dopo aver trascorso due anni negli Usa, Step, Riccardo Scamarcio, torna a Roma, dai suoi vecchi amici, da suo fratello, dai genitori, dai quali era scappato dopo la morte dell’amico Pollo.

8 Marzo 2007 13:13

Ho voglia di Te (Italia, 2007) di Luis Pietro; con Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti, Katy Saunders, Maria Chiara Augenti, Ivan Bacchi, Filippo Nigro, Susy Laude.

Dopo aver trascorso due anni negli Usa, Step, Riccardo Scamarcio, torna a Roma, dai suoi vecchi amici, da suo fratello, dai genitori, dai quali era scappato dopo la morte dell’amico Pollo. Qui incontra Gin, Laura Chiatti, che riuscirà a fare breccia nel suo cuore, ancora impegnato a pensare a Babi. Quali delle due riuscirà a far suo il cuore di Step?
Sembrava impossibile riuscire a fare peggio del terribile 3 Metri sopra il cielo, ed invece, incredibile ma vero, ci sono riusciti in pieno!
Questo Ho voglia di Te è già StraCult ancor prima di uscire in sala, grazie a dei dialoghi da denuncia penale, una regia fastidiosissima e un branco di attori che tutto fanno, tranne che recitare.
La pellicola è uno spot continuo alla zona nord della capitale, tra Ponte Milvio, Piazza Mazzini e i Parioli, fatta di famiglie mostruosamente, e fastidiosamente per come sono rappresentate, borghesi, mentre la generazione che viene rappresentata, quella dei ragazzini 13-17 enni, è stereotipata fino all’inverosimile, con cadute nel ridicolo e nell’assurdo!

Riccardo Scamarcio recita spaesato, come se si stesse continuamente chiedendo il perchè abbia accettato una parte simile! Macchiettistico il mondo della tv, imbarazzante il rapporto del protagonista, Scamarcio, con il fratello, Ivan Bacchi, che passa le giornate a cucinare torte, sempre con un sorriso a 67 denti, nemmeno fosse una casalinga disperata, per non parlare di quello con la madre, che muore improvvisamente, in una scena che ha fatto esplodere la sala in un vespaio di risa, nemmeno stessimo vedendo un Natale a..
Girato con un odioso digitale, perennemente accompagnato da lunghissime canzoni, il film è mostruosamente lungo, non finisce mai, e vive su dei buchi di sceneggiatura pazzeschi e delle situazioni che definire paradossali è dire poco.
Uscirà domani in oltre 600 sale, e probabilmente conquisterà immediatamente la vetta del BoxOffice, la speranza è che anche quel “pubblico” che lo andrà a vedere, che rappresenta il suo target, si accorga della pochezza che lo attraversa per quasi due ore, passando parola ai conoscenti con un laconico “non andate a vederlo!”.
Film da conservare in videoteca, al fianco di Alex l’ariete e Troppo Belli, e da far vedere agli sceneggiatori, ai registi, agli attori depressi, per un eventuale insuccesso, per ricordargli che c’è sempre chi sta peggio di loro!
Semplicemente terribile, semplicemente imbarazzante, semplicemente Stracult!

Voto Federico:2