Home Horror La moglie di Frankenstein: nuova action figure NECA di Boris Karloff nel cult horror di James Whale

La moglie di Frankenstein: nuova action figure NECA di Boris Karloff nel cult horror di James Whale

L’icona horror creata da Mary Shelley torna in una nuova action figure di NECA ispirata a “The Bride of Frankenstein” di James Whale.

19 Febbraio 2024 13:31

l’immarcescibile icona horror della creatura di Frankenstein creata da Mary Shelley torna in una nuova action figure di NECA. L’azienda americana, con sede in New Jersey e specializzata in “collectibles” basati su licenze di film, videogiochi, sport, musica e televisione, ha rivelato le immagini ufficiali di una nuova figure ispirata al cult horror del 1935 La moglie di Frankenstein di James Whale, pellicola considerata uno dei miglior sequel di sempre e dal 1998 inserita per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

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La descrizione della figure recita: “Il mostro di Frankenstein vive! Ricrea le scene iconiche del sequel del 1935, La moglie di Frankenstein, con questo set deluxe. L’action figure Ultimate in scala 14 pollici di NECA presenta una nuova scultura per riflettere la seconda apparizione di Boris Karloff nei panni del Mostro, oltre a una sedia contenitiva completa di catene da polso e vere catene. Gli accessori includono anche una pagnotta, una tazza, una ciotola e teste e mani intercambiabili. Viene fornito in una confezione blister facile da esporre con frontespizio apribile.

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Il Moderno Prometeo di Mary Shelley

Che la creatura riportata in vita dal barone Victor Von Frankenstein sia un’icona horror è indubbio, che col passar degli anni la sua forza abbia perso di efficacia, anche. Certamente siamo di fronte al mostro meno terrorizzante che la letteratura abbia mai partorito, perché in fondo la creatura non è altro che un reietto, certamente il pensiero che sia un gigantesco e deforme rompicapo fatto di pezzi di cadaveri e la sua forza incontrollabile lo rendono inquietante, ma in realtà la sua vera natura di vittima della follia e del delirio d’onnipotenza di uno scienziato in competizione con Dio è palese ai più.

Era proprio questa la suggestione che voleva trasmettere l’autrice del romanzo originale, Mary Wollstonecraft Shelley, comprensione e pietà per la creatura, ma condanna per il creatore e il suo uso e abuso della scienza foriero di mostruosità e dolore. Nel romanzo è proprio da uno studente in medicina traumatizzato dalla morte della madre per una malattia all’epoca mortale, che nasce l’idea di creare l’essere perfetto, possente ed immortale, intoccabile da qualsiasi malattia, una creatura assemblata con pezzi di cadaveri e rianimata attraverso l’immissione di corrente elettrica all’interno delle membra così da rianimarne i tessuti ormai senza vita.

La follia presto prenderà il sopravvento e Frankenstein si troverà per le mani una mostruosa creatura deforme ben lontana dalle sue velleità di perfezione, creatura che abbandonerà al suo destino. Qui cominciano le differenze tra la creatura cinematografica e quella letteraria, il cinema ha trasformato la creatura parlante e senziente del romanzo divorata dal rimorso e dotata di una coscienza, in un mostro molto simile ad un bambino rabbioso incapace di controllare i propri istinti e senza una vera intelligenza, più che altro dotato di un istinto animale che prescinde la sua atavica origine umana.

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Boris Karloff – La leggenda dell’horror

Dopo essere apparso in 80 film, Boris Karloff è stato “scoperto” all’età di 43 anni dal regista britannico James Whale che lo volle nei panni del “Mostro”. Sotto al direzione di Whale, Karloff  recitò in Frankenstein (1931), La moglie di Frankenstein (1935) e Il figlio di Frankenstein (1939).  Karloff Ha anche interpretato Imhotep in La mummia del 1932, un altro classico horror di Universal diretto da Karl Freund.

Anche se per sempre associato al suo ruolo rivoluzionario del “mostro” in Frankenstein (1931), Karloff ha avuto una carriera che ha attraversato quasi 50 anni e oltre 150 film, dall’era del cinema muto fino ai giorni degli “Swinging Sixties”. Nato William Henry Pratt a Camberwell, nel sud di Londra nel 1887, Karloff sfidò le aspettative della famiglia e rifiutò una vita al servizio del governo. Emigrò invece in Canada dove ha finalmente trovato lavoro come attore professionista.

Dopo anni di tournée nel Canada occidentale e negli Stati Uniti, è arrivato a Hollywood e si è cimentato nella recitazione cinematografica. Ma il successo non è arrivato dall’oggi al domani e l’attore ha lavorato nel cinema per oltre un decennio prima di essere invitato a provare per il ruolo del Mostro.

Man mano che i gusti del pubblico cambiavano, Karloff era disposto ad adattarsi ai tempi e abbracciava il lavoro in teatro, radio e televisione. La sua esperienza nel trattamento riservato ai suoi colleghi da parte degli studi cinematografici ha portato Karloff a difendere i diritti degli attori ed è diventato determinante nella creazione della Screen Actors Guild. Pochi attori hanno mai raggiunto lo status iconico che Karloff ha ricevuto.

Fonte: NECA

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