Marilyn, non fu suicidio
Personalmente non ho mai creduto al suicidio di Marilyn e come me moltissime persone. Ora spunta un nastro di proprietà del dottor John W. Miner dove si ascolta una seduta psicanalitica all’attrice risalente a pochi giorni prima della morte. In quel nastro non c’è nulla che facesse presagire un suicidio. Marilyn era in cura dal
Personalmente non ho mai creduto al suicidio di Marilyn e come me moltissime persone. Ora spunta un nastro di proprietà del dottor John W. Miner dove si ascolta una seduta psicanalitica all’attrice risalente a pochi giorni prima della morte. In quel nastro non c’è nulla che facesse presagire un suicidio. Marilyn era in cura dal dottor Ralph Greenson, che morì nel 1979, fece ascoltare il nastro al collega Miner e la trascrisse. Ora il Los Angeles Time riporta le trascrizioni. Marilyn parla serenamente del suo lavoro e dei suoi progetti, tra cui recitare Shakespeare, e si confessa riguardo ai suoi amori. E tanto per avvalorare la tesi di Miner un amico di Marilyn, James Bacon rivela di averla vista cinque giorni prima di morire: «Non era neanche minimamente depressa. Stava pensando di andare in Messico, aveva un fidanzato messicano all’epoca e aveva comprato casa là, la prima che avesse mai posseduto; stava cercando dei mobili per arredarla».